Abbandoniamoci al Padre
In questi giorni di maggio, fra mille notizie poco rassicuranti passate attraverso i media, ho sentito vivo in me il desiderio di “pace” e di un’unione interiore con il Padre, attraverso Maria. Nella mia precarietà quotidiana molti sono i momenti di sconcerto ed ho bene accettato il suggerimento, di “ritirarmi un po’ nel deserto” per uscire da quest’amara, rabbiosa confusione e capire meglio…tante cose…tante realtà diverse da quelle ben organizzate nelle quali si ha la fortuna di vivere… Ho riletto con attenzione il messaggio di un amico, che mi ha inviato in allegato la locuzione interiore ricevuta da un sacerdote napoletano in odore di santità, don Dolindo Ruotolo e l’ho fatta mia, trasmettendola anche alle mamme di FB: Angela, Vera, Maria Grazia..… perché la condivisione portasse realmente frutto.
“Passate il vostro tempo libero nella preghiera di abbandono e di lode. Purché questa preghiera non sia per forza solo secondo le formule, e se le formule scompaiono, non pensate che anche la preghiera di abbandono scompare. Voi potete per esempio dire una preghiera orale, una formula, un salmo, se questo vi aiuta a stare in unione con Dio, nella sua presenza, che sia percepita o no, ma non mettetevi a ripetere la formula… è questa la via dell’abbandono alla sua azione che non possiamo definire né prolungare, ma alla quale dobbiamo abbandonarci. Abbandonatevi dunque tra le sue mani non solo nelle situazioni prevedibili ma anche in ciò che rimane nascosto in Dio, dietro tutto ciò che può o deve capitarci. Vivete l’abbandono all’azione di Dio in noi, questo Dio da cui di continuo riceviamo l’essere, il movimento, la vita”
“Abbandonandoci al Padre”
Gesù è l’Uomo rivelato a se stesso !
Padre mio,
io mi abbandono a Te,
fa’ di me ciò che ti piace;
qualunque cosa tu faccia di me,
Ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la Tua volontà si compia in me
e in tutte le Tue creature :
non desidero altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani,
Te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore,
perché Ti amo.
Ed è per me una esigenza d’amore
Il donarmi,
il rimettermi nelle Tue Mani,
senza misura,
con una confidenza infinita,
poiché Tu sei il Padre mio.
Per questa intima unione, un grande monito ci viene dato:
il Santo Padre ha affidato il Paese alla Madonna
“Mater Unitatis”
rievocando i 150 anni dall’Unità d’Italia.
Secondo il sussidio liturgico diffuso dalla Cei a tutte le diocesi per la celebrazione del rosario, l’appellativo con cui ci si rivolgerà alla Madonna sarà quello di «Mater Unitatis». «Fratelli e sorelle, – si legge nel sussidio della Conferenza episcopale italiana – in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la Chiesa desidera affidare a Maria, che invochiamo con il titolo di Mater Unitatis, tutto il popolo italiano. In comunione con le altre comunità cristiane, celebreremo i misteri della luce».
«Nel seno di Maria lo Spirito ha reso possibile l’incontro tra il cielo e la terra, tra la Gloria e il fango. E’ avvenuto uno scambio ammirevole. La venuta dello Spirito ha prodotto un essere umano, nel quale ogni essere umano può dire: “sono io” e in cui Dio dice: ”sono io”. In questo essere umano l’umanità futura ha cominciato ad esistere.”
( Brani Tratti da “Sulle orme di Fratel Carlo… Esercizi Spirituali Jesus-Caritas – Nov.2003”)
1 comment
Join the conversationEdda Cattani - 30 maggio 2011
Ricevo e trasmetto per condivisione:
Come pregare? Penso che la stanchezza quotidiana, il dolore che affatica, il tempo che sfugge dalle mani, gli impegni che chiedono risposte…siano già preghiera.
“Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi con gemiti inesprimibili e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio” (Rm 8, 26-27).
Di recente ho incontrato questo scritto di fratel Gabriele Faraghini dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas:
“…Ricordo l’esempio portato da un prete al riguardo della necessità di trovare “tempi di preghiera” e perseverarvi: per scaldare una casa si accende l’impianto alcune ore in diversi momenti della giornata e così si cerca di mantenere una temperatura costante, così il nostro cuore ha bisogno di vari momenti di preghiera lungo l’arco della giornata per dimorare sempre nel Signore.
…Nelle giornate di ciascuno occorre trovare appuntamenti riservati alla preghiera, non saranno per tutti uguali, ma ognuno deve trovare un ritmo che consenta al suo ”impianto” di tenere calda la casa!
“Che cos’è un rito? Disse il piccolo principe. Anche questa è una cosa da tempo dimenticata, disse la volpe. E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore (A. de Saint-Exupery). L’amore richiede appuntamenti, è fatto di gesti concreti, di riti, ecc. Così deve essere il nostro rapporto con il Signore. Certamente in questi appuntamenti non può mancare l’ascolto della sua parola: i salmi, il vangelo, bisogna ascoltare la voce del Signore! Ognuno trovi un modo suo: la liturgia delle ore, pregare con almeno un salmo al mattino e uno la sera, trovare un momento per leggere il vangelo del giorno, pregare il rosario che è tutto fatto della parola di Dio.
“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità” diceva sempre la volpe al piccolo principe. L’amore umano è fatto di tutto questo e deve valere anche con Dio se veramente crediamo nel suo amore per noi.”
In: “I Piccoli fratelli tra contemplazione ed esistenza concreta.”, Jesus Caritas, aprile 2011.