Edda Cattani

La Sagrada Familia

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La Sagrada Familia

E’ domenica e, come al solito, sono venuta alla messa nella chiesa vicina.Vedere una comunità così protesa e attenta mi ha fatto meditare a lungo su quanto il sacerdote ha proposto ai presenti: la storia della Sagrada Familia come metafora del cammino di una comunità cristiana. Una comunità sempre in costruzione in cui il progettista è Dio e il cui animatore è lo Spirito Santo è infatti motivo di riflessione e incoraggiamento.

Non dobbiamo mai dimenticare che la sinergia – grazia di Dio e collaborazione degli uomini – è il segreto della vita di una comunità cristiana come leggiamo alla fine del Vangelo di Marco: “Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano” (Me 16,20).

 

Chi non ha sentito parlare della chiesa della Sagrada Familia di Barcellona e del suo progettista – Gaudi – che vi lavorò dal 1883 al 1926, anno della sua morte?

Secondo il progetto che aveva in mente doveva essere grandiosa: mai visto niente di simile in terra spagnola. La Sagrada Familia doveva essere qualcosa che non aveva confronti, una chiesa grande, aperta a rutti. Gaudi era un grande credente la cui fede sfociava in contemplazione della bellezza di Dio.

Egli diceva: “Nei templi greci e nel loro recinto sacro potevano entrare solo i sacerdoti. Nei templi di Roma aveva accesso solo l’augure. La chiesa cristiana invece deve essere grande perché è aperta a tutti, accoglie e raccoglie l’assemblea dei figli di Dio”.

Quando morì, investito da un tram, nel 1926, aveva costruito appena la facciata della natività: una delle tre facciate.

E soltanto 4 torri-guglie delle 18 che aveva ideate.

La Sagrada Familia poteva rimanere un’opera incompiuta come è accaduto a molte altre imponenti costruzioni, pensiamo alla basilica di Santa Giustina in Padova. Invece è andata diversamente: la vera opera di Gaudi è nata proprio in quel momento in cui lui è scomparso.

Dopo di lui la grande sfida si metteva in marcia: costruire non la cattedrale, ma il popolo che vuole la cattedrale come progetto di Dio.

Infatti i lavori non si bloccarono anzi proseguirono in un lungo passa-bandiera di architetti, capomastri, capocantieri, tagliatori di pietre, ceramisti, giù giù fino ai semplici muratori e a questo si aggiungevano le elemosine di tutti i giorni, in un lungo elenco fatto di monetine, peseta, donazioni,… Venivano da Barcellona a vedere la cattedrale, poi da tutta la Spagna, poi da tutto il mondo. Anche oggi tutti i turisti che arrivano a Barcellona non rinunciano a vederla: ha due milioni di visitatori l’anno.

La sua forza e la sua bellezza sono costituite dal suo essere in perenne costruzione, dal suo non fermarsi: non importa quando sarà compiuta.

È la chiesa del dono, esempio massimo di quanto possa la volontà degli uomini quando si uniscono, partecipano e si donano in totale apertura al disegno di amore di Dio.

 

 

E a tal proposito queste sono le  parole di Papa Francesco:

“Paolo non dice agli ateniesi: ‘Questa è la enciclopedia della verità. Studiate questo e avrete la verità, la verità!’. No! La verità non entra in un’enciclopedia. La verità è un incontro (…) Io ricordo quando ero bambino e si sentiva nelle famiglie cattoliche, nella mia: ‘No, a casa loro non possiamo andare, perché non sono sposati per la Chiesa, eh!’. Era come una esclusione. No, non potevi andare! O perché sono socialisti o atei, non possiamo andare. Adesso – grazie a Dio – no, non si dice quello, no? Non si dice! C’era come una difesa della fede, ma con i muri: il Signore ha fatto dei ponti .. I cristiani che hanno paura di fare ponti e preferiscono costruire muri sono cristiani non sicuri della propria fede, non sicuri di Gesù Cristo”.

 

(papa Francesco, omelia della messa mattutina a Santa Marta )

 

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Buone Feste Famiglia!

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Buon Anno Famiglia!

Oggi si parla di famiglia. La nostra storia si ripete e prosegue con queste alternanti vicende di vita e di rinascita. E’ la festa della Sacra Famiglia!

Forse in molti ne hanno perduto la dimensione di solennità e di mistero, ripiegando su aspetti decisamente più secondari ed esteriori, soprattutto quando distaccati dal contenuto religioso.

Tuttavia, il Natale riesce ancora e sempre a mantenere il suo più intimo significato, di attesa della luce nel buio, del faro nella notte, del fuoco nel freddo.

Dio ha compiuto in un certo senso scelte “controcorrente”, nel realizzare il progetto della venuta sulla terra di suo figlio. Gesù infatti, non è apparso dal nulla e da solo, già adulto, né la sua apparizione è stata accompagnata da eventi naturali incredibili e sconvolgenti. Anzi Gesù è nato da una donna, Maria; ha avuto un Padre, Giuseppe, che si è fatto garante presso di Lui della sicurezza e della serenità di una casa che lo accogliesse. Egli è nato sapendo già tutto e disponendo delle sue capacità subito e in modo completo, ma ha avuto bisogno di crescere in una famiglia che lo amasse e lo aiutasse a maturare sia la coscienza di chi fosse, sia la tenuta psichica e morale necessaria per compiere la volontà del Padre.

In questo giornate che seguono il Natale cerchiamo di rendere le nostre Famiglie quei luoghi santi e privilegiati in cui si formano uomini e donne autentici, coraggiosi e tenaci, e tentiamo di essere degni di una tale bellezza con la grazia dello Spirito santo e l’accompagnamento di Maria, madre di tutti.

 

Papa Francesco e la Famiglia!

“In questa prima domenica dopo Natale, mentre siamo ancora immersi nel clima gioioso della festa, la Chiesa ci invita a contemplare la Santa Famiglia di Nazaret”. Inizia così l’Angelus di Papa Francesco della prima domenica dopo Natale. “Il messaggio che proviene dalla Santa Famiglia è anzitutto un messaggio di fede – ha continuato il Pontefice -. Nella vita familiare di Maria e Giuseppe Dio è veramente al centro, e lo è nella Persona di Gesù. Per questo la Famiglia di Nazaret è santa. Perché? Perché è centrata su Gesù. Quando genitori e figli respirano insieme questo clima di fede, possiedono un’energia che permette loro di affrontare prove anche difficili, come mostra l’esperienza della Santa Famiglia, ad esempio nell’evento drammatico della fuga in Egitto: una dura prova”.

“Il Bambino Gesù con sua Madre Maria e con san Giuseppe sono un’icona familiare semplice ma tanto luminosa. La luce che essa irradia è luce di misericordia e di salvezza per il mondo intero, luce di verità per ogni uomo, per la famiglia umana e per le singole famiglie. Questa luce che viene dalla Santa Famiglia ci incoraggia ad offrire calore umano in quelle situazioni familiari in cui, per vari motivi, manca la pace, manca l’armonia, manca il perdono. La nostra concreta solidarietà non venga meno specialmente nei confronti delle famiglie che stanno vivendo situazioni più difficili per le malattie, la mancanza di lavoro, le discriminazioni, la necessità di emigrare” ha concluso Bergoglio.

Gesù è Colui che avvicina le generazioni. È la fonte di quell’amore che unisce le famiglie e le persone, vincendo ogni diffidenza, ogni isolamento, ogni lontananza. Questo ci fa pensare anche ai nonni: quanto è importante la loro presenza, la presenza dei nonni! Quanto è prezioso il loro ruolo nelle famiglie e nella società! Il buon rapporto tra i giovani e gli anziani è decisivo per il cammino della comunità civile ed ecclesiale. E guardando a questi due anziani, questi due nonni – Simeone ed Anna –salutiamo di qua, con un applauso, tutti i nonni del mondo”

 

 

 

 

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Newsletter n.31

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Newsletter n.31 del 27 Dicembre 2016

DOPO L’ANNO DELLA MISERICORDIA

MISERICORDIA

Con l’Immacolata si è concluso il Giubileo e Papa Bergoglio ha voluto concluderlo con la lettera apostolica:

Misericordia et misera sono le due parole che sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera (cfr Gv 8,1-11). Non poteva trovare espressione più bella e coerente di questa per far comprendere il mistero dell’amore di Dio quando viene incontro al peccatore: «Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia». Quanta pietà e giustizia divina in questo racconto! Il suo insegnamento viene a illuminare la conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, mentre indica il cammino che siamo chiamati a percorrere nel futuro.”

papa teresa

Poi la  nostra attesa del Natale…

Nell’attesa, un ricordo, un dono … da condividere perché è un invito alla speranza.

” Se il vento non spazzasse tutto ciò che trova l’aria per voi diventerebbe spessa irrespirabile. Ma lui giunge per pulire e spazza via portando da una porte all’altra ogni vostro dolore o pensiero. La neve candida scende e rende pace nei cuori, mentre la pioggia lava dopo la tempesta di vento. Ci sono momenti difficili da affrontare, momenti pieni di dolore e di fatiche. In voi non sempre giunge il momento bello, lo chiudete, lo sigillate come fosse un tesoro da non far vedere. Custodito gelosamente, come quasi a esserne gelosi che qualcuno possa portarlo via. Condividete ogni vostro pensiero, rendetelo vivo e fate saper a chi no sa che un tempo abbiamo sorriso e non pianto. Gioite di ciò che il giorno regala, tendete la vostra mano, non lasciate che la catena dell’amore si spezzi, siate voi i primi a urlare a tutti un lieto giorno. Non dovete vivere chiusi in ricci pronti a pungere a chi cerca una carezza o un sorriso. Non dovete sempre mettere dinnanzi a voi insidie create per recare disarmonia. Nella notte del Santo Natale accendete tutti una candela fate sapere a noi tutti che siete guariti da un dolore che non conosce medicina se non quella dell ‘amore, l’unica i in assoluto. Pace a voi tutti Pace e Amore.” (V.S.) ………

 

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Come ogni anno sono giunti i vostri affettuosi auguri sempre tanto graditi e con essi alcune pagine che desidero condividere.

Buon Anno allora Cari Amici a Voi tutti e ai Vostri Cari per un sereno 2017 !!!  

Buon Anno tutti: a coloro che sono stati tormentati da catastrofi quali il terremoto che ha sconvolto la nostra gente, ma anche a chi ha perso la vita per la violenza degli uomini. Rivolgiamo un saluto a chi spera ancora nel bene della pace, agli ammalati, ai bisognosi, a chi è in cerca di un lavoro. Un abbraccio a chi ha bisogno di una parola tenera, a coloro che non sanno perdonare  e a chi è provato dalla quotidiana fatica e dallo sconforto.

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E arriviamo all’Epifania come “manifestazione” di uomini veri, uomini come Giuseppe che ha condotto per mano Maria:

“…uomini innamorarti dell’uomo, uomini che non accusano, che non scaricano mai le responsabilità addosso a un colpevole. Uomini capaci di prendersi cura della vita anche quando la vita sorprende e non rispetta le attese. Uomini che si compromettono fino in fondo.” (A. Dehò)

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Da questo sito internet è nata la pagina FB che ogni giorno è seguita da tanti di voi che possono anche commentare direttamente gli articoli pubblicati.

 Dopo un periodo di pausa si sono aggiunti tanti nuovi amici che danno risposta alla nostra ansia di sapere e di ricercare e anche persone di fede diversa.

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Anche in questo blog vi è un invito a scrivere e a commentare… anche perché avrete notato un rinnovamento nei contenuti e nell’immagine.

Continuate anche a seguire gli incontri mensili della nostra associazione che propone, come ha fatto nel recente convegno, tante tematiche di spessore che hanno riscosso molto interesse.

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Siete voi, a voler dare ancora la fiducia nel riparare gli strappi, a scegliere cosa leggere e a dire cosa fare.

Il mio invito vi arrivi con le parole del nostro amico fra Ben//

“.. ecco, voglio ringraziare tutte e tutti coloro che mi hanno mandato un segno di amicizia e di augurio .. e che non sono riuscito a ‘raggiungere’ per quantità e pigrizia – la pigrizia è virtù quando intorno il mondo ti gira frenetico e rumoroso – .. in tanti modi e parole e abbracci e sorrisi e sguardi curiosi e messaggi vicini e lontani, mi avete testimoniato che anche piccoli frammenti d’amore e d’affetto possono far entrare il tempo nella felicità .. e tutto questo mi fa sentire come il Figlio del Grande Gabbiano .. il figlio di un’infinita idea di libertà .. “un grumo di pensiero” .. che nasce .. e vola .. ecco: “.. il gabbiano Fletcher per un attimo li vide come veramente erano, e sorrise: non soltanto gli piacevano, li amava ..”.

cose belle

A voi la possibilità è di rispondere e farlo direttamente, o sotto gli articoli dopo esservi registrati (ma se ricevete queste news dovreste esserlo) o scrivendo al sito:info@acsss.it per richiamare l’attenzione su quanto è di vostro gradimento.

Chiudo… saluto e vi aspetto tutti… con questi versi (di una nota ‘amica’ che ci fa sentire ancora in questa aria di festa…)  di una cara amica:

Musiche di cornamusa, 

scroscio di auguri mentre la notte passa
lucine sfavillanti ad illuminare la notte
voci festanti che riempiono le ore
mentre le ginocchia si piegano
adoranti il mistero
e quel silenzio dentro
ammutolisce ogni voce
e si fa culla
di quell’Amore
che ancora attende
di vivere nella mia
e in altrui vite
nel bacio alle ferite
di una umanità che geme.

Nina Vazzano

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Edda CattaniNewsletter n.31
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Tempo d’Avvento

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Tempo d’Avvento

L’Avvento è il tempo dell’attesa, di preparazione all’incontro con il Signore che viene, è il tempo in cui attendiamo e invochiamo quel Regno di amore e di pace che il Padre ha preparato per noi.  Il Natale è la festa che ci fa rivivere il fatto che il Figlio di Dio è venuto a condividere la nostra vita umana affinché noi potessimo condividere con Lui la sua vita divina. E “Condividere” è l’atteggiamento e l’impegno che vogliamo tutti avere.

 

Prepariamoci con il cuore dei bambini che non è solo “attesa dei regali”, ma innocenza… stupore… davanti all’”inaspettato” da Colui che  tutto ci viene donato.

 

Oggi è la prima domenica di Avvento.

 

Avvento vuol dire attesa della nascita di Gesù.  Questo periodo è di quattro domeniche e in esso tutti noi che ci consideriamo cristiani ci prepariamo al Natale. Il colore liturgico di questo periodo è il viola, eccetto la terza domenica di Avvento in cui facoltativamente possono essere indossati paramenti rosacei. Nella Liturgia di Avvento non si recita il Gloria, ma si mantiene l’Alleluia.

 

I miei nipotini al catechismo hanno preparato il calendario dell’avvento che fa parte di quello più grande (una grande striscia a colori diversi) che è il calendario liturgico.

 

La corona dell’Avvento è fatta con sempreverdi che stanno a significare la continuità della vita: il lauro significa la vittoria sulla sofferenza;  il pino, l’agrifoglio e il tasso rappresentano l’immortalità;  il cedro forza e guarigione.

 

Le quattro candele rappresentano le quattro settimane di avvento.

La prima candela si chiama Candela del Profeta. Ci rammenta che molti secoli prima della nascita del bambino Gesù, uomini saggi chiamati profeti predissero la sua venuta.

La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme, ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore.

La terza candela è chiamata la Candela dei pastori, poiché furono i pastori ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la lieta novella.

La quarta candela è la Candela degli Angeli per onorare gli angeli e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile.

 

 

In giardino ho un grande agrifoglio che è anche un simbolismo cristiano: le foglie acuminate sono come la corona di spine come in una leggenda inglese si racconta che la stessa croce fosse di agrifoglio. La corona che è un cerchio rappresenta  l’eternità di Dio che non ha nè inizio nè fine, l’immortalità dell’anima e la vita eterna in Cristo. Quando si usa il decoro delle pigne e delle noci simbolizzano la vita e la risurrezione.

 

 Così, come i bimbi, preparo il mio Avvento e sono certa che i miei Cari, dalla Gerusalemme Celeste, mi seguiranno con amore!

 

 

Edda CattaniTempo d’Avvento
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Newsletter n.30

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Newsletter n.30 del 15 ottobre 2016

Ben ritrovati Amici navigatori!

 

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Sono terminate le vacanze estive ed è iniziata la nuova attività delle Associazioni in tutte le città italiane. Con molti di voi sono continuati i nostri scambi reciproci di post su FB divenuto il mezzo di comunicazione più immediato e perciò condivisibile individualmente.. Vi raggiungiamo quando le lezioni scolastiche sono ormai iniziate e tutte le famiglie ne sono coinvolte. Giunga a tutti voi l’augurio sincero per un’attività serena e per una buona collaborazione con il mondo dei nostri ragazzi.  Per coloro che ancora hanno studenti in famiglia aggiungiamo i nostri più vivi auguri che esprimiamo con questo stralcio di lirica di Massimo Imperato:

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Prova figliolo un di’
a immaginar tempesta eterna,
oppure l’alba ferma all’orizzonte
fino al cessar dei giorni e del respiro.
Non guardar l’uomo
che il brutto butta via
e volge il capo
in cerca di piacere.
Unisci le due facce,
l’infausta e poi la bella
e accetta tutt’e due
senza sfuggirne alcuna.
Scoperto hai l’alchimia
di quel ch’è l’armonia.

Si è svolta la  XXX^ Edizione del CONVEGNO DEL MOVIMENTO DELLA SPERANZA MdS

sul tema LA CRESCITA INTERIORE a Cattolica nei giorni 23-24-25 settembre 2016 e possiamo dire che un programma piuttosto impegnativo ha suscitato molto interesse nei partecipanti. Ringrazio di cuore tutti i presenti che ci hanno confortato con i loro consensi al punto che la casa Editrice Hermes ha fatto la prenotazione della struttura per il prossimo anno 2017.

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…e nonostante tutto…

“E poi arriva l’autunno, con la nebbia che copre le cose, dopo l’estate e il sole alto nel cielo. E poi arriva l’autunno con il suo incedere calzante delle ore di luce, i colori che mutano, la natura che risponde ad un richiamo. Mi ricorda che ogni cosa ha il suo tempo, c’è il tempo delle risate, e il tempo della meditazione, c’è il tempo dell’entusiasmo e il tempo della chiusura in se stessi.
Voglio un autunno rosso come l’amore, giallo come il sole ancora caldo nel cielo, arancione come i tramonti accesi al finire del giorno, porpora come i granelli d’uva da sgranocchiare. Voglio un autunno da scoprire, vivere, assaggiare.” (Stephen Littleword)

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La nostra Associazione si conferma con attività di Promozione Culturale in quanto riconosciuta dalla Regione Veneto. Ogni mese ci ritroviamo come da programma pubblicato nella HOME del sito sotto la stringa Incontri – Convegni.  Abbiamo già iniziato la nostra collaborazione con ospiti Luca Garbin, Josée Gianii e chiuderemo l’anno a dicembre con Emma Vitiani e il pensiero positivo.

 

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La nostra attività come Associazione è volta a perseguire il nostro bene e il benessere individuale con un cammino da tracciare, nella condivisione, con la partecipazione che sapremo dimostrare. Abbiamo perciò organizzato anche quest’anno il nostro CONVEGNO ANNUALE che si svolgerà il 19 Novembre. Vi invito a guardare il programma che troverete sempre nella nostra pagina, Incontri e Convegni, nella stringa in alto nella HOME. Sarà una giornata di grande interesse, alla portata di tutti ed anche un motivo per essere insieme con la solita armonia e una grande spiritualità che ci porterà a crescere interiormente.

Vi attendiamo con la cordialità di sempre e debbo per questo ringraziare le persone che collaborano e i Relatori: Dr.Fulvia Cariglia, Dr.Edda Cattani,  Prof. Enrico Facco, Don Gabriele Gastaldello, Dr.Raffaele Sammarco, Alessio Tavecchio.

 

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In questo mese il 19 ottobre a Palazzo Moroni, avremo a Padova fra le iniziative Culturali promosse dal Comune, con il coordinamento di Vittorio Sgarbi BABELE A NORD EST, P. Alberto Maggi che, presenterà il suo libro “Chi non muore si rivede” seguito dal promo del film “Un eretico in corsia” prodotto dal Centro di Montefano.

Alberto Maggi

Come Associazione ci stiamo interessando per portare anche nella città di Napoli una iniziativa simile, dove tanti simpatizzanti si stanno adoperando per questo scopo.

IL MIO RITORNO  E LA MIA ATTIVITA’ A NAPOLI

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Il 31 ottobre ci sarà per tutto il giorno l’incontro alla Solange dove si parlerà della VITA COME PROGETTO.

Il 5 novembre sarò NELLA TERRA DEI FUOCHI per stringerci insieme per un obiettivo comune, quello della condivisione per il grave problema comune a tante persone che abitano in un luogo di tale inquinamento ambientale. Interverranno testimoni ed esperti.

Il tema che verrà svolto: ANGELI GUERRIERI: SOLIDARIETÀ E SPERANZA!

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Come avrete potuto notare è cambiato il nostro sito internet che, se fino ad ora è stato un po’ in stand-by per lavori in corso, sta riprendendo la sua piena attività a partire dal corrente mese.

Ed ora mi permetto di salutarvi con questa lirica, in questi giorni di giorni freddi  e di attesa. Ogni stagione ha una sua bellezza…e poi verrà Natale!

Il canto dell’essenziale

ptofumo

Se basta una parola, non fare un discorso.
Se basta un gesto, non dire una parola.
Se basta uno sguardo, tralascia il gesto.
Se basta il silenzio, tralascia anche lo sguardo.
Fermati prima che ti si dica: Basta!
Blocca il discorso prima che ti si dica: Basta!
Lascia il posto prima che ti si dica: Basta!
Se basta il poco, non affogare nel troppo.
Questo è il canto dell’essenziale,
della sobrietà, dell’ascesi autentica.
Purtroppo è un metodo ignorato dal nostro parlare spesso eccessivo;
è una lezione inascoltata nella comunicazione odierna protesa all’eccesso;
è una proposta rigettata nell’agire quotidiano sempre sopra le righe.
Ti basti l’essenziale nel pensare e nel fare
nel parlare e nel vedere.
Un testo biblico ci insegna a dire:
“Non darmi, Signore, né povertà né ricchezza,
ma fammi avere solo il cibo che basta”.

 

Giunga a tutti voi un augurio di giorni di riposo, serenità e pace!

Ricevi questa email o come iscritto o simpatizzante della nostra Associazione e il suo sito www.acsss.it. Il trattamento dei tuoi dati avviene nel rispetto del Dlg. 196/2003. Qualora non volessi ricevere più queste informazioni o volessi semplicemente cancellare i tuoi dati, basta rispondere a questa mail con “CANCELLAMI” Per qualsiasi informazione nel merito puoi scrivere a: edda.cattani@alice.it

 

 

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13 ottobre: due premi Nobel

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13 ottobre 2016

Una giornata con il nostro plauso a due grandi
TESTIMONI DEL CORAGGIO PREMIATI CON IL NOBEL
DARIO FO e BOB DYLAN

 

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Ci ha lasciato il Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo e nella stessa data Bob Dylan è il vincitore del Premio Nobel 2016 della Letteratura. La motivazione : “Per aver creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana”. Lo ha comunicato il Comitato dei Nobel a Stoccolma. L’annuncio è stato accolto dal boato dei presenti in sala.

Sì, il coraggio perché questa società che esalta le imprese eroiche, soprattutto nella finzione ha bisogno di una quotidianità “coraggiosa”, capace di opposizione al male, di indignazione, di rifiuto del negativo, in poche parole di quel coraggio che siamo invitati riscoprire.
Un altro sentimento che ci hanno trasmesso è “l’entusiasmo”, straordinaria risorsa sociale e individuale, con un forte effetto di trascinamento sui più pavidi, in continua tensione al positivo, creatore di nuove formazioni sociali, vero attore della Storia insomma ma anche, più semplicemente, un sentimento che ci permette di vivere meglio e di ottenere i risultati desiderati, o per lo meno di non crollare definitivamente dopo sconfitte (inevitabili nella vita) e di resistere agli assalti negativi della fortuna, dei nostri avversari o, come avviene spesso, del caso.

 

 

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Krisztina Nemeth a Cattolica

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UN’ESPERIENZA UNICA A CATTOLICA!

 

 

Krisztina Nemeth è una cantante lirica medianica professionista ed insegnante, laureata all´Universitá di Musica ed Arti Rappresentative di Graz (Austria).
Ricercatrice del suono, della voce e della sperimentazione nel collegamento tra le energie visibili e invisibili.
Le testimonianze delle persone che sono state trattate da Krisztina sono estremamente positive: tutte raccontano di un cambiamento veloce delle loro esistenze e delle sensazioni di un nuovo senso di centratura, di pace, di gioia e di connessione ritrovata.
“Ho visualizzato una figura angelica che sollevava il volto di mia figlia, lo avvicinava a sé, come per darle un bacio. Il colore che dominava era il bianco. Sono ancora emozionata dall´esperienza di oggi e mi tremano ancora le mani e l´organismo tutto sta ancora vibrando.”
“ Un salto-silenzio-mente vuota-mi sono trovato come in Paradiso, dove l´ascolto era totale dove l´estasi é…Poi ero Uno con te, senza separazione.” “Ti scrivo un grazie profondo. Sei un dono per tutti noi, la sensazione che mi ha attraversato non ha parole umane. Grazie” “ Il mio orecchio sinistro ha percepito una piacevole vibrazione che ha inondato fluidamente tutta la mia profonditá. Grazie “ “Quando hai cantato per me é stata un emozione fortissima mi sono sentita avvolta in un fascio di luce e i miei occhi vibravano come cerchi nell´acqua. La sensazione che ho provato é stata di liberazione e sicurezza nello stesso tempo. Grazie del tuo dono.” “Sensazione provata, come se fosse un angelo vicino a te che canta con una dolce voce. Doppia vibrazione.” “Una vibrazione che si espande per tutto il corpo.”

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Prima siediti!

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Prima siediti

(Alessandro Dehò)

XXIII domenica del tempo ordinario (Luca 14, 25-33)

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Certo che la odierei la vita, se tu non fossi l’orizzonte del mio cammino, se tu non fossi almeno ipotesi, tentazione, fissazione. La odierei la vita se non potessi cercarti e traditi, amarti e bestemmiarti, se non potessi feriti e tornare a piangerti addosso. Io, la vita, l’avrei in odio se non avessi le tue tracce da cercare, indizi di te da ritrovare. E non vorrei padre e non vorrei madre perché, semplicemente, vorrei non essere mai nato. E non vorrei moglie, perché non ci si può innamorare senza futuro. E non vorrei figli perché unico desiderio sarebbe interrompere la logica della dolorosa illusione generativa. E non potrei chiamare nessuno fratello, vedrei accanto a me solo naufraghi imbarcati a forza verso la fine, illusi e disperati marinai del nulla. Se tu non fossi, almeno come intuizione, smarrimento, vago presagio, io non vorrei essere. Io non sarei, avrei la vita in odio, maledirei ogni respiro e sputerei rabbia a ogni contrazione cardiaca. Se tu non fossi, se non fossi il mio cammino e la mia tenera ossessione, non ci sarebbe ipotesi di vita.

Gesù, è questo che la tua vita ha raccontato. E quando ti volti a osservare i nostri cammini fatti di masse senza pensiero è per dirci che non basta camminare confusi tra la folla, non basta la consumistica ricerca di te. Non basta a noi, non basta a te. Non sei tu ad essere esigente, non è la tua parola a essere gelosa e possessiva, è la vita a essere così. E la fede non è altro che il modo per vivere la nostra storia. E allora continua a fermarti, come nella pagina evangelica di oggi, e a voltarti e a narrarci la tua bruciante ricerca del Padre, continua a sanguinare passione per ognuno di noi e per questa vita che se non riposa negli occhi di Dio diventa un soffio vuoto, una risata tragica, una menzogna promessa. Continua Signore a voltarti verso di noi, popolo confuso e impaurito, cercatori di consenso e di promesse a basso costo, voltati ancora verso di noi e inchiodaci alla nostra responsabilità con quei tuoi occhi capaci di scassinare le porte del futuro. Parlaci di quell’amore che tutto sostiene, che tutto riempie, che tutto riscalda. Parlaci di quella forza che costruisce montagne, fa sbocciare fiori, sospende le nuvole in cielo, fa nascere bambini e innamorare uomini e donne. Mostrarci quella forza, quel sangue vitale che rende vivo e sensato l’Universo perché senza quell’orizzonte noi siamo vuoti e vuota la vita e insensata ogni ora. “Egli si voltò e disse loro…”. Dentro i tuoi occhi noi raccoglieremo il tempo dalle rughe dei nostri padri, dentro i tuoi occhi innamorati noi cercheremo ancora la forza di baciare e di consegnare figli al mondo e il mondo ai nostri figli. Dentro le tue parole che parlano di Dio, di Vita, di Eterno, noi troveremo il coraggio di ringraziare per questo miracolo che chiamiamo vita.

“Colui che non porta la propria croce”, un brivido percorre la schiena perché noi sappiamo il prezzo della croce, perché il sangue non lo dimentichi, perché la Resurrezione non cancella l’abbandono. E noi a chiederci perché, per dare Senso, servono sempre i chiodi e la pelle strappata dalla carne? Perché nel cuore dell’Amore deve sempre aggrapparsi la croce? E intanto dimentichiamo che il Vangelo parla di croce ben prima del Calvario. Tu, Signore, hai preso la tua croce fin dalla capanna di Betlemme, quando hai deciso di affidarti, nudo, alle cure di una ragazzina in lacrime, ai dubbi di Giuseppe e alle attenzioni rozze dei pastori. C’era la croce a Cana e in tutti i tuoi miracoli, c’era la croce in ogni tua parola, nelle beatitudini, nella tenerezza di Maria e di Marta, nel dolore di Lazzaro, nei pani moltiplicati e nelle tempeste sedate. Croce non è solo Calvario, croce è un modo per dire amore senza compromessi, sul Calvario ha preso il tono drammatico, definitivo, terribile e sublime dell’esecuzione. E il suo nome è diventato Croce, ma era da leggere Amore. Il Calvario è solo l’esecuzione più estrema di quella partitura di fedeltà all’uomo. Ad ogni uomo. Tu, Gesù, la croce, l’hai sempre avuta dentro. Sei nato sotto il segno della croce e hai vissuto sotto questo segno, perché la croce è la capacità di far emergere l’amore ad ogni istante, è graffiare il visibile, è scoprire che anche la terra più arida può far germogliare amore. E se osiamo parlare d’amore è solo perché ogni giorno qualcuno decide di crocifiggersi nell’aridità del nostro cuore convinto ancora che sboccerà un fiore. La croce non è improvviso contrattempo, la croce è lo stile di uno sguardo è il paradigma di una vita. Dramma vero è non avere la forza di crocifiggersi innamorati nella storia di nessuno, vero dramma è avere le mani vuote, è chiamarsi fuori, è risparmiarsi, è non trovare un pezzo di legno su cui incidere il nostro personalissimo modo di rendere regale la vita. E se anche non avrà i contorni del dramma inarrivabile del Nazareno, perché inarrivabile è il suo amore, sarà però il nostro modo unico e irripetibile di provare a fecondare quel pezzo di mondo che ci ha amato, magari anche osannato, quasi sicuramente tradito. Sarà qualcosa di piccolo, di minimo, di invisibile, ma sarà il nostro modo di aprire ancora un varco al divenire della vita. Solo il Signore che è Padre vedrà, a lui di commuoversi per ogni nostro amore balbettato. Non possiamo vivere senza prendere la nostra croce, e non è una minaccia, è una visone profonda del mondo che Gesù vuole condividere con noi, perché se riuscissimo a piantare la croce in qualche brano della nostra storia, in un momento qualsiasi, vedremo sgorgare acqua dalla roccia.

Poi Gesù parla di torri lasciate a metà, di battaglie che non val la pena intraprendere e qualcuno dice che lo fa perché al Signore non piacciono le cose lasciate a metà, ma io non ci credo, non mi sembra lo stile del Vangelo. Io credo che moriremo in tanti con le nostre torri incompiute, ruderi abbozzati più che lavori completi. Moriremo senza aver compreso tutto, senza aver portato a termine, senza aver chiuso i conti. Speriamo almeno di morire con un sogno di torre ancora in piedi. No, non sei il Dio del perfezionismo, ti innamori anche di camini solo iniziati, di conversioni non provate, di promesse impossibili da verificare. Non è nella torre incompiuta che dobbiamo cercare risposta ma in quel tuo consiglio che viene prima, consiglio lasciato scivolare a una folla che stava venendoti dietro, consiglio seminato in corpi abitati dal furore dell’entusiasmo… tu ti sei voltato indietro e hai detto “prima, siediti”. Prima del cammino metti silenzio attorno alle tue decisioni, ferma la fretta, interrompi ogni domani. Prima, siediti. E lascia scorrere avanti la folla, esci dalla mischia, non dire di “sì” imitando patetici meccanismi di seduzione, non farti travolgere da niente e da nessuno. Fermati, siediti. E poi decidi di te. Gesù non ha paura delle torri non finite ma delle costruzioni, anche perfette, che non hanno dentro il brivido fermo della decisione personale. Decisione che non è data una volta per sempre, decisione che chiede una fedeltà al pensiero, alla meditazione quotidiana, alla responsabilità. fermiamoci, sediamoci, lasciamo scorrere avanti la folla e chiediamoci, ogni giorno: “ma io sto amando qualcuno?”.

 

Edda CattaniPrima siediti!
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Newsletter n.29

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Newsletter n.29 del 22 giugno 2016

Buone vacanze cari Amici navigatori!

 

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Vi raggiungiamo quando le vacanze scolastiche sono ormai iniziate e le famiglie si muovono per le meritate ferie estive. Giunga a tutti voi l’augurio sincero per un sereno riposo che ritempri nel corpo e nello spirito. Per coloro che ancora hanno ragazzi che affrontano la maturità li raggiungiamo con le parole di Fra Benito:

.. ai ragazzi e alle ragazze che oggi attraversano la soglia della ‘maturità’ .. affidatevi alla fantasia di Dio .. siate come gabbiani che guardano ai quattro venti .. come fiori che offrono la rugiada della primavera, come giardinieri che coltivano e custodiscono germogli di vita e profumi di futuro .. il sapere raccolto in questi anni sia per voi un vento che porta lontano .. ora, con umiltà e fiducia, alzate la testa, sciogliete i pensieri e fate camminare i sogni senza temere alcun battito forte del cuore .. questa sfida a viso aperto per voi sia un arcobaleno amico, un ponte di colori e di luce capace di accompagnarvi nei vostri cammini di speranza per far girare il mondo nella pace e nella gioia .. e nutrire la vostra voglia di libertà.

 

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Giugno, pur con una temperatura fra alti e bassi è il mese del raccolto…Impariamo dalla cultura degli indiani d’America la sacralità di questo tempo. Anche noi tutti abbiamo un tempo per mietere e forse dobbiamo chiedere perdono per non aver sempre saputo ben seminare.

Su questa Terra avara,

girata e rigirata,
fecondata dal Dolore e dalle fatiche
d’un vivere a volte disumano,
concimata da lotte e speranze
ho buttato nei solchi del destino
un pugnetto di giorni e talenti
perché la mia piccola pianta di UOMO
potesse crescere e vivere.

La nostra Associazione divenuta di Promozione Culturale riconosciuta dalla Regione Veneto ha visto momenti di crescita e di rinnovamento con iniziative che sono state molto gradite dai nostri simpatizzanti, ma anche da un buon numero di giovani persone che ci hanno mostrato una gradita partecipazione. Abbiamo avuto ospiti Barbara Gregori, Franco Copes, Nevio Casertano, Don Gabriele Gastaldello, Luca Garbin ed Emma Vitiani. Ringraziamo tutti per la loro adesione e per la simpatia che hanno mostrato per la nostra attività. Abbiamo chiuso con una serata insieme a molti amici di cui mostriamo un gruppo.

gruppo

In questo mese abbiamo avuto a Padova due iniziative contemporanee: la presentazione del libro di Emma Vitiani “KO al cancro” e la venuta per due giorni di P. Alberto Maggi che, come è solito fare, ci ha arricchito sull’argomento della MISERICORDIA, concludendo con la Messa concelebrata.

MISERICORDIAM2

Come Associazione ci stiamo interessando per portare anche nella città di Napoli una iniziativa simile, dove tanti simpatizzanti si stanno adoperando per questo scopo.

Debbo annunciare che ormai è stato pubblicizzato su FB, inviato in cinquemila copie a relatori, precedenti partecipanti e sul nostro sito, il  XXX° CONVEGNO DEL MOVIMENTO DELLA SPERANZA sul tema LA CRESCITA INTERIORE che avrà luogo a Cattolica nei giorni 23-24-25 settembre 2016 Centro Congressi – Waldorf Palace Hotel.

Adwards

Come avrete potuto notare è cambiato il nostro sito internet che, se fino ad ora è stato un po’ in stand-by per lavori in corso, riprenderà la sua piena attività a partire da settembre.

Ed ora mi permetto di salutarvi con questa lirica, in questi giorni di calura e di attesa. Ecco … io l’estate la sento così: il fuoco dello Spirito e l’immagine rispondono a Qualcuno che guida il carro della mia vita ed è a me immensamente caro.

Identità

“.. il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto ..”

Nazim Hikmet

Giunga a tutti voi un augurio di giorni di riposo, serenità e pace!

Ricevi questa email o come iscritto o simpatizzante della nostra Associazione e il suo sito www.acsss.it. Il trattamento dei tuoi dati avviene nel rispetto del Dlg. 196/2003. Qualora non volessi ricevere più queste informazioni o volessi semplicemente cancellare i tuoi dati, basta rispondere a questa mail con “CANCELLAMI” Per qualsiasi informazione nel merito puoi scrivere a: edda.cattani@alice.it

 

 

 

Edda CattaniNewsletter n.29
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L’evento dell’anno

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‘… che l’amore paura dissolva ..’ .. come ci scalda il cuore sentirci amati, Signore .. è tutto ciò che ci occorre .. è l’essenziale della vita e della fede .. non ci abbandoni mai la certezza del Tuo amore, che è indifeso ma tenace, nascosto ma presente .. e che da sempre e per sempre sussurra ad ognuno di noi ‘non aver paura, io cammino accanto a te’ .. grazie, Signore, perché sai entrare nelle fessure delle nostre solitudini, delicatamente, trasfigurandole in crepe di luce, fino a far rinascere nei cuori abbandonati piccoli germogli di stupore, e sguardi innamorati pieni di desiderio ..(Fra Benito)

Iseo

L’ EVENTO dell’ ANNO!

IL PONTE GALLEGGIANTE SUL LAGO D’ISEO

// 18 GIUGNO – 3 LUGLIO 2016

Si può imparare anche da un evento pur non potendo parteciparvi: impariamo dunque a camminare sulle acque a volte tormentate della nostra vita e a guardare le cose dall’alto…ogni attraversamento arricchirà il nostro animo!

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É una STRAORDINARIA OPPORTUNITÀ! 

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The Floating Piers è il nome del progetto dato dall’ artista americano (newyorchese) Vladimirov Yavachev prevede la realizzazione provvisoria di un vero e proprio ponte/pontile, adagiato sulle acqua del lago d’Iseo e unirà per soli 16 giorni e per la prima volta nella sua storia, la sponda bresciana (Sulzano -BS ) del lago a Montisola (Monte Isola rappresenta l’ isola più grande presente all’ interno del lago di Iseo ma anche l’ isola lacustre più alta d’ Europa).
Dichiarazioni dell’ artista durante un incontro pubblico…come Christo: “Camminerete sulle acque. Sarà una passeggiata di tre chilometri, sentirete le onde sotto i piedi. La passerella sarà riciclabile: finiti i 16 giorni, sarà distrutta. «Ma quindi non rimane niente?». L’artista: «resterà nei vostri cuori».”

 

Edda CattaniL’evento dell’anno
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