Questo lavoro è di Miriam Maglione che ha tenuto una relazione al convegno dell'A.C.S.S.S.
Vivere quotidianamente con i bambini è guardare il mondo con occhi diversi. Loro, i bambini, hanno il grande dono di dare significati differenti alla nostra vita. Rallenta e ascolta. Ascolta l’in-canto, il canto interiore. Il canto le cui vibrazioni proiettano nell’armonia universale.
di Edda Cattani Ex Dirigente ScolasticoPsicologa e Pedagogista
Presidente Nazionale del "Movimento della Speranza
Presentare Miriam Maglione e parlare di lei è per me un piacere perché so di avere la capacità di poter guardare in un libro aperto. Definirla “scrittrice, poetessa, musicista” mi riesce facile, perché l’ho avuta al mio fianco in ben oltre un ventennio di dirigenza scolastica. Miriam è un'insegnante che ama tutte le cose belle e sa come valorizzarle e realizzarle; ma Miriam ama soprattutto i bambini e con loro mette in atto meravigliosi progetti didattici che consolidano l’attività di scoperta e divengono contenuti importanti da utilizzare al meglio.
In questo libro troviamo uno spaccato di vita di Miriam e vediamo quanto questa sia compenetrata dalla presenza dei bambini, la meravigliosa risorsa per chi sa cogliere in loro quello che lei definisce "incanto".
Ecco allora prendere vita il progetto “Gli angeli visti dai bambini!!!” e la trasformazione chequesti hanno avuto nel loro immaginifico.
L’angelo è l’anima del mondo, a detta di molti poeti; per altri è l’anima popolare; per altri ancora è l’insieme di ogni credenza e ogni fede; è l’immagine speculare del divino, secondo gli studiosi delle tradizioni orali e delle favole ….
La vita di Miriam è una favola infatti, a volte con parti drammatiche, ma il mondo delle favoleè il suo mondo, un modo per sognare, per andare oltre.. perentrare dentroilsé profondo.
Miriam racconta le sue scoperte che le cambiano la vita, che ci aiutano a pensare, che ci portano in quell’incanto di cui ci parla e ci aiutano a crescere e a vivere.
Miriam dice infatti che “…. le favole sono anche per gli adulti …” Ovunque ci si giri si possono vedere, scoprire, ammirare, acquistare motivi di riflessione. Sul cambiamento dei bambini poi, questi meravigliosi esseri, “cuccioli d’uomo” Miriam riesce a vederne ogni sfaccettatura e ne spiega la concezione con cui essi vengono definiti “Bambini dell’arcobaleno”.
Dal punto di vista della visione moderna del mondo non sarà per tutti facile prendere sul serio l’idea degli angeli, delle musiche, dei colori , della magia delle pietre o altro.. Ma sono idee, le idee di Miriam che, leggendola persistono così a lungo e continuano a riaffacciarsi continuamente, tanto da farci pensare che debbono pur essere qualcosa di importante per noi.
Padova, 5 giugno 2011
Miriam Maglione è un'insegnante che ama soprattutto i bambini e con loro realizza meravigliose attività di scoperta che divengono documenti importanti per i contenuti proposti. I bambini sono una meravigliosa risorsa per chi sa cogliere in loro quello che Miriam definisce "incanto".
Gli angeli visti dai bambini!!!…e la trasformazione chehanno avuto nel loro immaginifico
L’angelo è l’anima del mondo, a detta di molti poeti; per altri è l’anima popolare; per altri ancora è l’insieme di ogni credenza e ogni fede; è l’immagine speculare del divino, secondo gli studiosi delle tradizioni orali e delle favole….Le favolesono un modo per sognare, per andare oltre.. perentrare dentroilsé profondo….le favole sono anche per gli adulti… Ovunque ci si giri si possono vedere, scoprire, ammirare, acquistare gli angeli…Anche di questi meravigliosi esseri l’uomo ha organizzato un bussines
Dal punto di vista della visione moderna del mondo non sembra facile prendere sul serio l’idea degli angeli custodi o altro.. Ma è un’idea che persiste così a lungo, che continua a riaffacciarsi continuamente, che deve pur dire qualcosa di importante per i bambini e per noi!!1
COME FARLO?
Di qui l’idea di guardarci intorno in modo diverso, con occhi diversi, cercando di far parlare il cuore, guardare, sentire con gli occhi del cuore… ed il cuore sussurra….
Ed ecco i bambini alla ricerca dell’angelo
Con loro è una ricerca con la musica, che viaggia da 29 anni e che si è snodata in un crescendo di immagini, di colori, di parole, di danze e movimenti, di frasi, di racconti, di favole,poesie…
La musica è diventata un veicolo per comunicare e interloquire silenziosamente con il loro “ sentire” con il loro io più profondo.
Intesa come ARTE , la musica è diventata un mezzo per far affiorare reminescenze arcaiche, ancestrali, che sembrano state incise dentro di loro e dentro di noi , ancor prima della nascita……
Quando propongo loro attività di disegno, o viaggi, o racconti, o poesie, ascoltare la musica ad occhi aperti e a occhi chiusi, mi guardano dapprima un po’ perplessi, ma poi provano come un senso di attrazione verso la persona , forse di un’altra generazione, un extraterrestre forse, ma che probabilmente emana un certo fascino..forse per il “ qualcosa di nuovo”….Ed è meravigliosa la loro capacità di andare “ oltre”: oltre il muro di infrastrutture che l’adulto ( come il gigante egoista di Oscar Wilde) nel corso della vita si è costruito con “i sassi che non diventano gomma”
Ciò che vi propongo è la sintesi di una ricerca didattica sull’angelo custode e sugli angeli.
Nell’ età della scuola dell’Infanzia ( 3- 5 anni) si sviluppa la consapevolezza di sé attraverso il gioco, cose e oggetti esterni, favole, filastrocche, che consentono di inserirsi e camminare nel mondo.
Si sono proposti quindi racconti e preghiere – filastrocche, ormai in disuso, per poter immaginare o meglio re- immaginare, sentire, l’angelo attraverso il suono delle parole dell’insegnante. ( Diap 2)
E’ un panorama vasto e differenziato in cui i bambini hanno espresso il sé interiore con un input( la voce) per sentire.
I popoli primitivi mitizzavanociò che osservavano nei processi della natura. Cioè con una descrizione immaginativa della realtà il noto è messo inrapporto con l’ignoto, in non conosciuto, per mezzo di un sistema di corrispondenza E ‘ così che sono nate le leggende di attivitàangeliche associate alla luna, al sole, alle stelle, e al tempo atmosferico.
Le storie saranno state fantasiose, ma per far sì che le persone potessero vivere con i processi inesorabili della vita era necessario personalizzare il fenomeno e questo antico metodo di umanizzare gli elementi( L’Angelo del sole, della luna, dei venti o quat’altro…)li aiutò a divenire consapevoli che c’era qualcosa lassù come la benefica sollecitudine di Dio per la natura e per gli uominiLe storie di incontri con gli angeli sono sempre colorate dalla personalità dell’osservatore, ed è così che dev’ essere. La dimensione personale ha molto a che fare con le forme angeliche…In effetti la creazione personale dei miti e lo sviluppo di una varietà di forme angeliche personali rendono possibile il collegamento conuna gamma di energie spirituali necessarie per la vita.
Il papà di Andrea, era molto devoto di San Giuseppe e vorrei dire che come lui adorava il figlio donatogli dal Signore. Quando Andrea venne a mancare al nostro sguardo, fu il primo a sognarlo: raccontò di trovarsi in una stazione dove Andrea sarebbe dovuto partire per sempre ed egli, con una stretta al cuore, lo incoraggiò: “Vai Andrea, vai, non ti preoccupare … Papà è sempre con te!” … e così fu … perché Andrea gli donò una comunicazione continua e costante. Anche ora, nel suo letto di dolore, sono convinta che lo vede e che gli è accanto sempre!
Queen – Who Wants To Live Forever è la canzone che Andrea ascoltava in macchina la sera della sua partenza: Chi vuole vivere per sempre…
Pubblico questa Relazione fatta da Mentore al Convegno del CONVIVIO a Roma prima dell'aggravarsi della sua malattia. E' un devoto omaggio a mio marito e ad Andrea:
Ringrazio la Presidenza che ci dà la possibilità di significare a voi, per quanto mi sarà possibile, la testimonianza e convinzione di una esperienza che riempie la nostra giornata dall' evento che divise il corso della nostra vita, come quella di nostro figlio.
Vi parlo al plurale, ma non è un plurale "maiestatis"; questo è motivato dal fatto che la realtà degli avvenimenti ben circostanziati e riscontrabili capitano simultaneamente a me e a mia moglie sia pure differenziati dallo stesso comportamento che, quand’era presente fisicamente nostro figlio aveva con noi.
Sono il papà di Andrea – Andrea Cattani – e la mamma è qui in sala – Andrea ha nome nostro figlio, Andrea come tanti altri giovani figli per i quali sembra essere stato tessuto con il nome, un comune disegno.
Il nostro si presenta e si fa chiamare il "tenente…" e come non comprendere il suo giusto orgoglio per il merito conquistato , frutto di impegno , di abnegazione, di fatica che gli ha consentito di vestire onorevolmente l'uniforme militare dell'esercito italiano e di essere nominato Capo Servizi del Presidio della regione Nord-Est. In onore di quella che tuttora definisce, con una nota di velata tenerezza , dall' altra dimensione, "Patria mia" quasi a ricordo dell' abnegazione , della generosità e del coraggio esercitati per raggiungere qui in terra il suo ideale
Andrea se n’è andato una sera limpida del dicembre ‘91 , all' uscita dalla caserma, da trasportato schiantandosi contro un platano nel centro della città.
Tralasciando, per brevità, numerose mie proprie considerazioni dei primi momenti di smarrimento, si accese in noi più viva la fede racchiusa nella verità del dogma della Comunione dei Santi che ci suggerì la prima preghiera:
Sei passato dalla nostra casa Signore
e hai raccolto il fiore a Te gradito
Signore ti ringraziamo
di AVER LASCIATO PER VENTIDUE ANNI
il nostro Andrea alle nostre cure
e al nostro sguardo.
Aumenta in noi la fede nella sua
presenza e nella Tua volontà. A lui la tua Luce.
Premetto che la fede, la fiducia, la speranza e la volontà che fra noi e nostro figlio continuasse il dialogo così come era avvenuto nei ventidue anni trascorsi insieme, è stata la prima ancora cui ci siamo aggrappati fin dal primo momento con la voluta certezza che ciò avvenisse come dono di Dio per quella poca fede che avevamo sempre coltivato, credendo nella promessa di Dio e nella Verità della Sua Rivelazione.
Ebbene , Andrea dopo pochi giorni dalla sua partenza ci inviava segni di luce tali da non coltivare alcun dubbio sulla sua presenza:
L'allarme della sua macchina ferma in garage,disinserito, che si accendeva; era una tromba che suonava davanti alla finestra della sua camera per salutare gli amici venuti a trovarci, era il sovrapporsi della sua immagine sullo schermo televisivo che si è più volte ripetuta,inviando a suo padre un messaggio " "Vuoi capire che sarò tuo amico per sempre"!.L'accendersi improvviso del suo stereo e del televisore,su un programma mai guardato. Ed altri che conserviamo gelosamente nel nostro animo. Dopo questi segni – materiali – è continuato il colloquio diretto dove Andrea si manifesta con tutte le sue peculiari doti di carattere,il suo modo di fare,di esprimersi,le particolari attenzioni per le persone a lui care.
Fu a Baveno nel '92 che si presentò come “tenente” a Laura Paradiso chiedendo della sua mamma .
Eravamo andati ,esortati da nostra figlia Alessandra,col nostro peso di dolore e inconsapevoli di tutto: non ci eravamo mai interessati ,per dirlo in parole correnti del paranormale e delle sue manifestazioni ,d'altra parte "ignoti nulla cupido"!
Ritornati a casa,come lui ci aveva comandato "andate a casa alla fonte berrete" lasciandoci con tanto di "saluto" (così diceva rientrando in casa,ogni sera, dal lavoro in caserma) mentre la mamma riceveva con la scrittura automatica i primi
messaggi di conforto e di certezza che colui che faceva muovere la penna appoggiata alla mano sinistra era Andrea:
"sono vivo, vivo, vivo
Andrea ,angelo di luce"
e altri messaggi di riconoscimento della sua presenza reale e circostanziata da riferimenti vissuti dalla sua persona
il papà riceve -su nastro magnetico,la prima ……rivelazione:
"il tuo bambino SONO”
E’ indescrivibile la forza di questo sono – il sum latino ch'è significato di esistenza(esistenza);ricordiamo le parole di Colui che disse "Ego sum qui sum:Io sono colui che E'" Si presentò con la sua carta d'identità: già ventiduenne,ogni qual volta gli si prospettavano le nostre difficoltà alle sue richieste, mi convinceva col dirmi: “non fai questo per il tuo bambino?”
Dopo questo,i messaggi sono tanti che per raccoglierli non basterebbe un volume di mille pagine.
Sono lì incisi in nastri magnetici, più o meno, ma tutti intelligibili,a testimoniare una realtà che trascende l'ansia della nostra volontà di conoscere,di comprendere il mistero di luce e di gioia che lo avvolge e che tenta di trasmettere a noi.
Alla mia domanda esplicita di quanto felice, la risposta è categorica e immediata: "TANTO EELICE".
E poi si ripetono con insistenza i messaggi della sua presenza “Sono con voi.. …più di prima……. più vicino di prima!”
Poi seguono i messaggi d'invito:
Allafortezza: Papàcoraggio… fatticoraggio!
se tu sapessi con chi sono….non piangeresti!
Allasopravvivenza:E’insistenteil ripetere"Vivo… sono vivo...
..io parlo con quelli che mi credonovivo
Vedo la luce, .anche quando c'è buio!
La sera del suo primo anniversario,mentre si commentavano in casa le paroledel Sacerdote allamessadelmattino,celebratanel Duomo deiMilitari in Padova,sono stateregistratechiaramentequesteparole: "Si dicedi Andreacheètornatosullaterra… stamattina"
Mi assillava il pensieroche il nostroAndrea,a causadella sua improvvisadipartita non avesse avutotempo e modo di chiedere a Dio perdono se in qualcosaavesse a Luidispiaciuto e feci unaparticolare richiestaa Cristo.
Eroin chiesaallaSS.Messadomenicale. Al momentodellaComunione mi alzaidalbanco e accesi il registratorecheuscendo di casa mi eropostonellatascainternadellagiacca. Tornato a casa ascoltai la registrazione:sovrapposte alle parole del parroco si ascoltanoqueste:
" Mi sono comunicatocon te.”
E ancora: "Viguardoattentamentenegliocchiquandopregate!
"Nellapatriaoveverraiio sono RE"
Nonposso nasconderela nostrasorpresaquando, presential convegno di Riccione nel 1993, la sorelladelmedium RobertoSetti,in unatavola rotonda,uscì "ex abrupto" con questadichiarazione: di là loro si chiamano"re" ;unaverificaincrociata?…..
E in seguitoil presentarsidi diversealtreEntitàtrale quali unachesi qualificaArno; poi mi chiamanopernomedandomi perfino del'Signor'
"Perdonare , Signor Cattani, perdonare(per ) fare la Comunionee rispondonoalla domandache da sempreè sulle nostre labbra:Dove sei Andrea?
"Andreaèbenedetto
"Andreaormaièqua"
A questopuntolasciatecicrederenon solo allasopravvivenza ma allavitaeternanellavera casa delpadrequaletutta la Rivelazione annuncia e Cristo ci promette…….
e di lasciareallesofisticateipotesideglistudiosi il problema della"grandereincarnazione", comeallesottigliezzedeifilosofi
la "piccola" reincarnazioneriservataai residuipsichici. NostrofiglioAndreaormaiè "là".
E ci sia lecitousaredueterminilatini:L ' accidensdi nostro figlioèqua,in unatomba,ancoraallenostrecuree affetto umano,ma la"substantia"l'"essere",la "persona"è là con tutte le sue prerogativepropriedellapersonanel suo totalesignificato filosofico-scientifico. E’ làoperanteun'ulterioreoperadi perfezione,in camminocostanteversola beatificavisionedi Dio.
"Andreavolacomeaquila"…..
semprenel primonastrorovesciatodovetroviamoconfermaincontestabiledi unamisteriosatelefonataricevutada chivi parlaalla presenzadi altre personeil 6 Genn.93 ; telefonataduratacirca unadecinadi minuti,quasituttipassatia contestarechenon riuscivoa riconoscerela personacheal mio “pronto”affermadiessere "la Jolanda”… (mia sorelladecedutanel 1932 a 12 anni (spiegazionea voce).
II 27 Genn. 93 ,facciamola primaesperienzadelnastrorovesciato e l’entitàArnosi premuradi confermarmi:La Jolandati consola pertelefono,la Jolandapreparaun secondocolloquio" …"buona giornata"…(secondo colloquio?)
Fattituttigli accertamentie riscontripossibilinonci resta che convincercidellaveridicitàdi questatranscomunicazioneda partedi miasorellagiuntaa noi comeconferma(senz'altrovoluta da nostro figlio) dellaSopravvivenzae deimessaggi: “si istaeet isti….curnonego?”
In attentoesame di tutta la messaggistica proveniente da nostro figlio avvertiamounacostanteevoluzione di contenuti nei suoi colloquiconnoi.
E' veromoltimessaggi – pur in sé chiari e beneintelleggibili, rivelanounaesistenza di vitaincomprensibile da parte nostra ,ma di unarealtàche non si configura in purecreazioni mentali,mentrerispondono a concetticoncretiquali si riscontrano nelcomplesso di tutta la rivelazionedivina.
Quantevolteriflettiamosul significato di alcuni di questi messaggiricevuti sia dalpapàchedallamammae poi dobbiamoconvincerci di quelloche ci consiglia un'Entità nel quarto nastro rovesciato:…."lastradaè in salita:forza allafede!”
Abbiamocercato– sfogliandoavantie indietro-la letteraturascientificapertrovare il perché, il come ci fosse dataquestacomunicazionetrascendentale. Ma nonabbiamotrovatonella scienza e nelle sue meraviglioseconquiste,che ipotesi,probabi1ià,quandononaddiritturafantasiosecreazionidellaragioneumana purdi nonammetterel'ambitodelmisterochel'EconomiaDivina ha posto– nona pezza giustificativadi questanostraintelligenza, ma quale faro luminoso a guida di un retto cammino r a z i o n a 1 e VERSO LA LUCE INFINITA.
Togliamoallaragionel'ambitodelmisteroe troveremo le piùstravagantideviazioni.
E' la fedenelmisterocosmico che ci assicura giungano a noimessaggi di nostro figlio Andrea non la credenzanel contenitore cosmicoo nei residuipsichicivagantinell'universo; ancora nessunaintelligenzaumanasa dirciil tuttodellasua grandezza, dellasua profonditàe dellasua entità.
Stavamodibattendociin questiinterrogativiquando il nostroAndrea ci disse:
"Al di sopradellaleggedegliuominivi ho convinto" E il fatto che questacomunioneo comunicazionefra le duedimensioni (per usareterminicorrenti)terrestre e celestela si riscontri da sempre e pressotutte le genti di ogni epoca, di ognipopolo e di ogniculturaci confermala sua originetrascendentale poichéin tuttitroviamoil filonedellaRivelazionecol suo principioessenzialealla salvezza: Quod Deus est et remunerator sit: Che Dio esiste ed èrimuneratore".
Nell'evolversidellanostratestimonianzadi comunione con ilnostroAndreariscontriamounacalda, appassionatapartecipazioneallanostravita: Sono con voipiù di prima -ci ha assicurato- e lo manifestanellecircostanzepiùparticolarisia versola mammacheil papà,comeversole sorelle: II giornodelmiocompleanno: “Papàtantiauguri!”
Vedotuttoquellochefai …Tra fuori il pane!
Via radio:Ti mandoun bacio,sei contento?
Versola mammaè diunatenerezzainfinita: Mamma, mammina mia… riposati… non ti affaticare! Sono qui con te!
Il tempononèchelenisca,anchese accettatocon fiducianella DivinaProvvidenza,il doloredovutoallasua mancanzafisicafra noi,lo portiamo con noi,ci seguecome la nostraombra. Nelterzonastrorovesciatol'entitàcomunicantece lo assicura "amarecordis"chenoi interpretiamo: “con l'amarezzadelcuore" camminereteverso la patria celeste.
Ammiriamoqueigenitoriche, comeabbiamoavutomododi sentire in questiconvegni, hanno raggiuntola gioiainteriore; noi questo stato di grazia non l'abbiamoancoraconquistato e pensiamo,comepenso,che in me il dolorecesserà il giorno in cui rivedròil mioAndreavenirmiincontroe dirmi “papàvienicon me!”
Se ne va a 24 anni (ne avrebbe compiuti 25 il prossimo 20 gennaio) SuperSic, campione del mondo nel 2008 per la classe 250 e grande talento del motociclismo azzurro. Nel 2010 era approdato alla classe superiore del Moto GP e quest’anno stava disputando un ottimo campionato: due volte quinto e la conquista di due Pole Position; poi un terzo, poi quarto e infine secondo podio, miglior risultato nella sua carriera, in Australia. Se ne va con la sua enorme massa di capelli ribelli, scanzonati come il suo carattere, mai ombroso, sempre pronto al sorriso e al gioco, soprattutto a quello della vita, in cui – si sa, lo sanno loro stessi –i grandi corridori rischiano ogni giro di più.
Già si è dimenticato Dan Wheldon, il pilota britannico che ha vinto anche la 550 Miglia di Indianapolis, morto il 17 ottobre 2011 in un grave incidente durante una gara del campionato IndyCar a Las Vegas. L’incidente e’ avvenuto al 12/o giro, quando l’auto di Wheldon e’ rimasta coinvolta in una carambola di monoposto ed e’ volata in aria, schiantandosi contro la rete di protezione. Wheldon e’ rimasto incastrato tra i rottami ed estratto a fatica, prima di essere portato in ospedale. Altri tre piloti sono rimasti feriti. (ANSA).
Marco, Dan… e tanti altri potrei aggiungere … sono ragazzi rimasti coinvolti in incidenti mortali; anche oggi, come ieri, divenuti “eroi” di colpo, per la moltitudine di coloro che li avevano creduti “un mito”, capaci di beffarsi e di sconfiggere anche la morte. Fra i commenti pervenuti su Face Book ho individuato questo e l’ho postato per rendere omaggio a tutti i giovani divenuti “eroi” per la bizzarra sorte affidata ad un mezzo meccanico. Questa nota è stata scritta da un giovane che si chiama “Andre” come mio figlio “Andrea” anche lui eroe fra i molti sconosciuti e che forse avrebbe condiviso questa riflessione sul senso della vita e su quanto abbiamo compreso dell’animo umano.
Il mio pensiero su Simoncelli e i link di facebook.
pubblicata da Andre Piras il giorno lunedì 24 ottobre 2011 alle ore 14.17.
Oggi voglio esprimere il mio pensiero sugli accadimenti di queste settimane. Ieri è morto un ragazzo, il suo nome? Marco simoncelli. Questo ragazzo dell'età di 24 anni amava correre in moto. Lo faceva come lavoro. Ne era felice, e consapevole di ogni potenziale rischio. Ieri per un caso davvero sfortunato, è caduto, il suo casco si è sganciato e il trauma dell'incidente l'ha portato al decesso.
Subito milioni di link sono affiorati su facebook. Tutti con la scritta RIP, tutti affranti per questo ragazzo. In un primo momento, non appena sentii la notizia alla tv ebbi un vero moto di dispiacere. Un ragazzo, non lontano dalla mia età era morto, nonostante avesse una vita piena e intensa davanti. Ho pensato, chissà come sta la famiglia, i parenti, gli amici, e mi sono trovato catapultato a circa due anni fà.
In una sola settimana persi due persone davvero care, di famiglia. Stavamo davvero male. Osservavo ciò che mi circondava, incapace di gestire delle emozioni. Ricordo una persona che si avvicinò a mio padre e gli disse "auguri" invece di "condoglianze". Aveva sbagliato. Io risi.. forse non avrei dovuto, ma mi resi conto che la cosa mi faceva stare bene. Ragionai su ciò che era accaduto, sulla vita di questi miei due cari, sapevo, per mia fede, che non erano spariti per sempre, che ora erano da qualche parte. E stavano bene. Incuor mio lo sapevo ma mi dispiacevo per questo.
Tempo di pochi giorni dopo, guardai la tv. C'erano delle scene di alcuni omicidi. Rituali o meno. Ricordo che pensai "io non vorrei tutta questa pubblicità sul mio dolore". Ho sempre odiato tutto ciò. La pubblicità.
Vivevo quei giorni con grande intensità, mia madre piangeva al suono dei ricordi, e mio padre non voleva accettare la morte di suo fratello. Come se non fosse mai avvenuta.
Ho sostenuto la mia famiglia, come meglio potevo, persi 10 kg nel tentativo di tenere il morale delle persone che amavo il più alto possibile. Non potevo fare altro, impotente al loro dolore, compresi che era giusta la sua esistenza. Era giusta che ci fosse perchè serviva a far passare il tutto. Io non potevo soffrire. Permettermi di soffrire così voleva dire morire e lasciarsi andare e non potevo.
Le immagini passavano sul televisore. Delitto di Meredith Ketcher. Mamma che angoscia. Non era solo una notizia, era davvero dare in pasto la morte di una ragazza ai media. Nessun rispetto per il dolore dei familiari. Vedevo ipocrisia. Vedevo la voglia di notizia mascherata da velata ricerca della verità. Mi disgutò.
Pensai di entrare su facebook. Link a gogò su ciò che succedeva. Il peggio del peggio. Chiusi quella pagina. Non volevo vedere.
Passò il tempo.. il dolore si attenuò, senza mai andare via… negli anni successivi vidi molti eventi. Dei ragazzi del mio paese ebbero un brutto incidente, morì uno dei ragazzi se non sbaglio.. Forse non gli detti attenzione.. ma vidi il dolore negli occhi di tanti ragazzi compaesani. Il vero dolore. Alcuni portavano una fascia nera. Capivo che era per loro.
Vite spezzate all'improvviso. Mi raccolsi nuovamente in me. Mi sentivo nuovamente impotente. Ma la mia mente lavorava sugli eventi. E' vero la morte è la separazione di un individuo ai suoi cari. Ma non solo.
Cercavo delle risposte. Cercavo in me.. l'unica persona alla quale potessi chiedere conferme.
Un anno dopo venni a sapere di un altro giovane ragazzo del mio paese. Non più di una ventina d'anni. Morto perchè decise di impiccarsi. Fu straziante sapere il perchè.
Questo ragazzo soffriva di patologie che lo portavano a doversi operare al cervello molte volte. Alla fine, credo, esausto per tutta questo, si è tolto la vita.. senza dire nulla.. e lasciando tutti senza parole.
Mi colpì. Molto. Troppo. Non dissi nulla.. non andai al funerale.. volevo rimanere li. Ad ascoltare il silenzio della mia persona che ascoltava il vuoto.
Mi chiedevo il perchè, ed in effetti non c'era. La mia spiritualità premeva nell'affermare che lui ora stava bene. Eppure non aveva scelta. Anche in quel caso aprii facebook. Non vidi link. Vidi solo alcuni ragazzi, conoscenti che esprimevano il loro dolore. E nel silenzio delle loro case meditavano su ciò che succedeva.
Con il passare del tempo ho visto le persone reagire alla morte nei modi + disparati. Sofferenza, risata, pianto, negazione, annullamento. Tutte emozioni.
Osservavo come un uccello le reazioni degli altri e le paragonavo alle mie. Sapevo quanto soffrivano. Ed io nel mio intimo era dispiaciuto.. ma non solo per chi andava.. ma anche per chi restava. Li raggiusi una certa consapevolezza.
Il dolore era di chi restava, perchè chi passa oltre.. continua il suo viaggio. Non necessariamente occorre avere una fede religiosa. Io studio scienza.. so che nell'universo niente si crea, niente si distrugge e tutto si trasforma.
Quelle persone si erano trasformate.. erano passate di status.. uno stato che io potevo comprendere relativamente, e solo dopo tempo avrei cercato le mie soluzioni.
In questi anni sono passate molte persone sotto il velo della morte. Molte sconosciute. Altre ben note al pubblico. Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Mike bongiorno, Il creatore della apple, e ieri Simoncelli.
Ho visto delle cose che mi hanno disgustato. Profondamente. Conoscevo il dolore della perdita, un dolore intenso come una spada infilata tra le costole. Non ti fa respirare e vivi nell'impotenza più assoluta.
Ma quello che vedevo girare su facebook e in televisione non era dolore. Era voglia di dimostrare un dolore effettivamente inesistente. Un non rispettare il bisogno di intimità di una famiglia affranta.
Certo, so bene che ci sono state persone che davvero hanno accusato il colpo. In particolare per questo ragazzo, data la giovane età. Ma l'abbondanza di link, in suo nome, quando nemmeno se n'era mai sentito il nome, e buttarlo li, giusto perchè "era famoso" mi ha infastidito molto.
Il rispetto per me è una cosa fondamentale. Non avrei postato nessun link, nessuna frase spicciola, nessuna foto di un ragazzo morto sul mio profilo. Avrei fatto di più.
Ho pensato, intensamente alla sua persona, e gli ho mandato un saluto. Ho raccolto il mio pensiero, nell'intimità del mio cuore, augurandogli buon viaggio.
Naturalmente poi è arrivata la satira sul mio profilo. Naturalmente non c'era alcuna voglia di "dissacrare" l'immagine di una persona defunta. Anzi. C'era la voglia di ricordarlo in modo diverso. Intimamente, e senza dover necessariamente farlo sapere al mondo.
Qualcuno si è sentito urtato. Ho beccato i peggio insulti. Amorale, stronzo, merda ecc.. mi sono detto… questa invece come la chiami?
Moralità? E' un link su facebook che da la dimensione di quanto tu sia sconvolto da questo evento. Spero di no o sei davvero povero dentro.
Mi sono arrabbiato. Molto. Tanto. Avrei voluto spaccare la faccia a qualcuno che del mio dolore non sapeva e non sa nulla. E che mi ha giudicato da 3 link cretini sul mio profilo. Giudizio gratuito. Ecco cos'era.
Mi sono poi fermato. Sono passate ore, mi sono confrontato nel pensiero con diverse persone. Ho capito che non tutti affrontano il dolore alla stessa maniera. Eccone la chiave. Non tutti siamo uguali. Non tutti sono la stessa persona. Siamo diversi. E ognuno sente il dolore a modo suo.
Lo vive a modo suo.
Ho guardato quei link, e mi sono ricordato del perchè non li volevo sul mio profilo. Non volevo soffrire più di quanto non fosse necessario a me. Poi ho pensato a chi poteva sentirsi ferito dalla loro presenza. Decisi di levarli. mi infastidivano.
Ho pensato se scusarmi. Ma ho deciso di non farlo. Non per presa di posizione, ma perchè in cuor mio ho reagito al dolore a modo mio. Come fanno tutti. A modo loro.
Non amo mettere link e affermare quanto grande possa essere la mia sofferenza.
Non mi piace stare li a rimarcare la morte di una persona.
Non mi piace pubblicare video, immagini, ricordi, parole, pensieri, di una persona che è andata via.
Non voglio aggiungere afflizione all'afflizione.
Ora medito e guardo quei post. Non mi piacciono. Li ritengo di una grande ipocrisia. Solo per il gusto del gregge e non perchè dietro c'è una vera riflessione. Però li guardo anche in modo diverso. Con l'occhio di chi comprende che le persone esprimono il loro essere come meglio credono e pensano.
C'è chi sarà dispiaciuto, e chi invece mette solo per il gusto del mettere. Io non metto.
Ieri ho preferito stare da solo con me stesso per 1 minuto. Guardare in me, e rivolgere un pensiero a quel ragazzo. Augurandogli buon viaggio.
Ora vorrei sapere, dopo aver preso abbastanza insulti, quanti di voi hanno fatto la stessa cosa?
Quanti sono rimasti li, a dire una parola, accendere una candela o affliggersi davvero come se fosse un loro parente?
Ben pochi credo. Perchè è semplice postare una frase costruita su un social network, ma è ben più difficile stare li a pensare a ciò che è successo, e capire che è semplicemente la vita.
Non voglio giudicare, assolutamente. Ma sono stato giudicato. E la cosa mi ha profondamente ferito. In visrtu anche delle pesantezze che mi sono state inviate.
Perciò, l'unica cosa per la quale posso sentirmi di fare le mie scuse, è verso la sensibilità di chi, vedendo la mia pagina si è sentito urtato da ciò che vedeva. (e in quel caso sarebbe stato meglio un messaggio privato con una richiesta semplice di maggiore delicatezza.. cosa che non c'è stata)
Ma non mi scuso per il fatto che non sono un ipocrita. La morte di questo ragazzo.. per quanto dolorosa possa essere stata, è avvenuta anche per sua scelta. Sapeva i rischi, e ha ritenuito che il gioco valeva la candela. Alla fine c'è stato questo evento sfortunato, e mi dispiace davvero per lui.
Ma non metterò finte pagine di disperazione, perchè al giorno d'oggi le emozioni si confondono troppo.
Ho provato il dolore e ne ho sentito il sapore, ed è per questo che non voglio alimentare la foga e la voglia di notizie irrispettose verso questo ragazzo.
Oggi esprimo il mio pensiero, e lo condivido con voi. Potreste non capire, oppure ascoltare e riflettere.
Io sono sempre pronto al dialogo. Ma che sia costruttivo.
Perchè anche nella morte.. c'è sempre qualcosa da imparare.
E io, al giorno d'oggi, ho imparato che l'emozione va espressa come uno meglio sente.
Riceviamo questa mail e mi par giusto pubblicarla… con tutto il suo "corredo".
Coraggio danno solo amore!!!
PASSA PAROLA !!!
SE QUALCUNO FOSSE INTERESSATO.
Vi prego inoltrate… senza il nostro aiuto diventeranno grandi dentro ad
una gabbia!Ho in totale 37 cuccioli, mi serve davvero una mano: Silvia
339-5795890 339-5795890
Anche se non interessati, inoltrate per favore. Magari qualche vostro
conoscente può volere qualcuna di queste piccole pallotte… sono davvero
tanti, aiutateci per favore. Grazie.
"La giornata di oggi rappresenta un passaggio fondamentale ed una grande conquista per l'affermazione di una nuova coscienza di tutela e rispetto degli animali e dei loro diritti. Un salto culturale dal quale in futuro nessuno potrà più prescindere". È quanto afferma il Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del comitato ministeriale per la creazione di un'"Italia Animal Friendly", che oggi ha proposto ed ottenuto l'approvazione delle misure che cambieranno radicalmente lo scenario della sperimentazione animale nel nostro paese.
"È stato approvato in commissione Affari Sociali – continua il Ministro Brambilla – il nostro emendamento alla legge comunitaria 2011, di recepimento della direttiva del 2010, che ci permette di voltar pagina con la sperimentazione animale dopo decenni di orrori. Abbiamo quindi corretto i grandi errori della direttiva europea 63/2010 e abbiamo introdotto in maniera importante e definitiva il principio per cui l'utilizzo degli animali, in quanto esseri senzienti e portatori di diritti, deve essere abbandonato in favore dello sviluppo di metodi alternativi in vitro. Questo principio, solo in parte accolto dalla direttiva europea, diventa centrale nella nostra impostazione. Il testo approvato dalla commissione -spiega l'on. Michela Vittoria Brambilla- prevede infatti misure adeguate per la concreta attuazione del loro sviluppo e la destinazione di congrui finanziamenti allo scopo. Inoltre, in attesa che siano perfezionati metodi alternativi e completamente sostitutivi della sperimentazione su animali, sarà possibile effettuare test su cani, gatti e primati, solo previa autorizzazione del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di sanità. Inoltre, gli animali non potranno essere più utilizzati per esercitazioni didattiche (eccetto l'alta formazione di medici e veterinari) e per esperimenti bellici".
"Infine, ho oggi assolto ad un preciso impegno – continua il Ministro Brambilla – che avevo preso con tanti cittadini, associazioni animaliste e comitati spontanei, che si sono mobilitati contro lo stabilimento Green Hill di Montichiari, dove sono allevati cani di razza beagle destinati ai laboratori. Pochi giorni fa, avevo postato sulla mia pagina personale di facebook e su quella creata dai militanti animalisti, un messaggio di solidarietà con una promessa di aiuto concreto per fermare quello che considero un vero e proprio orrore indegno di un grande paese civile. Sono felice di poter dire oggi che ho mantenuto la mia parola e mi sono fatta interprete delle aspettative dei tanti italiani che non sono più disposti ad accettare che il nostro paese ospiti quella che viene definita una ‘fabbrica di morte’: il nuovo testo vieta quindi su tutto il territorio nazionale l'allevamento di primati, cani e gatti, destinati alla sperimentazione.
Dopo tanti anni di militanza animalista – ho fondato all'età di tredici anni la sezione lecchese della lega contro la vivisezione lombarda – nei quali mi sono battuta senza sosta per cambiare la normativa del ‘92 e dopo il recente ulteriore impegno che avevo assunto per correggere gli errori della direttiva europea 2010, che non protegge affatto gli animali e i loro diritti, considero un grandissimo successo l'approvazione oggi di queste misure che rappresentano una vera e propria svolta, della quale vado molto fiera".
I membri del comitato ministeriale per la creazione di un Italia Animal Friendly del ministro Brambilla, che hanno quindi avuto tutti parte nell'approvazione di questa misura, sono i deputati Basilio Catanoso, Fiorella Ceccacci, Paola Frassinetti, Gabriella Giammanco, Gianni Mancuso, Barbara Mannucci, Manuela Repetti, Michele Scandroglio. Del comitato fanno parte anche i rappresentanti delle associazioni nazionali di tutela ambientale e animale, oltre a quelli di Anci, Upi e delle Regioni.
In questi giorni di calura estiva, molti di noi staranno partendo per qualche giorno di doveroso riposo. Mentre prometto di accompagnare tutti inavigatori di questo sito che solo in quest'ultimo mese (secondo il mio Account personale in GOOGLE Analytics ha raggiunto 6.419 Visualizzazioni di pagina) auguro un periodo di "sano" riposo e ripropongo, in questa pausa che facciamo, alcuni articoli importanti…
Ci siamo occupati da sempre dei nostri cari amici animali che hanno accompagnato la vita dei nostri ragazzi e soprattutto che ancora ci stanno accanto e alleggeriscono tanti momenti di solitudine… Vi sono molte storie di cui siamo a conoscenza e ne parleremo… anche di sopravvivenza, perchè no? Sarà anche questo un percorso interessante per tutti.
Mi piace introdurre questo argomento così importante con le parole de:
Il Piccolo Principe…
Cosa vuol dire addomesticare…e…
LA MIA ROSA.
Nasce il manifesto …
per i nostri amici a 4 zampe
Giovedì 13 maggio, a Milano, si è tenuto il primo incontro pubblico del pool di illustri relatori che hanno deciso di essere "La Coscienza degli Animali". E' questo il titolo dell'iniziativa nata dalla volontà del Ministro Brambilla, e dal prof. Umberto Veronesi, che intendono "fare" la coscienza degli animali e dare voce a chi non l'ha. Hanno messo il loro volto anche Vittorio Feltri, Susanna Tamaro, Dacia Maraini, Franco Zeffirelli, Don Luigi Lorenzetti, Franco Bergamaschi (L'Erbolario) e l'avvocato svizzero Antoine Goestchel…
Pubblichiamo l'intervento del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla in occasione del lancio del Manifesto "La Coscienza degli Animali", con il suo invito ad aderire
Di seguito l'intervento tenuto dal ministro Brambilla, il 13 maggio 2010, nella cornice di Palazzo Reale:
Quando si parla di coscienza, la mente vola immediatamente alle sfere più alte e preziose dell'essere umano. La coscienza è quel nucleo primordiale che all'interno di ogni essere indirizza l'esistenza al bene. Lo stesso termine, però, può essere usato in una diversa accezione, ossia come "consapevolezza" di ciò che accade intorno e dentro noi stessi.Ed è con questo duplice significato che nasce qui oggi "La Coscienza degli Animali". Nove interpreti di questa coscienza, ognuno con la forza della propria affermazione professionale ed umana, che vogliono dare voce a chi voce non ha.
L'idea è venuta a me e ad Umberto Veronesi: confrontandoci su un tema che ci sta molto a cuore, quello della tutela del benessere e dei diritti degli animali, abbiamo cercato di trovare le ragioni per le quali ancora oggi nel nostro paese, un grande paese sotto moltissimi punti di vista, si compiono abusi e crudeltà sugli animali. Eppure una famiglia su tre possiede almeno un cane o un gatto. Eppure il 90 per cento degli italiani dichiara di amare e rispettare gli animali. Abbiamo concluso che, nel grande e indispensabile cambiamento culturale che stiamo attraversando, le bravissime associazioni di tutela animale sono state lasciate troppo sole. Occorreva dunque che tutta la società scendesse in campo per difendere gli animali, con una decisa azione promossa da alcuni importanti esponenti di differenti contesti professionali e sociali che, sulla carta, nulla avevano a che fare con loro.
Un oncologo di fama mondiale, un ministro della repubblica, ma poi anche un grande giornalista, scrittrici molto amate dal pubblico, un artista di indiscusso talento, uno stimato teologo, un imprenditore di successo e un avvocato di riconosciuta professionalità. Abbiamo coinvolto diversi illustri personaggi ai quali ci lega lo stesso modo di intendere il rispetto delle vita in tutte le sue forme.
Noi siamo qui e vogliamo metterci la nostra faccia. D'ora in poi "faremo" e "saremo" la coscienza degli animali e la nostra voce sarà forte e chiara.
Per questo oggi vi presentiamo il Manifesto de "La Coscienza degli Animali" per raccogliere la vostra adesione e perché sia sottoscritto da tutti quei cittadini che, come noi, credono che gli animali nascano uguali davanti alla Vita e per questo abbiano il diritto di essere rispettati.
E il primo diritto degli animali è proprio il diritto alla vita, perché essi hanno un elevato livello di consapevolezza, coscienza, sensibilità e molti di loro hanno la capacità di sviluppare sentimenti. Infliggere sofferenze agli animali per crudeltà, o peggio per divertimento, è un atto di violenza e un segno di arretratezza morale che non fa parte del mondo civile.
LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI
Il rispetto per la Vita è una delle grandi conquiste dell’uomo, è un segno di civiltà.
E la Vita non è solo la “nostra” Vita, ma anche quella di tutto ciò che ci circonda.
Chi rispetta la Vita deve rispettarne ogni forma.
Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli esseri umani.
Gli animali hanno un elevato livello di consapevolezza, coscienza, sensibilità e molti di loro hanno la capacità di sviluppare sentimenti.
Il primo diritto degli animali è il diritto alla vita.
Infliggere loro sofferenze per crudeltà, o peggio per divertimento, è un atto di violenza e un segno di arretratezza morale che non fa parte del mondo civile.
Per questo è necessario porre un freno al massacro degli animali nella stagione venatoria, fino alla totale abolizione della caccia. Non è degno di un Paese civile uccidere per sport, spesso con metodi crudeli, esseri viventi ignari e indifesi.
Per questo va eliminata la inumana detenzione di animali nei circhi e negli zoo.
Per questo va drasticamente vietata l’importazione di animali esotici da altri Paesi e continenti.
Per questo va regolamentato il barbaro trasporto di animali da macello in condizioni vergognose, senza cibo e acqua per giorni, ammassati in spazi invivibili. Anche agli animali presenti negli allevamenti occorre garantire un ambiente sano e che consenta libertà di movimento.
Per questo deve essere sempre vietato il feroce sgozzamento degli animali da macello senza stordimento e la conseguente agonia per dissanguamento.
Per questo va vietata e penalizzata la vivisezione, che è priva di reale validità scientifica.
Va inoltre punito l’abbandono degli animali domestici e la loro detenzione in condizioni degradanti e va promossa un’azione di sensibilizzazione contro l’uccisione di animali per ricavarne capi di abbigliamento, come le pellicce.
Gli animali nascono uguali davanti alla Vita e per questo hanno il diritto di essere rispettati.
Rispettando gli animali, rispettiamo noi stessi, la natura di cui facciamo parte e, soprattutto, rispettiamo il valore della Vita.
Le pagine di FaceBook sono un'autentica miniera di storie interessanti che prendono il cuore e lo spirito, fino a trarne le nostre personali conclusioni che ci portano a condividere la fede in una realtà "altra" con un messaggio d'amore di cui tutti siamo partecipi.
Questa testimonianza è tratta dalla pagina di S. P. che la racconta con grande semplicità.
Cari amici vorrei condividere con voi l’emozione che mi ha avvolto la scorsa mattina, un incontro con una persona speciale ….
Niente avviene per caso e,se gli occhi del cuore sono nitidi, il quotidiano ce lo conferma puntualmente …
Percorrevo una strada vicino casa,in sella della mia bici ed io,che conosco più i cani delle persone del mio rione,noto un bellissimo cane marrone,dal muso dolcissimo ch…e come calamita mi ha attirato a se e…. ci siamo presentati! Si chiama Sciatz,ha sette anni ed è un meticcio di padre corso e mamma Labrador:stupendo! Stavolta non ho visto un semplice cane che veniva portato fuori dal padrone,bensì una guida speciale che accompagnava la sua padrona. La signora “ipovedente”,mi ha raccontato che Sciatz non lo ritiene un cane,ma un angelo a quattro zampe perché le ha salvato la vita. Affetta da una grave malattia che la porta a scompensi cardiaci,una notte durante un’insufficienza,cade in ipotermia … Lei è riuscita ad essere vigile e consapevole di ciò che le stava succedendo pertanto ricorda nei dettagli anche quando non aveva più padronanza di muovere un solo dito … a quel punto mi ha raccontato che lei si è ritrovata in un posto dove riusciva a vedere la sua stanza e d’un tratto come un orizzonte che si divideva di due colori,in basso blu scuro e in alto avorio. Anche se lei vede pochissimo,la luce del sole le fa dolere forte gli occhi,ma quella luce,in quella situazione glieli aveva fatti aprire senza il minimo fastidio … Continua dicendo che stava lì come fosse in attesa di qualcosa ,ma in un senso di pace mai provata;a scuoterla furono dei flash della sua vita racconta …. fatti accaduti che neanche ricordava,ed è lì che il dolore l’ha colta,il dolore del rimorso e successivamente il voler riparare ciò che stava aggredendo quel senso di beatitudine …..In questo conflitto di forti emozioni,abbassa lo sguardo e rivede la sua stanza,e lei nel suo letto che sembrava dormisse … d’un tratto osserva che entra in camera Sciatz,abbassa il lenzuolo con quella zampona ed entra nel letto con la delicatezza e l’Amore che occorreva per scaldare quel corpicino sofferente … Lei si sveglia e si ritrova occhi negli occhi con Sciatz che la sprona con una leccata per darle la forza di chiamare l’autoambulanza.
Questo episodio,è inutile che lo commenti … ma ripeto, nulla accade per caso …. perché dopo questo delirio emotivo, mentre camminavamo insieme,mi viene un flash back ed è come se gli occhi di quella signora già li avessi visti da qualche parte …. dopo una serie di domande,scopro che era Mariangela,la mia catechista che mi ha accompagnato nel percorso per il sacramento della prima comunione. Erano 24anni che non la vedevo e l’avessi vista passare e via,non l’avrei mai riconosciuta per la trasformazione che il suo corpo ha avuto a causa della malattia e degli anni ….
E’ stata lei che cominciò a parlarmi di “Speranza” 24 anni fa,ma poco comprendevo …. adesso, sono certa che questa lezione ricevuta in strada,è stata impartita dall’alto!
NearDeath ExperienceResearchFoundation (Fondazione per la ricerca sulle esperienze di pre-morte)
NDERF la più vasta raccolta di testimonianze di NDE (1) mai pubblicata al mondo!
(1)NDE sta per: “Near Death Experience”, ossia “Esperienza vicino alla morte” ovvero “Esperienza di Pre-Morte”. Quest’ultima è l’espressione comunemente impiegata nella lingua italiana con l’acronimo: EPM.
La scienza e le esperienze di premorte (NDE)
“Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che le NDE si verificano in tutte le culture e si sono verificate in ogni epoca storica … le NDE riguardano sia i giovani che gli anziani, la gente di ogni ceto sociale, coloro che nella vita hanno sviluppato una dimensione spirituale e coloro che non professano alcuna fede … ci sono parecchi esempi di persone che hanno sperimentato una NDE in un momento in cui non sapevano nemmeno che esistesse un fenomeno di questo genere.” Dott. Peter Fenwick
Dall'esperienza di pre-morte all'esistenza dell'anima?
Il cardiologo olandese Pim Van Lommel afferma di avere trovato la prova scientifica dell'esistenza della vita dopo la morte analizzando numerosi casi di “esperienze di pre-morte” [indicate spesso con l’acronimo NDE, ovvero Near Death Experience]. L'esperienza classica è la visione di un tunnel con una luce bianca sul fondo, ma anche un senso di distacco dal corpo e l'incontro con parenti defunti. Fra queste persone molte hanno provato l’esperienza della rivisitazione della propria vita passata (life review) ed alcuni di essi hanno avuto anche esperienze di distacco dal corpo con percezione del proprio corpo visto dall’esterno [indicate speso con l’acronimo OBE, ovvero Out of Body Experience]. I risultati del suo studio sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista medica The Lancet nel dicembre 2001 col titolo "Un'indagine estensiva in Olanda sulle esperienze di pre-morte in sopravvissuti ad arresti cardiaci" ["Near-deathexperiences in survivorsofcardiacarrest: a prospectivestudy in the Netherlands"].
L'esperienza di premorte o NDE (acronimo del termine inglese Near Death Experience) costituisce un'argomentazione potente a favore dell'esistenza di una vita dopo la morte. Grazie al progresso registrato nell'ambito delle tecniche di rianimazione, sempre più persone vengono riportate indietro dal limite della morte clinica. E molte riferiscono un'esperienza profondamente significativa durante la quale hanno l'impressione di essere vivi e in pieno possesso delle proprie facoltà al di fuori del proprio corpo. Per molti un'esperienza di premorte è un'esperienza intensamente emotiva e spirituale.
Le prove a supporto delle NDE sono coerenti, schiaccianti e sperimentate da molti. L'evidenza empirica delle NDE è anche concorde con altre prove sperimentali che sembrano suggerire una sopravvivenza alla morte – prove che includono le esperienze extracorporee, le informazioni ottenute grazie ai medium mentali e fisici, e le apparizioni.
I sensitivi affermano che, in una situazione di crisi, quando la morte è quasi inevitabile o è percepita come tale, il duplicato del corpo fisico, il corpo astrale o eterico, lascia il corpo fisico e sperimenta il primo stadio dell'Aldilà. Se la morte non si verifica, il duplicato riprende il suo posto nel corpo fisico. Gli scettici sostengono, invece, che non esiste alcun duplicato del corpo fisico e affermano che l'esperienza che si vive è provocata dai problemi del corpo fisico – è tutta nella mente.
Degli studi hanno dimostrato che le NDE si possono verificare a seguito di malattie, di interventi chirurgici, durante il parto, a seguito di incidenti, di attacchi cardiaci e di tentativi di suicidio.
In questo campo, un pioniere è stato il Dott. Raymond Moody Jr., un medico e filosofo che ha iniziato il suo lavoro da scettico e oggi è fermamente convinto della realtà della vita dopo la morte. Il suo primo libro, Life After Life (La vita dopo la vita) del 1975, considerato l'opera classica che ha aperto questo campo alla ricerca moderna, è stato seguito da altri due nel 1983 e nel 1988.
A partire dal 1975 sono stati condotti diversi studi in molti Paesi – al punto che oggi esistono diverse associazioni e riviste internazionali dedite all'indagine degli studi sulle esperienze di premorte. L'ottimo libro dell'australiana Cherie Sutherland (1992) contiene una bibliografia selezionata di oltre 150 relazioni di ricerche di carattere accademico.
NDE di Pietro B
TESTIMONIANZA:
mi sono visto proiettare nello spazio con la visione perfetta dell'allontanamento dalla terra ed entrare in una luce bianchissima, nello stesso tempo avevo una visione nitida della mia vita terrestre, come stare in uno scermo duodimensionale, anche questo difficile da esprimere in parole. ero cosciente di tutto e riflettevo su cio' che stavo provando, felicita', pace infinite che aumentavano nell'addentrarmi nella luce, sapevo di far parte di questa luce, non so' perche' ma lo sapevo e sapevo che tutti ne siamo parte; al culmine c'era come una luce piu' grande e sapevo che entrando non sarei piu' tornato, non so' il motivo, ma lo sapevo, e questa è una cosa che non saprei spiegare, ma neanche cerco spiegazioni, accetto il vissuto in quanto tale. riflettevo sul mio egoismo, provando quelle straordinarie sensazioni, perchè non volevo tornare indietro; pensavo ai miei affetti e le cose terrene, non mi importava niente e questo pensiero poi mi ha colpito. non sò perche' e come, mi sono reincorporato ed il mio primo problema è stato giustificare il mio ritorno, come se ce ne fosse stato bisogno!!!!!!! ho avuto e continuo ad avere flash di quell'esperienza, è come un puzzle che pone nel suo giusto posto cadatessera.
da quel momento sò che dentro di me qualcosa sta cambiando e che sta lavorando, lo sento perfettamente, ma non so ancora cosa accadrà. certo ora mi relaziono con la vita quotidiana e con i miei rapporti come se avessi una coltre di protezione verso le cose, non mi toccano come prima e poi vedo e percepisco le persone differentemente, le vedo dentro ed il suono delle voci mi arriva come un suono ed è stonato quando qualcuno dice cose non sentite, stranissimo.
non sò in che modo, ma la mia vita sta cambiando e non capisco dove mi porterà, mi chiedo il senso del ritorno, ma sono stanco di chiedermelo, forse lo scoprirò o forse no, non importa, ciò che ritengo importante è portare a termine i miei studi e costruire un posto per la ricerca spirituale, possibilmente con l'aiuto degli shamani dell'alto peru, ai quali devo molto, la comprensione del valore della vita e dei valori della vita, il vivere in connessione con la natura di cui facciamo parte, tutto ha vita per loro e quest'insegnamento lo considero il più grande regalo avuto. il resto non sò niente e seguo nel cammino.
per ultimo vorrei scrivere un libro, sono 7 anni che studio per questo, ma sembra che ogni volta qualcosa di piu' grande si debba aggiungere.
grazie per ascoltare e auguri per la vostra importante iniziativa, credo che ognuno di noi ha bisognodi condividere questo tipo di esperienza con persone che non ci guardano come allucinati, grazie.
Si trattava di un tipo di esperienza difficile da descrivere a parole? Si difficile spiegare le sensazioni di pace, armonia,felicita',completezza………..
L’esperienza si è verificata in concomitanza di un evento costituente un grave pericolo di vita? Si nel corso del terzo intervento in 20 gg.
In quale momento nel corso della vostra esperienza eravate al massimo livello di coscienza (consapevolezza) e di vigilanza? sempre
Il massimo livello di coscienza (consapevolezza) e di vigilanza raggiunto durante l’esperienza può essere in qualche modo paragonato al vostro normale livello di coscienza e vigilanza di ogni giorno? More consciousness and alertness than normal If your highest level of consciousness and alertness during the experience was different from your normal every day consciousness and alertness, please explain: difficile da mettere in parole
La vostra capacità visiva era in qualche modo diversa dalla normale, quotidiana capacità visiva? No
Il vostro udito era in qualche modo diverso da quello normale, di tutti i giorni? No
Avete constatato una separazione della vostra coscienza dal vostro corpo? Si
Quali emozioni avete provato durante l’esperienza? pace,armonia,felicita, pace , immensi, direi indescrivibili
Siete passati attraverso dentro o attraverso un tunnel o un passaggio ristretto? No
Avete visto una luce? Si come un cammino di luce bianchissima, purissima, all'addentrarvi una pace , felicita immensi; al finale un "cerchio" di luce bianchissima, entrando nella quale non c'è ritorno, solo pace e felicità pura,, lo sò ma non sò perchè lo sò.
Avete incontrato o visto altri esseri? No
Avete avuto una re-visione degli eventi accaduti nella vostra vita? Si è come se ci fosse stato uno schermo nel quale potevo vedere gli accaduti,ma l'interesse era troppo forte per il cammino di luce e le sue sensazioni
Avete visto o udito, durante la vostra esperienza, qualcosa riguardo a persone o eventi che si sarebbero poi verificati in seguito? Si nei giorni immediatamente seguenti l'esperienza, ho avuto come scorci di avvenimenti che a mio giudizio avverranno, ho anche avvisato persone del visto che li riguardava, a volte ancora ho visioni strane, confuse
Avete visto o visitato luoghi, livelli o dimensioni di particolare bellezza o insoliti? Uncertain
Avete avuto una sensazione di spazio o tempo alterato? Si il tempo e lo spazio non hanno più significato Avete sperimentato un senso di conoscenza speciale, relativa all’ordine e/o alle finalità dell’ universo? Si non alla finalità, se no la consapevolezza di essere parte della "luce"
Avete raggiunto una barriera o un limite concreto? No
Avete avuto conoscenza di eventi futuri? Si
ancora non lo sò
Dopo l’esperienza avete avuto particolari doni psichici, paranormali o altre particolari capacità che prima dell’esperienza non avevate? Si ipersensibilità e percezioni psichiche ed altro
Avete parlato di questa esperienza con altre persone? Si la prima persona a cui ho parlato è stata mia moglie che mi ha creduto ed è stata felice e vicina.
la seconda persona , un amico che è stato in coma 20 gg. ed ha avuto la stessa esperienza.
in famiglia mi guardano con diffidenza ed anche i miei amici in italia , a cui ho parlato. in peru è diverso perchè sono molto aperti alla spiritualità.
Eravate a conoscenza delle esperienze di pre-morte (NDE) prima della vostra esperienza? Si ho visto mprogrammi in tv ed ho letto qualcosa.-
Qual è stata la vostra opinione circa la realtà della vostra esperienza a breve distanza di tempo (giorni o settimane) dall’accaduto? Experience was definitely real semplicemente perchè è ancora vivissima la visione dell'accaduto, anche se non sono riuscito a rivivere quelle sensazioni, neanche con la meditazione, ma non dispero
Vi sono state una o più parti dell’esperienza particolarmente significativa per voi?la consapevolezza che la vita nel corpo in terra è solo momentanea I vostri rapporti con le altre persone hanno subito particolari cambiamenti a seguito della vostra esperienza? Sivedo le cose con distacco a differenza di prima e delle persone che vedo
Le vostre convinzioni / pratiche religiose hanno subito particolari cambiamenti a seguito della vostra esperienza? No
Dopo la esperienza, ci sono stati altri eventi o cause, nella vostra vita, assunzione di medicinali o di sostanze, che hanno riprodotto anche parzialmente l’esperienza?No
C’è stato qualcos’altro che volete aggiungere riguardo alla vostra esperienza? no, grazie
Le domande poste e le informazioni che voi avete fornito sono sufficientemente accurate ed esaustive per descrivere la vostra esperienza? Si
Ho avuto l’onore e il piacere di conoscere la carissima Lina de Filippo che gestisce questo Gruppo di persone alla ricerca di un conforto e mi ha sorpreso salutandomi “Namastè” . Siccome ultimamente sempre di più viene usato questo termine senza conoscerne il significato, mi permetto di chiarirlo perché tutti noi ne possiamo fare buon uso!
Namastè è una parola sanscrita il cui significato letterale è "mi inchino a te": infatti è formata da namas, ossia "salutare, inchinarsi facendo una reverenza" e dalla parola ti, ossia "a te"! Ma a parte il significato puramente letterale, il saluto Namastè è legato ad un significato spirituale che molti traducono con: *il divino che è in me saluta il divino che è in te*. Anche a me piace questa ultima interpretazione e mi piace, se posso, unirvi anche il classico gesto delle mani giunte dinnanzi al cuore (che sarebbe, poi, un mudra), mentre inchino il capo verso la persona a cui lo dirigo!
L’ho imparato qualche tempo fa e vorrei che tutti coloro che si rivolgono a Lina, proprio perché in ciascuno di noi c’è qualcosa di “sacro”, lo usino quotidianamente per salutarla anche qui con tutti voi!
"Un grande abbraccio, amici cari e arrivederci a Cattolica 2012!"
Edda Cattani e Paola Giovetti
Riceviamo dalla Mamma di Vera
“CONVEGNO DI CATTOLICA”Settembre 2011
Rieccomi a casa, …dopo aver partecipato, per la quarta volta al convegno di Cattolica, appena svoltosi. Dopo aver assaporato e condiviso momenti belli, con una platea di persone sofferentiper la perdita terrena dei propri cari (specialmente genitori),ma anche semplicemente con persone interessate ad accogliere e raccogliere elementiche porteranno sicuramente ad una costruttiva e rinnovata evoluzione spirituale. E’ questo che si riceve a Cattolica, oltre a sentirsi a casa propria. E’ qui che ho incominciato anch’io, a percorre il mio cammino evolutivo, dopo la dipartita della mia ragazza,…della mia Vera, sette anni fa.
Ricordo la prima volta,.. ero smarrita, incredula, ma felice. Felice e piena di speranza, perchésentivo che una nuova strada mi si apriva dinanzi. E’ stato un primo approccio con quel mondo che non avrei più abbandonato e che mi ha aperto la porta verso la ricerca e la spiritualità.
Quella ricerca mi ha dato tanto e sento che non si fermerà mai. Per me è diventata un bisogno primario, che mi permette comunque di dare un nuovo senso alla vita che sto vivendo qui ed ora, ma mi da soprattutto la certezza che e’ un nuovo cammino, verso un’ unica meta, che sto facendo insieme a mia figlia ed a tutti i miei cari, che già vivono in unaltro piano di esistenza.
Mi ha anche permesso una cosciente elaborazione del lutto, mi ha cambiata interiormente e mi ha consentito di crescere, andando oltre il dolore. Intendiamoci, non e’ che non si soffre più.Ma e’ un soffrire diverso, fatto si… di tanti momenti nostalgici, di ricordibelli che straziano , ma soprattutto di nuove consapevolezze e nuove certezze,che niente e nessuno mi potrà togliere.Mi dico sempre: e’ solo questione di tempo. E la pazienza e la perseveranza sono doverose,…riabbracceremo i nostri cari!
E’ questo che mi sento di direin particolare alle mamme ed ai papà, “freschi di dolore”. Ed ogni anno, a Cattolica ce ne sono di nuovi. Il loro percorso devono comunque farlo. Ma sappiano, questi genitori, che in questo convegno si incontrano i relatori e le testimonianze , che danno questa opportunità di cambiamento e di crescita, nonché il lenimento della sofferenza, unitamente ad un nuovo risveglio interiore…
Anche in questa occasione, quindi, non sono mancati relatori , ricercatorie studiosi di alto profilo, sotto l’aspetto scientifico,teologico, ma anche sperimentatoridelle esperienze di confine. Non voglio esprimermi con preferenze, anche perché ognuno di noi ha senz’altro ricevuto ciò di cui aveva bisogno. Non c’e’ stato intervento che non abbia suscitato vivo interesse e non sia stato di grande contenuto , alimentando nuove conoscenze, che tanto bene fanno a chi hasete di sapere… e tanta voglia di farcela! Poiché è questo che vogliono i nostri figli ed i nostri cari!
Quindi, lo dico a tutti, coraggio! Ma prima di tutto lo dico a me stessa! I momenti bui li avremo sempre, ma questa e’ la strada. Ed insieme, in questi incontri, si trovano gli strumenti per meglio percorrerla.
E’vero, …siamo in molti a piangere i nostri figli. Ma vediamola dalla parte meno dura: questo dolore ci ha permesso quella ricerca che probabilmente non avremmo fatto. Non solo la fede, ma anche la scienza e la fisica ce lo confermano sempre di più, … e cioè che l’eternità saràun giorno senza fine.
Lo sentiamo,… che in fondo al tunnel, troveremo la luce! Ma se a volte basta la fede, sappiate che qualcuno ha detto: “ La fede e’ la possibilità dell’impossibile”. Crediamoci!
Maria Pizzolitto Lui
Le foto di Lene Farinato
Carissima Signora Edda, ho partecipato al XXV Convegno di Cattolica per la prima volta. La mia Marianna è trapassata ad agosto 2010. Aveva 18 anni. Ci tenevo a dirLe che la Sua figura è stata davvero carismatica nel condurre il Convegno, la Sua dolcezza e la Sua forza mi hanno colpito, l'Amore e la Pace che Lei emana sono grandi. Lei è un GRANDE ESEMPIO non solo per noi mamme orfane dei figli bensì per tutte le persone. Mi avrebbe fatto piacere conoscerLa di persona, ma al termine del Convegno Lei era ancora sul palco, circondata da tante amiche, ed io ero in partenza. Ho avuto modo, però, di salutare la Signora Paola Giovetti, altra grande sorpresa di questo convegno. Ho acquistato alcuni suoi libri, così come mio marito e mia madre. Mi ha profondamente colpito la capacità di quella donna a vibrare fortemente all'unisono con le emozioni dei cuori di genitori "amputati" come noi. Ho avuto così l'opportunità di donarle una copia del libro che abbiamo realizzato con alcuni scritti, poesie e dipinti di Marianna il cui ricavato è stato interamente devoluto a Medici senza Frontiere. Mi farebbe piacere inviarne una copia-dono anche a Lei, se mi dice gentilmente dove posso recapitarglielo, anche presso un'Associazione o un Ufficio Postale a Lei più comodo. Le invio i miei più cordiali saluti, M.Letizia Tomassoni
e tante… tante altre… sono la comunità di FB!!!
Elena MoraUn abbraccio grande cara Edda…così come è grande il nostro amore di "mamma"….nemmeno il cuore lo può contenere…E' stata un'esperienza stupenda dove si è toccato il dolore con mano, ma ho sentito anche profumo di speranza, speranza che nella solidarietà è diventata ancora più forte…un giorno li ritroveremo e sarà allora per noi una festa sublime…GRAZIE ♥ e naturalmente porto con me nella pagina delle stelle…con affetto.
Gianna MarinoOh Edda … cosa aggiungere? L'emozione è ancora troppo forte, i nostri Angeli voluto portare a Cattolica ancora una volta per noi un pezzo di Paradiso. Grazie ancora per quanto fai con grande dolcezza e impareggiabile competenza ♥
Alessandra Bertonel'Amore era "palpabile", grazie all'Energia che tutto muove! Grazie alla sensibilita' di chi ci ha dedicato questi versi!!!
Ornella GeminiEdda Grazie…..la tua dolcezza e il tuo Amore sono percepibili olte il contatto….i tuoi interventi puntuali e amorevoli arricchiscono ogni attimo impregnato dalla tua presenza!! Grazie per questi momenti che nella loro unicità…ci fanno sentire meno estranei e meno isolati in questo affollatissimo pianeta per noi ….deserto!! Grazie
Su FB si trovano anche le Madri che combattono una battaglia che sembra non avere fine…
Ornella Gemini mamma di Niki
Potrei scrivere per ore….per farvi entrare nel mio Dolore…nella mia Disperazione…ma come rappresentarvi il Vuoto…il Silenzio assordante…l'Assenza…le notti bianche in cui il reverse della mente ripercorre il Tempo….il Tempo felice in cui Niki riusciva a rendere tutto "speciale", un suo sorriso, una sua battuta, una sua risata, riempivano di contenuto ogni momento…..il tempo della sua infanzia….della sua adolescenza…..della sua Università….poi il momento dello tsunami…..e poi la fine…..la fine di tutto….del Tempo…
Solo domande poi affollano la mente…perchè, perchè spezzare la vita di un ragazzo senza pietà??????????
Noi, il Comitato Verità e Giustizia per Niki (Abruzzo), il Comitato Verità e Giustizia per Niki (Toscana) siamo in attesa dellaVerità e della Giustiziaper Niki Aprile Gatti
Novità!!! (v. commenti)
A Niki dicevo sempre che l'arcobaleno era il patto che Dio aveva stretto con l'uomo ……..Guardate l'ho appena fotografato fuori della libreria…….
Con me ormai non stringerà MAI PIU' PATTI!!!
A Niki li mandavo anche per mms quando ne vedevo uno……questo lo dedico a Lui…….
Angela Ambrosio Mamma di Anna
"ASSISTENZA E DIGNITA' PER MIA FIGLIA"
Qui possiamo fare qualcosa…
Ecco la goccia di vita: una madre che non ha denaro per comperare un panino alla figlia ammalata, destinata ad una fine precoce, perchè già segnata da una malattia incurabile! E noi cosa possiamo fare oltre che lamentarci delle istituzioni, delle promesse mancate, dell'insensibilità delle persone…
Certo, possiamo dire: "Ti sono accanto con la preghiera…" mentre le ore passano inesorabili e ad una bimba si spegne sempre più il sorriso! Guardiamo questa creatura dal corpicino piagato che aspetta una nostra risposta… e la sua Mamma… così dignitosa che vuole solo un lavoro per fargliela…
Grazie infinite a TUTTI. Ecco qua ciò che occorre: AMBROSIO ANGELA – Via Malacarne, 2 S.Gennaro Vesuviano (NA) 80040Conto Posta posta-pay è 4023 6105 6956 8968 Codice fiscale MBRNGL66A41H931T
L'accorato appello di una mamma che da sola lotta contro la Klippel Trenaunay Weber la malattia rara di cui è affetta sua figlia Anna destinata a morire. Angela Ambrosio, una signora di San Giuseppe Vesuviano che da sedici lunghi anni convive con una gioia immensa e con un dramma che le dilania l'anima e la mente. La gioia infinita è sua figlia Anna. Le sue piccole conquiste, le emozioni, i gesti, gli sguardi e l'innata vanità di una ragazzina che, grazie all'amore incommensurabile di sua sorella Pina e di mamma Angela si conquista ogni giorno dei suoi dolorosi 16 anni di vita. Il dramma è la Klippel Trenaunay Weber. Una malattia rara per la quale non vi sono cure e che in fine al percorso ha un solo triste e nefasto epilogo. Al momento Anna sta vivendo una fase della malattia similare ad un malato terminale di cancro. Dolori atroci, necrosi, sanguinamenti, infezioni, linfoangite, metastasi in tutto il corpo e aggressività in momenti dolorosissimi. "Mia figlia è dolcissima, nonostante l'afasia e il ritardo intellettivo che l'ha colpita dopo un vaccino, ma che non ho potuto mai provare a causa della sua patologia. – dice mamma Angela – Anna capisce tutto e vive una sofferenza atroce sin dalla nascita. E' stata seguita dal secondo policlinico di Napoli, che diagnosticò la Klippell Trenaunay Weber, ma non contenta scrissi al centro di informazioni di malattie rare, che mi ghiacciarono con una lettera, che conservo ben stretta. Mi dicevano che non sapevano come aiutare Anna così come tanti altri nel mondo. Non c'erano cure". Poi l'inizio del calvario. Prima i ricoveri che pian piano si diradarono nel tempo, poi mille scuse, poi indirizzarono Angela alla terapia del dolore. "Ci andai con Anna,e loro mi dissero se provavo con gli oppiacei. – ricorda la signora – Nel giro di 24ore mia figlia aveva un blocco renale e per poco non moriva. Poi l'allontanamento definitivo dall'ospedale anche se il professore Andria, mi disse che se avessero avuto riscontri, per aiutare Anna mi chiamavano. Ma quando?" Angela è una mamma coraggiosa e da anni combatte una battaglia di dignità per la sua Anna che è stata lasciata sola sia dalle strutture ospedaliere che da quelle assistenziali territoriali. Quasi come se, visto che non si salverà da questo triste destino, fosse stata cancellata dalle persone che hanno diritto all'assistenza ed alla dignità della malattia. Anna risiede a San Gennaro Vesuviano, ma non va a scuola ed occuparsi della sua assistenza continua sono mamma Angela e Pina la sorella maggiore, che ha rinunciato agli studi universitari pur di accudire la sorella. Due donne sole. Ed Anna. A cui lo stato riconosce 480euro al mese. "Pago 345 al mese di fitto più spese condominiali e bollette. Come dobbiamo vivere?" – con amarezza affermo: "Io no ho più fiducia nelle istituzioni, non mi sento cittadina italiana. E dov'è l'articolo 1 della Costituzione italiana?"Angela anela ad un lavoro. Sino ad oggi, invece, le istituzioni non hanno fatto nulla nonostante le dovute insistenze,ho lavorato presso una cooperativa della 328 ambito nove come figura di assistente ai minori.nei comuni vesuviani "Purtroppo i pagamenti avvenivano ogni 5mesi e non tutta la retribuzione, mentre a me i soldi necessitavano tutti i giorni e fui costretta a lasciare", ricorda in questi anni ho anche registrato la fine del mio matrimonio con il disinteresse del padre di Anna. Ha trovato porte chiuse dappertutto e qualche associazione si è avvicinata solo per cercare di approfittare della condizione di Anna. Quello che è riuscita ad ottenere lo ha fatto solo con l'aiuto di una rete di persone amiche che l'hanno aiutata ad arredare la piccola casa in cui vivono. Non ha l'auto anche se Anna ama uscire. "Ci sono belle giornate di sole e stamattina mi ha detto: "io uscire". Dove la porto se non ho i soldi per comprarle un panino? – dice con la voce tremante, ma determinata – Senza di me Anna non avrebbe dignità e sto facendo di tutto affinchè non la perdi mai". vorrei acquistarla l'auto..ma l'accompagno di Anna non è reddito e non ho una busta paga per accedere ad un finanziamento..come fare non so..e l'auto è essenziale per me.Se gli succede qualcosa devo chiamare l'autoambulanza…!!!!!!E il lavoro per Angela è la condizione essenziale affinchè questo possa accadere dal momento che a Napoli non valgono le agevolazioni, che il Nord eroga a chi vive condizioni di estrema difficoltà per malattie così gravi come una casa ed un sussidio di 500euro al mese.Anna ama tantissimo il mecdonald.
Quando sei disperato confida in Dio….quando hai bisogno di luce confida negli Angeli….quando chiedi aiuto ai Santi…quando hai bisogno di conforto alla nostra Madre Celeste…prega alla Santa Coroncina e alla Madonna..e nella disperazione chiedi agli altri che Lodano e pregano con te….Amen
La Mia Fede in Dio per Anna
La fede che mi accompagna da 17anni…ricordo ancora le parole del mio ginecologo":abortisci..perchè rischi di morire…io dissi….se Dio mi vorrà io sarò qui…"è nata Anna…malata da subito…ma amata da subito..e di li ho iniziato il mio percorso di fede…vedendo una scena da far brividi..e da allora poso sempre queste due raffigurazioni vicine….guardai lo sguardo della Madonna e quello di Gesù….ed io dissi…"Madre sono pronta…ho capito..come tu hai accettato tuo figlio in croce cosi accetto mia figlia in questo calvario"..e di li ho vissuto l'inferno con medici,familiari,il mio ex..ma l'unica cosa che mi reggeva la fede..ho visto apparizioni..profumi speciali…e io dicevo tra me e me.. "certo Gesù ti lavo i piedi"..poi dopo che non per scelta ma per necessità mentale e tranquillità forzata…decido di vivere da sola…e li ecco che al mio fianco Gesù mi affianca Pina l'altra mia figlia..mentre col maschio sto attraversando un altro calvario il rifiuto verso la malattia della sorella..e ha scelto di non vivere con me…ma questa è un altra storia…parliamo di noi tre, di noi in piena sofferenza e simbiosi decidiamo di dedicare il nostro tempo ad Anna..dopo che quei famosi luminari decidono di lasciarci sole..ed ecco il miracolo della fede…Anna 4anni fa per i medici ormai era arrivata alla fine…io mi inginocchio a Dio…..e dico.."sia fatta la tua volontà..ma non la mia..ma se è mio compito diventare un medico senza laurea…infondimi in me lo SPIRITO della sapienza e cosi sia"..da allora invenzioni su invenzioni…esami fatti da medici miei amici…uno dei miei amici medici..mi fà…."Angela ma come cammina con queste gambe?..non perchè sono enormi come un elefante…non perchè ci sono angiomi tuberosi interni(dette metastasi)..ma perchè Anna non ha più il funzionamento delle vene..in particolare le safene sono otturate…" e io…"credi in Dio"?…..io e Anna sicuramente stiamo affrontando una missione…."..e lui "qual è"..e io..ecco una del nostro cammino è questo…"lui mi guardò….e io.."sai Lazzaro…si alzò e camminò..eppure era morto…."non replicò….quando poi andai dalla ginecologa e gli mostrai l'ecografia all'utero…mi disse che era piena di angiomi tuberosi…e io chiesi…"allora non avrà ciclo?"..ma lei non rispose…avevo scelto lei…ma fu solo un caso…suo figlio era morto qualche anno prima in un incidente…guardai i suoi occhi….e mi fece intuire…"se io dicessi di si…e come direi a te…mio figlio torna"….mi guardò ancora e mi strinse le mani..e mi disse.."ma si mangiamoci un cioccolatino che è meglio….."..sicuramente sono confortata dalla fede….ma ho bisogno anche del conforto umano,fraterno..dove fino ad un anno fa lottavo da sola, senza stato e sanità…ero alla mia terza caduta per sorreggere la croce di Dio su calvario..e li che mi sono resa conto che avevo bisogno di aiuto……Lode a te mio Dio…e grazie per la vicinanza di voi tutti….Angela Ambrosio
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