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Le pagine di Edda Merola

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Dedicato ad Edda Merola amica mia!

Edda Merola

 

Edda Merola è una nostra carissima amica di oltre 90 anni. Vive a Roma, in casa da sola e non sente la solitudine. E’ donna di grande Fede, persona intelligente, culturalmente preparata, autonoma, gentile e di grande sensibilità. Ci siamo conosciute attraverso l’Aurora: mi ha cercato telefonicamente e, pur non conoscendola di persona, debbo dire che mi è stata molto vicina in momenti di grande difficoltà per la mia Famiglia. Ho scoperto la sua capacità di scrittrice a cui si aggiunge una notevole vena poetica. Dalla prima lettera inviatami è passato tempo, ma ora si aggiungono queste due riflessioni che inserisco, dedicandole questa pagina:

 

 

Madre Mia, Maria

 

Ho sempre sognato di vedere il Tuo Volto,

il Tuo sorriso, i Tuoi occhi color del Cielo,

il Tuo sguardo posarsi su di me.

 

Ho sempre sognato di udire la Tua voce

Dolcissima sussurrarmi parole di Amore materno.

Ho sognato.

Ma so che sei presente nella mia vita, da sempre,

e che da sempre cammini accanto a me,

guidi i miei passi e mi sorreggi.

Da sempre fra noi v’è un colloquio mai interrotto.

Io ti parlo con le parole che conosco

E che non sanno dirti tutto l’amore

Che nutro per Te.

 

Tu leggi nel mio cuore e sai anche quello

Che sono incapace di dirti.

E mi rispondi, illumini i miei pensieri,

mi conforti e doni pace al mio cuore.

 

GRAZIE, Madre mia amatissima!

GRAZIE, Madre di Dio e Madre mia!

 

ALBA

E’ l’inizio di ogni nuovo giorno

La manifestazione di Dio

nelle sembianze umane

di CRISTO sulla Terra,

per l’umanità è l’alba:

inizio del nostro nuovo giorno,

inizio della nostra resurrezione,

della nostra salvezza.

 

Lo annunciano e testimoniano

Gli autori dei quattro Vangeli:

LUCA – MARCO – MATTEO – GIOVANNI

 

E forse non è un “caso” che le iniziali dei simboli

Ad essi attribuiti formino la parola

ALBA

 

LUCA : il suo simbolo è Angelo

MARCO: il suo simbolo è Leone

MATTEO: il suo simbolo è Bue

GIOVANNI: il suo simbolo è Aquila

A te che soffri per la dipartita della creatura amata

 

Quando, giunta la nostra ora, torniamo a Casa, “quella” Casa ove tutti siamo attesi, lì si fa festa.
Ma chi rimane quaggiù soffre e fa fatica ad accettare il distacco dalla creatura amata, anche se il “distacco” è solo apparente.
I nostri cari che ci hanno preceduti nell’altra dimensione e che impro-priamente definiamo “morti” sono vivi più che mai, finalmente liberi da ogni in-fermità e condizionamento.
Per volere del Padre essi continueranno ad esserci accanto e vi reste¬ranno; sta a noi tenere vivo il loro ricordo nella nostra memoria. Ci saranno accanto e ci parleranno anche se, a motivo dei limiti dovuti alla nostra fisicità, non ci sarà possibile vedere le loro sembianze, udire la voce a noi cara. Ma se – come avviene sulla terra tra persone che vivono in simbiosi – ci metteremo sulla giusta lunghezza d’onda, potremo percepire nello spirito la loro presenza e continuare un colloquio mai interrotto.
Allora ci sorprenderemo nel constatare che tra noi e “loro” non vi sono barriere di sorta, che nulla è cambiato, che – sostanzialmente – tutto è come sempre perché coloro che per volontà del Padre furono genitori nella carne, per Sua volontà continueranno a vegliare sulle creature che Egli affidò al loro amore; perché ai figli affiderà il compito di essere custodi dei loro genitori; perché il coniuge continuerà ad essere spiritualmente legato alla persona amata con la quale ha percorso un tratto del cammino terreno; perché un fratello, un amico saranno sempre tali al di là di ogni apparente lontananza.
E capiremo che le creature alle quali sulla terra siamo stati legati da vincoli di sangue di affetto di amicizia di affinità spirituale, le ritrove¬remo nell’altra dimensione e insieme continueremo il cammino al servizio del Padre verso Cieli infiniti.
Perché questa è la Legge d’Amore del Padre-Amore.
Edda Merola

PADRE NOSTRO


Eterno Increato Autore di Vita Eterna

Onnipotente Creatore di tutte le cose esistenti

negli infiniti Cieli visibili e invisibili

Padre nostro, Padre di ogni creatura

Noi ti ringraziamo per la vita che ci hai donato

e per la fede che la illumina e la sostiene.

Invitandoci a chiamarti Padre, Tu ci chiedi

Di prendere consapevolezza di essere Tuoi figli

E fratelli tra di noi.

 

Rendici capaci di capire quanto grande

È la nostra dignità figli tuoi.

Tu ci hai fatto dono gli uni agli altri

Affinché ci fosse meno faticoso

Questo nostro cammino terreno.

Aiutaci a non deluderti.

Rendici capaci di amarti e di amarci

Gli uni gli altri senza misura come Tu ami noi.

 

Fa che sappiamo essere attenti alle necessità

Dei fratelli che metti sul nostro cammino.

Rendici capaci di soccorrere e donare

Gioia e speranza a chi è nel buio,

a chi si sente rifiutato, a chi è nella tristezza

e nella solitudine, a chi non sa più sperare ed amare.

 

Padre di Cristo Gesù tua Parola fatta carne

Aiutaci a saperci nutrire dei Suoi insegnamenti

E rendici capaci di condividerli con i nostri fratelli.

 

Padre-Amore

Donaci la capacità di capire quanto grande

È il tuo Amore per ogni tua creatura e rendici

testimoni gioiosi e credibili del Tuo Amore.

 

Padre di Misericordia infinita

Perdona i nostri continui smarrimenti,

rendici gioiosi testimoni della Tua misericordia

e capaci di perdonare e dimenticare

i torti ricevuti, come Tu ci hai comandato.

 

Dio Via Verità Vita

Guida i nostri passi sulla Via della rettitudine,

rendici difensori della Verità, capaci di apprezzare

il dono della Vita e metterla al Tuo servizio

per il bene dei fratelli.

 

Dio della Gioia e della Speranza

Rendici narratori credibili e testimoni

Di gioia e di speranza.

 

Dio Autore del Creato

Rendici capaci di rispettare ed amare tutto ciò

che ci circonda perché tutto e Tuo dono d’Amore

gratuito alle tue creature.

 

Dio della Bellezza e dell’Armonia

Noi ti ringraziamo per i colori

Con cui sai allietare i nostri giorni,

che sarebbero grigi e tristi senza

la certezza della Tua presenza in noi.

 

Oceano di Pace

Dona ai nostri cuori la Tua Pace.

 

Padre, Sorgente di Vita Eterna

Da Te veniamo, a Te siamo diretti.

Guida i nostri passi, custodiscici, benedicici.

 

Edda Merola

 

Roma, S.Pasqua 2010

 

 

 


LA PACE

L’ho vista la PACE

sul volto della Santa Vergine

in adorazione del Divin Figlio

nella mangiatoia

e ai piedi della Croce

della nostra Redenzione.

 

L’ho udita nel canto degli Angeli

alla grotta di Betlemme

e in quello sommesso di una madre

china sulla culla

della propria creatura.

 

La vedo nella immensità

 e nello splendore del Creato

 

La vedo ogni mattina e ogni sera

al sorgere e al tramontare del sole

e ogni notte

al brillare delle stelle

 

La odo nel canto

di ringraziamento e di lode

delle creature

al Creatore dell’Infinito

 

La odo nella melodia della musica sacra

e nel cinguettio degli uccelli

 

La vedo nel sorriso

e negli occhi innocenti dei bambini

 

L’ho vista su volto sereno dei morenti.

 

l’ho vista china sull’Umanità dolente

e udita sussurrare

parole sconosciute

di conforto e di AMORE.

 

La vedo nell’AMORE gratuito

di chi si spende per il bene dei fratelli

e nello sguardo riconoscente

della creatura che si sente amata.

 

La respiro lontana dai rumori del mondo

nella preghiera

e nell’affetto riposante

di un cuore Amico.

 

La conosco, la PACE:

è dono

del DIO della PACE

ad ogni Sua creatura,

fedele compagna di viaggio

di ogni uomo di ogni tempo

nel suo faticoso

peregrinare terreno.

 

La PACE: tutto dona, nulla vuole in cambio.

 

GRAZIE, fedele preziosa AMICA dei miei giorni

GRAZIE a nome di tutti i figli di DIO!

 

Edda Merola

 

Roma, Santo Natale 2009

Edda CattaniLe pagine di Edda Merola
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Newsletter n.34

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Newsletter n.34 del 23 Dicembre 2017

La notte di Natale illumini la vita delle persone sole.

 

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E’ l’appello di Papa Bergoglio: che cos’è il Natale se togliamo Gesù? Il cristiano, avendo incontrato Gesù, non può che essere “un testimone e un araldo di gioia”. Incontriamo i poveri, i bambini ammalati, i sofferenti e le persone sole.

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“Quando pregherete a casa, davanti al presepe con i vostri familiari, lasciatevi attirare dalla tenerezza di Gesù Bambino, nato povero e fragile in mezzo a noi, per darci il suo amore. Questo è il vero Natale. Se togliamo Gesù, che cosa rimane del Natale? Una festa vuota. Non togliere Gesù dal Natale! Gesù è il centro del Natale, Gesù è il vero Natale! “.

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Il Papa in piazza San Pietro fra striscioni e canti di auguri per il suo compleanno. L’appello per le 6 suore rapite in Nigeria

 

Poi la  nostra attesa del Natale…

Nell’attesa, un dono … da condividere perché è un invito alla speranza. (da P.Gabriele G.)

Puoi trovare luce, energia e armonia in questi messaggi:

  1. Apprezza il presente con consapevolezza e gratitudine.
  2. Apprezza la comunità che ha cura di te, potresti essere solo.
  3. Apprezza le relazioni umane che ti sostengono, potresti essere anonimo.
  4.  Apprezza i volti, le forme,i colori che vedi, potresti non vederli.
  5. Apprezza i suoni, le parole, le melodie che senti, potresti non sentirli.
  6.  Apprezza ciò che stai vivendo: illuminazioni, sorprese, incontri graditi, momenti di serenità   sparsi lungo il cammino del giorno e contempla:

 Lo stesso ruscello di vita
che notte e giorno scorre nelle mie vene,
procede in ritmica armonia
coi palpiti maestosi della vita del mondo.
Mi alzai nella notte pensando:
anche nel sonno il respiro procede,
il cuore pulsa, il sangue circola,
insieme al ritmo delle stelle.
Con consapevolezza e gratitudine
mi affido al grembo protettivo della vita
in cui respiro, mi muovo ed esisto.

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Sono giunti i vostri auguri sempre tanto graditi e con essi tanti progetti che continuo a condividere quotidianamente su Facebook, diventato la nostra vetrina di comunicazione immediata.

 

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E arriviamo all’Epifania come “manifestazione” di uomini veri, uomini come Giuseppe che ha condotto per mano Maria:

“…uomini innamorarti dell’uomo, uomini che non accusano, che non scaricano mai le responsabilità addosso a un colpevole. Uomini capaci di prendersi cura della vita anche quando la vita sorprende e non rispetta le attese. Uomini che si compromettono fino in fondo.” (A. Dehò)

Dopo un periodo di pausa si sono aggiunti tanti nuovi amici che danno risposta alla nostra ansia di sapere e di ricercare e anche persone di fede diversa.

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Anche in questo blog vi è un invito a scrivere e a commentare… anche perché avrete notato un rinnovamento nei contenuti e nell’immagine.

Continuate anche a seguire gli incontri mensili della nostra associazione che propone, come ha fatto nel recente convegno, tante tematiche di spessore che hanno riscosso molto interesse.

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Siete voi, a voler dare ancora la fiducia nel riparare gli strappi, a scegliere cosa leggere e a dire cosa fare.

A voi la possibilità è di rispondere e farlo direttamente, o sotto gli articoli dopo esservi registrati (ma se ricevete queste news dovreste esserlo) o scrivendo al sito:info@acsss.it per richiamare l’attenzione su quanto è di vostro gradimento.

Chiudo… saluto e vi aspetto tutti… con questa nota ‘unica’ che ci fa sentire le cose che contano in questa aria di festa…

“Il presepe che noi facciamo e che è un’immagine del nostro mondo porta il riflesso delle guerre, della fame, delle sofferenze, della solitudine, del lavoro umano. Ma tutto questo è fatto per mettervi al centro Gesù, perché il figlio di Dio non può essere collocato da parte, lontano da noi, ma sta dentro ogni piega della nostra esistenza. ” Carlo Maria Martini

Natale è l’occasione per ricollegarti col tuo bambino interiore. Ti possono aiutare le parole di S.Agostino (Confessioni 1,6): “Adoro Dio per il mio Natale, per la mia infanzia che non ricordo, ma che immagino da quello che fanno gli altri bambini…”

” I bambini si aprono al mondo con innocenza e meraviglia.
Ritrova in te questi valori.”

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Buon Natale e Buon Anno allora Cari Amici a Voi tutti e ai Vostri Cari per un sereno 2018 !!!  

Ricevi questa email come iscritto al sito www.acsss.it in seguito  alla tua iscrizione. Il trattamento dei tuoi dati avviene nel rispetto del Dlg. 196/2003. Qualora non volessi ricevere più queste informazioni o volessi semplicemente cancellare i tuoi dati, basta rispondere a questa mail con “CANCELLAMI” Per qualsiasi informazione nel merito puoi scrivere a: edda.cattani@alice.it

 

 

 

Edda CattaniNewsletter n.34
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Papa Francesco ratifica Lutero

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Già in comunione con i fratelli ortodossi da un anno, nel 500° Anniversario

 

Papa Francesco ratifica la protesta di Lutero

e la promuove in festa cattolica:

“Grati per i doni ricevuti attraverso la Riforma”.

Pope Francis (L) with Rev. Martin Junge, General Secretary of LWF, inside of Lund Cathedral, Sweden, 31 October 2016. Pope Francis is visiting Malmo and Lund to participate in an ecumenical service and the beginning of a year of activities to mark the joint Lutheran-Catholic commemoration of the 500th anniversary of the Reformation. ANSA / OSSERVATORE ROMANO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

A mezzo millennio da Martin Lutero e a mezzo secolo da Ingmar Bergman, la cattedrale di Lund è ancora una volta il “posto delle fragole”. Dove l’asprezza dei ricordi evolve, si converte in dolcezza dei gesti. E dove un dialogo acerbo matura e sperimenta il sapore del Verbo:

“Con gratitudine riconosciamo che la Riforma ha contribuito a dare maggiore centralità alla Sacra Scrittura nella vita della Chiesa…Chiediamo al Signore che la sua Parola ci mantenga uniti.”

Come nel film del regista svedese, le mura millenarie, con il loro magnetismo, catturano la scena di una metamorfosi. Una catarsi che solo il tempo sa operare nei protagonisti, aggiustando l’inquadratura e illuminando la zona d’ombra. Sicché la primavera giunge d’autunno, anche a una latitudine già invernale. Occasione da non perdere per Bergoglio, papa cinefilo, amante dei maestri degli anni ’50:

“Con questo nuovo sguardo al passato non pretendiamo di realizzare una inattuabile correzione di quanto è accaduto, ma raccontare questa storia in modo diverso”, ha spiegato all’arrivo, dopo l’appello rivolto in volo ai giornalisti: “Aiutateci a far capire”.

Così, con un anno di anticipo sul quinto centenario, Francesco ha trasformato la “protesta” di Lutero in festa cattolica, nonché canonica. O poco ci è mancato. E ha inaugurato le danze, schiodando le tesi del monaco ribelle dai battenti di Wittenberg, dove furono affisse nel 1517, per iscriverle d’ufficio sulla porta del Giubileo e registrarle nel libro dei romani pontefici: “…profondamente grati per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma”, recita la dichiarazione comune, sottoscritta con il palestinese Munib Yunan, presidente della Federazione Luterana Mondiale.

Gli storici lo chiameranno ecumenismo del tango: un transfert dalle atmosfere creole a quelle scandinave, un allungo dal Baltico al Rio de la Plata. Rinunciando ai giri di valzer dei teologi, che la prendono alla larga, e avanzando barre a dritta in uno spazio stretto, come nelle milonghe di Buenos Aires. Buttandosi avanti e sapendo di non poter tornare indietro, in ossequio alle regole del ballo: “…abbiamo una nuova opportunità… Non possiamo rassegnarci alla divisione e alla distanza che la separazione ha prodotto tra noi”.

Con il suo paso doble, Bergoglio si spinge verso traguardi che a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sarebbero preclusi, scontando il peccato originale di un pregiudizio etnico – geografico: degli ortodossi russi all’indirizzo del papa polacco e dei protestanti tedeschi nei confronti del pontefice bavarese. Due derby, uno tra slavi e l’altro fra teutonici, nei quali le difese hanno avuto buon gioco in interdizione, stoppando le geometrie di Ratzinger, l’austero, e le acrobazie di Wojtyla, il condottiero. Ma non le fantasie palla a terra di Francesco, il manovriero. Realista e concreto quanto basta per puntare al risultato e portarlo a casa, prima del novantesimo, che stavolta coincide con la duplice chiusura, il 20 novembre, di Anno Santo e anno liturgico, nella domenica di Cristo Re: giorno in cui stilerà bilanci e tirerà somme.

Disposto a scoprirsi, a cedere terreno e a prendere gol persino, ma determinato, infine, a metterne a segno uno in più: come in febbraio a Cuba, quando pur d’incontrare Kirill, il patriarca russo, ha siglato con lui una sorta di “Yalta religiosa”. Un accordo di desistenza che impegna le due chiese a non arruolare proseliti e a non evangelizzare, de facto, nelle altrui zone di influenza, dove Giovanni Paolo II aveva posizionato, a presidio, i propri vescovi, con la consegna di marcare a uomo. E come oggi a Lund, quando non si è limitato a riabilitare Lutero, ma lo ha celebrato e addirittura è sembrato che stesse per annoverarlo tra i beati, con tempismo perfetto e significativo, nella vigilia della solennità di Ognissanti. Un passo che Benedetto XVI non avrebbe mai compiuto, vedendo nella riforma protestante, notoriamente, il primo ciak e l’incipit della deriva relativista del pensiero moderno.

Valutazioni che Bergoglio condivide sul piano scientifico, come dimostrano i suoi scritti argentini, ma che sbiadiscono e svaniscono in un quadro geopolitico, da quando è asceso al soglio petrino. Paradosso in virtù del quale il primo Papa della Compagnia di Gesù, nata segnatamente allo scopo di contrastare il protestantesimo, trova nel nemico di sempre un alleato, impensato più che insperato.

Come nei film dei supereroi, quando i protagonisti depongono antiche, anacronistiche rivalità per fronteggiare un gigante tecnologico, partorito dalla scienza e intenzionato a scalzare la loro primazia, elevando il relativismo a dogma di fede. Oppure, ipotesi ancora più terrificante, un Jurassic World delle religioni, dove i vecchi dinosauri del cattolicesimo, del luteranesimo e dell’ortodossia smettono di combattersi a vicenda per scongiurare una temibile mutazione genetica: una nuova specie aggressiva, uscita dal crogiuolo della storia e in grado di travolgerle, anzi di stravolgerle, deformandone mission e vision.

Oggi, esattamente come cinquecento anni fa, l’Europa è infatti teatro dello scontro tra due cristianesimi. Con una differenza di fondo, però, che attiene al DNA, poiché la disputa, questa volta, non verte sul conflitto tra coscienza e autorità, quanto piuttosto tra uguaglianza e identità.

Da un lato un cristianesimo identitario: che dopo essere stato liberato dai muri ne costruisce di nuovi, alzando il vessillo e vestendo la corazza di una fede anabolizzata e gonfia di proclami, fuori, ma sterilizzata e vuota di linfa evangelica, dentro. Dall’altro il cristianesimo egalitario, che riconosce in Bergoglio la sua bandiera e lo segue tra l’esultanza dei fedeli e la riluttanza dei governi, preoccupati di dover pagare un prezzo politico.

Una tenzone che non risparmia, in prospettiva, neppure le rive della Svezia felix, dove il partito xenofobo lambisce il 15 per cento. Fenomeno che ha indotto socialisti e moderati a correre ai ripari, congelando il patto di unità nazionale fino al 2022: una scadenza inconcepibile al sole del Mediterraneo, dove le maggioranze si sciolgono in un baleno.

“Esortiamo luterani e cattolici a lavorare insieme per accogliere chi è straniero e a difendere i diritti dei rifugiati e di quanti cercano asilo”. Profughi e i migranti, agli occhi del Pontefice, compongono dunque il banco di prova e la frontiera, mobile, del movimento ecumenico, dove si attesta il cammino comune e si testano i cromosomi, la fisionomia delle chiese cristiane.

“Come posso avere un Dio misericordioso?”. La misericordia divina, tormento di Lutero, che in sede speculativa divise in due la cristianità del secondo millennio, diviene, alle soglie del terzo, strumento di rinnovata unità operativa: “Senza questo servizio al mondo e nel mondo, la fede cristiana è incompleta”.

Sul set bergmaniano del posto delle fragole, Bergoglio raccoglie i frutti del lavoro avviato cinquant’anni orsono e chiude, al tempo stesso, un ciclo produttivo, trasferendo la pianta dell’ecumenismo dalla serra protetta della teologia, dove tutto appare chiaro e incontaminato, alla selva oscura del mondo globalizzato. In un groviglio a crescita continua che rende arduo discernere il grano dalla zizzania.

Nelle latitudini del grande Nord, il Papa del profondo Sud, in definitiva, è venuto a cercare d’autunno la primavera. E a invertire le stagioni della storia. Consapevole, in un’ottica gesuitica e cinematografica, “che il passato non si può cambiare, ma che la memoria, e il modo di fare memoria, possono essere trasformati”.

Piero Schiavazzi     31/10/2016

 

Edda CattaniPapa Francesco ratifica Lutero
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Newsletter n.33

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Newsletter n.33 del 6 settembre 2017

Buon rientro dalle vacanze cari Amici navigatori!

 

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Vi raggiungiamo quando le vacanze sono terminate ed iniziano le scuole. Sappiamo quanti impegni hanno le famiglie in questi giorni ma ci auguriamo che la pausa estiva sia stata di conforto.

Naturalmente abbiamo tutti condiviso tanti eventi drammatici che sono accaduti e ci auguriamo che possa tornare la serenità e la pace, soprattutto per le nuove generazioni che sappiamo quanto bisogno hanno di speranza in un avvenire migliore.

Sono spesso mancati gli aggiornamenti sul sito in quanto è stata molto seguita la pagina FB a nome di ‘Edda Cattani’ che riceve più immediatezza per i molti contatti in tutte le ore della giornata, anche con messaggi privati.

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La nostra Associazione divenuta di Promozione Culturale riconosciuta dalla Regione Veneto riapre i battenti e sabato 9 settembre avremo quale ospite per l’inaugurazione dell’anno sociale la Dott.ssa Emma Vitiani, medico olistico e madre come noi, con la quale possiamo dire di avere ormai rapporti fraterni e di tempi molto ravvicinati. Ci parlerà del pensiero positivo creativo e delle dinamiche delle relazioni.

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Per il nostro incontro annuale avremo la gradita presenza il 28 ottobre p.v. di P. Alberto Maggi che,presenterà il suo nuovo libro: ‘L’ultima Beatitudine’ a Padova – Mandria Auditorium Pontello Via Toblino 53 – CIVITAS VITAE Fondazione O.I.C. concludendo con la Messa concelebrata.

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Debbo annunciare che ormai è stato pubblicizzato su FB, inviato in cinquemila copie a relatori, precedenti partecipanti e sul nostro sito, il  XXXI° CONVEGNO DEL MOVIMENTO DELLA SPERANZA sul tema TESTIMONI DELL’INVISIBILE che avrà luogo a Cattolica nei giorni 21-22-23-24-25 settembre 2017 Centro Congressi – Waldorf Palace Hotel.

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Come avrete potuto notare è cambiato il nostro sito internet che, se fino ad ora è stato un po’ in stand-by per l’estate, riprenderà la sua piena attività fin da ora.

Ed ora mi permetto di salutarvi con questo commento. 

La bontà delle persone sta nei piccoli dettagli.

” I piccoli dettagli sono la base di una vita intera. C’è chi non li percepisce, persone che non sono in grado di riconoscere lo sforzo che fanno gli altri per facilitare la loro vita, per illuminare i giorni bui e per sciogliere i nodi dove ci sono solo matasse aggrovigliate.

Quante persone buone ci sono nella mostra vita? Il caso ha voluto che facessero parte della nostra vita e che vi arricchissero con le loro parole e la loro profonda umiltà, totalmente estranea all’egoismo.”

Grazie di esserci !

perdon

 

Giunga a tutti voi un augurio di giorni di riposo, serenità e pace!

Ricevi questa email o come iscritto o simpatizzante della nostra Associazione e il suo sito www.acsss.it. Il trattamento dei tuoi dati avviene nel rispetto del Dlg. 196/2003. Qualora non volessi ricevere più queste informazioni o volessi semplicemente cancellare i tuoi dati, basta rispondere a questa mail con “CANCELLAMI” Per qualsiasi informazione nel merito puoi scrivere a: edda.cattani@alice.it

 

 

 

Edda CattaniNewsletter n.33
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Arrivederci Cattolica 2017

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ARRIVEDERCI CATTOLICA 2017!

Con l’invito per il prossimo 21 settembre

Vi riportiamo il sunto dei Convegni degli scorsi anni.

Convegno MOVIMENTO DELLA SPERANZA 2015 

Grazie a tutti!

 

Nella foto la Tavola Rotonda condotta da Enzo de Caro NON SIAMO SOLI.

La HERMES ha prenotato il
Centro Congressi Waldorf di Cattolica per l’ultimo week end di settembre 2016: questo è già un riscontro al successo che l’evento ha ottenuto.


Condivido uno dei tanti commenti positivi :

“DA CATTOLICA IN DIRETTA: Stamattina, il medico e psicologo Claudio Lalla di Roma, ci ha spiegato una tecnica personale, estrapolato da una metodologia sperimentale statunitense con cui si eseguiva una terapia ai reduci della guerra in Vietnam, per cui, con appropriate stimolazioni ai lobi cerebrali, si inducono visioni e comunicazioni con entità di trapassati. ..Gianfranco Cuccioli, rappresentante della Biblioteca -Fondazione Bolzano De Boni, ci ha parlato del Paranormale Archeologico della Albania di Glastonbury con le rivelazioni medianiche ottenute sin dai primi anni del 900…Adesso Umberto Di Grazia ci sta parlando di forme-pensiero e di come queste, come visibile dalle foto, siano fotografabili con tecniche speciali, e di sogni lucidi…”


“Sto tornando a casa e mi sento più ricca dentro dopo aver incontrato, ascoltato tanti genitori e ottimi 
relatori che probabilmente ci hanno aperto nuove strade nella consapevolezza della vita oltre la vita terrena. Prendo atto che bisogna lavorare molto su di noi per diventare migliori e vivere nella “benevolenza” (come ogni tanto diceva Edda Cattani), vivere come pellegrini del/nel mondo rispettando il creato e abbracciando ognuno il proprio dolore, di cui probabilmente avremmo fatto a meno, ma che ci ha resi più pensanti. GRAZIE a tutti.”

 

La grande lirica e medianità di Krisztina Nemeth

“Grazie Edda,il convegno è stata una grande occasione di condivisione ,di conoscenza e di approfondimento di legami…la strada è difficile,dolorosa,si prosegue per piccoli passi..ma c’è ;non si brancola nel buio,oppure se il buio c’è ,c’è anche la consapevolezza della speranza,della benevolenza,dei compagni-e di percorso e del nutrimento profondo che alcuni relatori ci hanno donato e della possibilita’ che sviluppando sensibilita’ e conoscenze,con la guida dell’Amore possiamo crescere anche in altre dimensioni piu’ vicine allo spirito..grazie a te che spezzi il pane e dai a noi esempio e insegnamenti in questa direzione. MT”

 

Con gli amici di sempre : Don Pasquale, Venera, Maria, Gianna… e la serata in concerto!!!

E con oggi, purtroppo, si conclude il bellissimo Convegno organizzato da Edda Cattani e Paola Giovetti. Grazie per tutto quello che ci avete dato. Grazie per la vostra sempre grande disponibilità. Grazie, perché come sempre succede ogni anno, ognuno di noi si porta a casa una piccola o grande Luce che le permetterà di continuare a cercare quello che sicuramente prima o poi troverà. Grazie col cuore e arrivederci a Cattolica l’anno prossimo. Vorrei anche ringraziare le segretarie che con la loro pazienza e gentilezza ci hanno dato tutte le informazioni che ci servivano in questi tre bellissimi giorni passati insieme. Un abbraccio a tutti voi. Un sereno e felice anno a tutti.

 …tutto si è concluso con l’intervento di Tina Zaccaria, amica, sorella e Madre Coraggio!!!

 

MIRACOLO A CATTOLICA:
Mi si può accusare di essere di parte, ma Daniele è anche opera mia e dell’amore che ho condiviso con Tina Zaccaria nella sua disperazione, dopo la dipartita di Dalia. Ed è proprio dalla vita del piccolo Daniele appena venuto alla luce, che continua l’appassionata testimonianza di una madre coraggio a conclusione del nostro convegno. Tina ha denunciato quanto avviene a livello politico e morale nella terra dei fuochi, dove i veleni immondi continuano a distruggere tante piccole creature. Tina è diventata un apostolo della speranza che queste madri portano avanti combattendo strenuamente contro la corruzione e la criminalità organizzata. L’anno prossimo speriamo che sia divulgato un libro la cui proposta è venuta dall’editore, Dottor Canonico, a questa testimone del coraggio contro ogni abominevole correlazione fra interessi e giustizia.

Edda CattaniArrivederci Cattolica 2017
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Giornata del Creato

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Giornata del Creato

terra

Il primo settembre è un appuntamento importante per la celebrazione della Giornata della Creazione. Si tratta di un’importante occasione di impegno ecumenico, di condivisione e di promozione del Vangelo nel mondo contemporaneo. Papa Francesco sullo sfondo dell’enciclica dedicata a questo tema e pubblicata poco più di un anno fa, ’Laudato sì’, l’ha fatta divenire un riferimento sia nel mondo cristiano che nel dialogo con altre fedi.

Tra i temi, l’attenzione ai poveri, il rapporto uomo-natura e il terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale.

Meno di un anno fa, si è svolta a Parigi la Conferenza mondiale sull’ambiente e i cambiamenti climatici e anche in quell’occasione la voce delle chiese si è levata chiedendo ai potenti e ai grandi del mondo un’inversione di rotta per ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e il riscaldamento globale che sta mettendo in pericolo la vita di milioni di persone soprattutto in Africa e Asia. Il vertice di Parigi ha raggiunto un accordo positivo sottoscritto da 195 Paesi, che però ora dovrà essere ratificato e applicato, in tal senso le chiese chiede cristiane esigono anche che gli impegni presi a Parigi non vengano disattesi. 

Quest’anno, inoltre, Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE – cattolici) e la Conferenza delle Chiese Europee (CEC – protestanti, anglicani ortodossi), in occasione della Giornata della Creazione, hanno chiesto «preghiere comuni e un rafforzamento del lavoro ecumenico per la cura della Creazione». In un comunicato congiunto diffuso in questi giorni, si legge fra le altre cose: «Il Tempo per la Creazione, dal 1 settembre al 4 ottobre (la festa di San Francesco d’Assisi nella tradizione occidentale) è un periodo speciale nei calendari liturgici in un numero crescente di Chiese in Europa». 

Papa Francesco, durante l’angelus di domenica scorsa, aveva ricordato che «Giovedì prossimo, primo settembre celebreremo la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, insieme con i fratelli ortodossi e di altre Chiese: sarà un’occasione per rafforzare il comune impegno a salvaguardare la vita, rispettando l’ambiente e la natura». 

Infine da rilevare che nel nostro Paese la Giornata del Creato coincide con i giorni drammatici del terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale causando circa 300 vittime, migliaia di sfollati, distruzioni di interi Paesi. In tal senso il segretario della Ccee, monsignor Duarte da Cunha, ha parlato sia della fragilità del Pianeta che delle responsabilità umane. «Se noi riconosciamo la nostra umiltà davanti al creato – ha detto monsignor Da Cunha -, non dobbiamo allora avere la pretesa di dominare, controllare, manipolare ma il rispetto di mettersi davanti a questo Mistero e la missione di servire. C’è una fragilità insita nel pianeta. L’uomo non è onnipotente. Non possiamo pensare che non ci saranno altri disastri o che altri disastri verranno solo dalla mano dell’uomo. Quello che però possiamo fare e possiamo chiedere al Signore è che tutti i disastri che ci sono nella natura possano avere una risposta anche di solidarietà e di sostegno, per accogliere e abbracciare chi ne è stato colpito e trovare soluzioni per ricostruire un futuro». Importanti anche le parole pronunciate dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, nel corso della messa per le vittime del terremoto celebrata ad Amatrice: «Il terremoto non uccide. Uccidono piuttosto le opere dell’uomo! I paesaggi che vediamo e che ci stupiscono per la loro bellezza sono dovuti alla sequenza dei terremoti».  

 

 

Edda CattaniGiornata del Creato
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P.Dall’Oglio a quattro anni…

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29 luglio 2013 – 29 luglio 2017

Riportiamo  un articolo dello scorso anno

Tre anni fa il rapimento di padre Paolo Dall’Oglio

 

Padre Dall'Oglio

Nico Veladiano·Mercoledì 27 luglio 2016

Non so cosa potrebbe dire l’amico padre Paolo Dall’Oglio dei tragici eventi che stanno insanguinando l’Europa e non solo. Da quando, il 29 luglio di tre anni, non si hanno più notizie di lui il mondo è cambiato rapidamente e certamente non nel modo che le persone di buona volontà si possono augurare. Certamente le sue sarebbero parole importanti, importanti quanto lo possono essere quelle di un profeta, di un uomo di Dio, quello vero s’intende. Paolo da oltre trent’anni è l’uomo del dialogo, un dialogo che lui ha creduto e crede sempre e comunque possibile, tra uomini di qualsiasi fede e di qualsiasi civiltà. Per questo i suoi amici, quanti pensano che le cose possano e debbano cambiare in meglio, continuano a sperare in un suo ritorno da quella prigione (Raqqa o chissà quale altro luogo) dove a sostenerlo c’è sicuramente la sua fede incrollabile, in Dio e negli uomini. I suoi amici, la sua famiglia lo pensano vivo. Tutti vogliamo continuare a pensarlo vivo. A tutti coloro che gli sono stati vicini e continuano ad esserlo, estendo il ringraziamento della mamma di padre Paolo che, con fede incrollabile, attende, assieme alla famiglia, il ritorno del figlio. Se qualcuno ha piacere di leggere qualche cosa su e di padre Paolo Dall’Oglio, aggiungo l’indirizzo di una pagina del mio sito internet dove ho raccolto tutte le pubblicazioni (di cui sono a conoscenza), che lo riguardano.

Eccolo: http://www.nicoveladiano.it/index.php/padre-paolo-dall-oglio/i-libri-di-padre-dall-oglio Aggiungo una foto di Paolo assieme e me, scattata nel monastero syriano di Deir Mar Musa di cui è il priore. Grazie a quanti condividono questa nota e la faranno girare.

 

Edda CattaniP.Dall’Oglio a quattro anni…
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Anna: la benefica

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Anna: la benefica

Sant'Anna

Oggi Sant’Anna protettrice di tutte le Mamme. Auguri a tutte coloro che si chiamano Anna!

Anna, dall’ebraico “grazia, la benefica” e Gioacchino, dall‘ebraico “Dio solleva” non sono ricordati nei Vangeli canonici; ne parlano invece i vangeli apocrifi della Natività e dell’Infanzia, di cui il più antico è il cosiddetto « Protovangelo di san Giacomo », scritto non oltre la metà del II secolo. Nonostante questo il culto di sant’Anna è estremamente diffuso sia in Oriente (dal VI sec.) sia in Occidente (dal X sec.). Il culto di Gioacchino si diffuse nel XIV sec.

Il 26 luglio nasceva la prima dei miei quattro figli. Oggi resta lei e la sorella nata l’anno successivo. Andrea e Marco ci proteggono dall’alto. Ogni figlio è per sempre!

Concludo con le parole di Kirk Kilgour –

Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi, ed Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese, ed Egli mi ha dato il dolore per comprendere meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto, e mi ha lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me ed Egli mi ha dato l’umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita e mi ha lasciato la vita perché io potessi essere contento di tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato o Signore: fra tutti gli uomini nessuno possiede più di quello che ho io.

Dipinto: Leonardo da Vinci – Sant’Anna.

Edda CattaniAnna: la benefica
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Vietato lamentarsi

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“Vietato lamentarsi”

vietato 

 

Di Andrea Tornielli

Papa Francesco trascorre le sue ferie rimanendo a casa senza perdere il buonumore, a dispetto di alcuni presunti retroscena giornalistici che lo dipingono come incupito e assediato dagli avversari interni.

Da qualche giorno sulla porta del suo appartamentino a Santa Marta è apparso un eloquente quanto ironico cartello, che recita: «Vietato lamentarsi». Vi si legge che «i trasgressori sono soggetti da una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi». Che «la sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini». E conclude così: «Per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita».

A notarlo sono stati gli interlocutori più recenti del Pontefice invitati a Santa Marta, tra i quali un anziano sacerdote italiano, amico di lunga data, il quale – dopo aver chiesto l’autorizzazione – l’ha fotografato per divulgarlo. Era stato lo stesso Francesco a farglielo notare al termine dell’udienza avvenuta all’inizio della settimana ed entrambi avevano sorriso.

Quel cartello è un’invenzione dello psicologo e psicoterapeuta dal nome biblico Salvo Noè, autore di libri e di corsi motivazionali. Nell’ultimo dei suoi volumi ha dedicato alcune pagine proprio a Bergoglio. Lo scorso 14 giugno, al termine dell’udienza in piazza San Pietro, Noè aveva potuto salutare per alcuni istanti Francesco: gli aveva donato il libro, un braccialetto e il cartello immediatamente apprezzato dal Papa che aveva replicato: «Lo metterò alla porta del mio ufficio dove ricevo le persone». Ora, l’«ufficio» del Papa dove avvengono solitamente le udienze è nel palazzo apostolico, la cui austerità e bellezza non si sarebbero certo sposate bene con quel divieto un po’ goliardico. Così Francesco ha deciso di appenderlo fuori dalla porta del suo appartamento.

In molte occasioni l’autore dell’esortazione «Evangelii gaudium» (la gioia del Vangelo) ha invitato i cristiani ad abbandonare l’atteggiamento di continua lamentela: «A volte – aveva detto alcuni mesi dopo l’elezione – alcuni cristiani malinconici hanno più faccia da peperoncino all’aceto che di gioiosi che hanno una vita bella!».

Il sacerdote che ha scattato la foto dice di aver trovato Francesco disteso e sereno. Al lavoro nonostante le ferie su alcune nomine curiali – è attesa quella del nuovo segretario della Congregazione per la dottrina della fede – ma anche sui discorsi del prossimo viaggio in Colombia. Gli ultimi giorni di giugno e i primi di luglio, con le improvvise dimissioni del Revisore generale Libero Milone, il congedo del cardinale George Pell rinviato a giudizio in Australia per presunti abusi su minori e infine la mancata riconferma del cardinale Prefetto dell’ex Sant’Uffizio Gerhard Müller hanno dato adito a molte ipotesi. E hanno anche scatenato una ridda di ricostruzioni a dir poco fantasiose, come quella spacciata per essere «di buona fonte» ma totalmente falsa, secondo la quale comunicando la mancata riconferma a Müller il Papa lo avrebbe sottoposto a un surreale interrogatorio sul celibato sacerdotale e donne prete. O come quella secondo cui Francesco da qualche settimana avrebbe scelto di consumare ancora i pasti nella sala da pranzo comune di Santa Marta ma di spalle, in un angolo più defilato. Peccato che quest’ultima scelta risalga a più di tre anni fa e dunque non ha alcun collegamento con le più recenti e controverse vicende.

 

Edda CattaniVietato lamentarsi
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Le case di Maria

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Le case di Maria

 

( …è  periodo di pellegrinaggi…)

 

Gesù ne scelse dodici per «fare casa» con loro, perché facessero esperienza di vita con lui. La guarigione della vita è liberarla dalla malattia della solitudine, dalla tirannia del fare, dal fascino della quantità, e riproporre il fascino della comunione.

 

 

Un viaggio attraverso le case che Maria ha abitato nel corso della sua esistenza: questo, in sintesi il contenuto del libro di Hermes Ronchi. La memoria biblica di Maria, infatti, si apre con una casa, dove è un angelo a parlare, e si chiude con una casa, dove a parlare sono il vento e il fuoco. Dalla casa di Nazaret alla casa di Gerusalemme.La casa non è soltanto l’abitazione, ma il luogo dove accadono gli eventi decisivi della vita. La metafora della casa ci aiuta a passare dall’edificio all’interiorità di chi vi abita. La casa in realtà è Maria stessa. Raccolta e ospitale, con le due caratteristiche proprie di ogni casa, Maria sarà casa di Dio. Creatrice di relazioni, Ella nelle sue case trasmette ed elabora un’arte di vivere e ci insegna a non smarrire la polifonia dell’esistenza e degli affetti.

 

 

Oh! adorare e cioè perdersi nell’insondabile, immergersi nell’inesau­ribile, trovare pace nell’incorruttibile, assorbirsi nell’immensità defi­nita, offrirsi al Fuoco e alla Trasparenza, annientarsi consapevol­mente e volontariamente man mano che si prende sempre più coscienza di sé, darsi senza limiti a ciò che non ha limite!  Pierre Teilhard de Chardin (L’ambiente divino)

 

 

 

Edda CattaniLe case di Maria
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