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I Bambini delle stelle

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A Cattolica, quest'anno avremo Cristina Garavaglia, una relatrice particolarmente impegnata nello studio dei bambini, soprattutto di coloro che appaiono dotati di peculiari elementi distintivi e, per questo, vengono definiti "figli delle stelle" o "indaco, cristallo, arcobaleno…" Sono…

 

I Bambini con gli occhi di Sole. 

 

 

La mia nascita

di Cristina Garavaglia

 

 

La mia nascita di Cristina Garavaglia

tratto da  Diario di una Nascita Anima Edizioni

 

Non importano le date,importano i momenti e ci sono momenti che ti portano la consapevolezza che niente sarebbe stato più uguale per Te dopo averli vissuti.

 Il giorno del mio primo ricordo è proprio uno di questi momenti.

Era estate,  e stavo nella mia camera da letto, c’erano le finestre aperte e la luce filtrava nella stanza, fuori era buio ma il chiarore della notte estiva, in contrasto con il buio interno della stanza, mi accompagnava nel sonno.

      Bruciava un incenso aromatizzato alla rosa, l’aria fresca dell’esterno accarezzava il mio corpo disteso nelle lenzuola ed io stavo serenamente sprofondando nel sonno.

All’improvviso provai diverse sensazioni con tutto il corpo: u come se tutti i miei sensi si fossero risvegliati e ….anche se ancora c’era buio attorno a me…mi sentivo sveglia ed attiva.

      Già un buio intenso ed allora dove ero?

Mi posi mentalmente questa domanda ed immediatamente mi sentii riempire da una incredibile quiete … e nei miei pensieri si formò la consapevolezza di una risposta : Sono nel Mio Luogo, questo è il mio posto, sto bene qua, mi sento protetta e tranquilla. E’ la mia casa, ne conosco ogni angolo ed ogni centimetro, sono al caldo, protetta e perfettamente a mio agio.

      All’ improvviso, mentre mi beavo in questi pensieri di tranquillità  ci fu un sussulto, era come se tutto intorno a me, l’ambiente che identificavo “il Mio Luogo”, fosse stato colto da uno spasmo che lo faceva tremare… Come un terremoto…. non ne ho mai vissuto uno ma forse potrebbe essere un’ efficace similitudine.

Ed i pensieri e le mie consapevolezze furono di natura diversa: paura, attenzione estrema, concentrazione…. Ma che succede?  Pensavo. Cosa sta succedendo al mio luogo, mi sentivo prima così protetta ed al sicuro ed ora sento che tutto attorno a me sta cambiando.

      Insieme a questi pensieri arrivarono le sensazioni tattili, era come se anche le mie cellule,il mio corpo,i suoi organi potessero ricordare, e a distanza di anni, lì nel mio letto nella provincia di Milano rivivevo qualcosa di antico, non solo con pensieri ma anche con la mia memoria molecolare.

Mi sentivo sballottata a destra e a sinistra, tutto il mio corpo mi sembrava immerso nell’ acqua e  mi sentivo un legnetto sbatacchiato dalle onde.

Aiuto, pensavo, che sta succedendo al Mio Luogo protetto e sicuro? Che cosa è questo cambiamento? Che succede?

Ancora una volta ai pensieri si accavallarono sensazioni tattili e corporee, all’improvviso iniziai a sentirmi scivolare verso il basso, lentamente verso il basso, ogni centimetro di scivolamento significava per me l’allontanamento dal Mio Posto Sicuro ed il panico cresceva insieme ad una grande necessità…quella di cercare di tornare sopra, risalire verso la mia casa, il mio posto sicuro.

“Voglio tornare lassù, lì c’è il Mio Posto, lì si sta bene, si è protetti, e si è sicuri.

Che cosa sta succedendo? Scivolo, vorrei aggrapparmi ma è impossibile e tutto continua a muoversi ed inesorabilmente scivolo… io voglio tornare lassù…

Poi cominciò un’ inaspettata sensazione di “schiacciamento” era come se tutto intorno a me fosse diventato improvvisamente piccolo e mi sentivo avvolta dalle pareti che prima mi circondavano ed ora queste pareti mi schiacciavano verso il basso…inesorabilmente verso il basso…

 

Aumentava l’incertezza e la voglia di risalire ma non ci si riusciva… anche la sensazione di schiacciamento aumentava e mi sembrava di essere in un tunnel così stretto da rimanerne incastrata e poi..poi era proprio il tunnel che appicicandosi a me mi spingeva giù…

Questa sensazione durò a lungo..come il mio assoluto terrore… e poi …poi all’improvviso tutto attorno a Me si allargò, enormemente, fu come essere immersi in uno spazio vastissimo…e provai un dolore gelido e lancinante, come se qualcosa entrasse in me dal mio naso e,dilatandoli,  mi spaccasse narici e polmoni… per usare una similitudine oggi vi direi che era come respirare acqua gelida dal naso…

      La domanda che continuavo a pormi assillantemente era che cosa sta succedendo??? Dove ero???

Mi risvegliai di soprassalto, ero di nuovo nella mia stanza con il fresco estivo della notte ed i raggi di luna che penetravano dalla finestra .. scossa mi sedetti sul letto e risentii per la prima volta il mio grande corpo da adulta… mi sedetti sul letto e capii di aver rivissuto la mia nascita… già ed il liquido gelido non era altro che aria ed il dilatante dolore il primo respiro.

      Avevo avuto una regressione spontanea ed avevo rivissuto la mia nascita, il ricordo si era manifestato a livello mentale con i pensieri ed a livello  corporeo con le sensazioni fisiche.

Dopo tanto tempo, sono passati quasi due anni da allora, mi sono convinta che quello che più mi abbia colpito di questo ricordo sia stata la mancanza di informazioni.

Continuavo a chiedere cosa stesse succedendo ma non ricevevo nessuna risposta…. E lo stress del cambiamento della forma del Mio Luogo di origine da confortevole a troppo stretto  era stato enorme.

Ora nasce un'altra domanda e  mi chiedo:” E se qualcuno mi avesse spiegato? se qualcuno mi avesse preparato? se qualcuno mi avesse chiamato dicendomi che mi aspettava alla fine dello stretto tunnel… sarebbe stato diverso?  Sono sicura di sì.

Così come mi sentivo collegata al luogo che mi circondava a cui ponevo le mie domande, così avrei ricevuto risposte e pensieri.

Immaginatevi allora come sarebbero mutate le mie sensazioni se vi fosse stato un dialogo, se qualcuno mi avesse preparato a ciò che stava succedendo, se questo qualcuno mi avesse rassicurato mentre tutto accadeva….

Se questo qualcuno che mi circondava mi avesse trasmesso la naturalezza di questo distacco e la semplicità del cambiamento….Beh…Credo che tutto sarebbe stato diverso.

Io stavo entrando senza nessun supporto in una dimensione più fisica fatta di impulsi più forti e dove il mio corpo ed i miei cinque sensi sarebbero stati più sollecitati. Nessuna preparazione,nessun corso solo la meccanicità di un evento subito.

      Il viaggio dei bambini…non sarebbe  forse diverso se fosse fatto insieme a qualcuno?

Ebbene sì io credo che i bambini ci sentano e non solo, credo che siano esseri dotati di intelligenza e personalità già formate.

Devono solo imparare un nuovo linguaggio e soprattutto devono imparare il loro corpo fisico.

Ora accompagnatemi in questo breve esercizio di immaginazione:

 

Immaginate per un attimo di essere trasportati in un ambiente completamente diverso dal vostro, su un pianeta lontano, dove tutto è sconosciuto: linguaggio, colori, odori, paesaggi forme, persone e non solo, immaginate di non avere più il corpo a cui siete abituati, potreste essere in un'altra forma…quella di un animale ad esempio…come vi sentireste? Non sareste spaesati? Non dovreste di nuovo imparare a vedere, parlare, sentire? A muovervi con il nuovo corpo che vi è stato dato? Immaginate la sconvolgente forza di questo processo di ambientamento soprattutto applicata alla difficoltà di un corpo anche esso in crescita ed in mutamento.

Non credete sia difficile?

Ed allora fate ancora un altro passo immaginate il posto da dove vengono i bambini. Immaginate sia un mondo meraviglioso, dove si comunica con la telepatia e si rimane collegati con ogni altro essere che ci circonda dove tutto ciò che ci manca ci viene dato senza essere richiesto, dove si è liberi di andare, correre, spostarsi senza dover muovere dei muscoli od appoggiare i piedi su terreni duri…

 

Chiudete gli occhi ed immaginatevi la semplicità di un mondo dove si naviga nell’ amore dell’ universo e delle anime che ci circondano…. Ci riuscite? Sentite quella rilassante e piacevole sensazione pervadervi? Ebbene ora immaginate di nascere sulla terra, tornate al vostro corpo, ai vostri sensi al luogo da dove siete partititi con questa piccola meditazione…come vi sentite ora?

      Ebbene sappiate che questa sensazione di disagio non è che un decimo di quella dilaniante sensazione di separazione che prova il bambino alla nascita.

      E’ allora importante che le madri siano consapevoli del lungo viaggio che il bambino ha fatto per giungere fino a loro, delle avventure che ha affrontato dei luoghi che ha attraversato ma soprattutto delle mutazioni che lo hanno coinvolto.

      Immaginate un angelo che sceglie di giungere sulla terra per diventare umano….lascia il suo luogo ed i suoi talenti per diventare completamente Umano e provare questa esperienza…ebbene…questo è quello che è accaduto al Vostro bambino e prima di Lui a tutti noi.

 

Tutto questo è il piano divino.

 


Edda CattaniI Bambini delle stelle
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Bambini angeli veggenti.

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Angela Volpini che, da bambina, vide la Madonna

 

A Cattolica quest'anno avremo la possibilità di interrogarci sulle visioni mariane; infatti sarà con noi Angela Volpini che, da bambina, vide la Madonna e che, gentilmente, ha voluto accordarci la possibilità di raccontarlo direttamente al nostro uditorio.

Protagonista di un’esperienza mistica straordinaria, avvenuta dal ’47 al ’56, che ancora bambina la catapultò al centro della cronaca e dell’attenzione di moltitudini di persone e di fedeli, Angela Volpini si distingue nettamente da ogni altra persona che ha vissuto analoghe esperienze di apparizioni della Madonna, per il coraggio e la capacità di rielaborare questa sua esperienza in un pensiero la cui peculiarità principale è quella di aiutare l’uomo a rendersi consapevole delle sue infinite possibilità di sviluppo, e a riconoscere la felicità nella qualità della relazione con gli altri: "E’ cambiando la concezione del sacro e del divino che l’uomo può cambiare il modo stesso di guardare al mondo e alla sua vita.
Solo se ha una visione positiva di sé e del
proprio futuro, infatti, l’uomo può assumersi fino in fondo le sue responsabilità, fare scelte orientate al suo bene e al tempo stesso al bene dell’umanità, fino a divenire persona in grado di progettare la comunità come arte di vivere insieme nella gioia".

 La creatività della persona serve per rendere il mondo come noi lo immaginiamo nel nostro desiderio d’amore e armonia. La creatività di ogni persona è il dono singolare che essa può fare agli altri e a tutto il mondo. Ed è, appunto, con la creatività che ci si pone in relazione unica e originale con ogni altra persona. E questa relazione fra le persone è l’inizio della comunità. Non ci può essere comunità se non vi è persona…. Non c’è persona se non c’è relazione creativa tra le persone…. E la persona nasce da un proprio autonomo atto creativo ispirato dal desideriodesiderio, il quale contiene sia il nostro fine che la nostra identità, appunto, come desiderio". – Per meglio proporre questa sua innovativa visione dell'uomo e del mondo, nel 1958 Angela fonda il Centro culturale "Nova Cana", quale luogo di confronto e di dialogo in cui fosse realmente possibile valorizzare e riconoscere nelle istanze, nei desideri e nelle esigenze profonde della persona umana, il fondamento della libertà e della creatività. Oltre ad aver fondato e promosso "Nova Cana", Angela si è sempre dedicata anche all’accoglienza e all’"ascolto" delle migliaia di persone che hanno visto in lei un riferimento sia sul piano personale che culturale; ha scritto decine di saggi e articoli a circolazione ristretta; ha pubblicato i libri: "Resurrezione di Dio" (1984), "La Madonna accanto a noi" (1990) e "Capire Maria" (2003); ha tenuto cicli di conferenze sia in Italia che all’estero e si è via via confrontata con molti tra i maggiori intellettuali e scienziati del nostro tempo.

Tutti i dettagli di questa meravigliosa esperienza nel sito della veggente:

http://www.angelavolpini.it/it/home.htm
 

Edda CattaniBambini angeli veggenti.
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Nuovi Angeli : Giulia P.

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26 maggio:  compleanno celeste 

 

Ho pensato a te, come sempre, cara Giulia, piccola grande donna e a te dedico anche i versi qui sotto

che rispecchiano la tua verde età e la mia che non vuole e non può dimenticare.    

 

Se tu sapessi con quanto amore seguo i tuoi passi….. 
Se tu sapessi con quanto amore asciugo le tue lacrime…. 
Se tu sapessi con quanto amore ti prendo per mano affinchè tu non cada…..

Se tu sapessi con quanto amore ti guardo….
mentre annaspi nel caos della vita…..
E ogni istante ….minuto….ora della giornata …..
ti sono accanto….. In ogni tuo respiro prende vita il mio battito d'ali…. 
In ogni tuo sguardo prende vita il mio sorriso…..
Vorrei volare assieme a te….e forse un giorno lo faremo…. 
quando sarai consapevole della tua divinità…..
aprirai le ali….. e volerai felice ……capirai cosa sono…..
e quanto ti amo. Ora non volo ….ma cammino assieme a te….
a fianco a te. Io sono il tuo angelo…..quello della tua anima….
del tuo cuore quell'angelo che ogni mattina ti sveglia con un bacio….
e ogni notte, apre le sue ali per riscaldarti il cuore. 
Io sono il tuo angelo…..quello che mai ti abbandonerà…..
quell' angelo che aspetta solo un tuo …si….
per rivelarsi al tuo cuore

 

 

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Edda CattaniNuovi Angeli : Giulia P.
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Newsletter n.7

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http://www.acsss.it

Newsletter n.7  del 13 Maggio 2011

  "Voi Siete la LUCE del mondo "

 

Inizio, come sempre,  con un augurio e un monito che ci deve guidare sulla strada della Luce; Luce che abbiamo detto deve essere Armonia, Cultura, Spiritualità, Speranza, Solidarietà. Ora il nostro sito ha raggiunto un numero vasto di visitatori che GOOGLE ci comunica avere raggiunto negli ultimi giorni: 4.303 Visualizzazioni di pagine che si aggiungono alle migliaia già esistenti!

Questi sono i nostri ADWARDS che ci fanno conoscere e raggiungere nel nostro sito. Debbo perciò salutare tutti i nuovi arrivati, ma soprattutto coloro che apprezzano i contenuti e li commentano. Amici assidui ci permettono un contatto quasi tangibile che poi viene agganciato ai tanti amici conosciuti su FB.

Queste news vi giungono in data 13 maggio: anniversario delle apparizioni della Madonna a Fatima

 

Il Messaggio di Fatima è una chiamata alla salvezza e una scuola.

E 'stato avviato dall'Angelo della Pace (1916) e completata da Madonna (1917). È stato storicamente vissuta dai tre pastorelli – Lucia, Francesco e Giacinta.

Il nostro sito ora solo http://www.acsss.it è profondamente cambiato nella sua veste e nei contenuti che, anche per il collegamento con Facebook, cerca di dare risposte spirituali a tutti coloro che iniziano un percorso di fede e di speranza. La sofferenza viene considerata in tanti aspetti e si cerca, anche con i vostri consigli, di aiutare coloro che si trovano in difficoltà.  Ecco allora a conferma di questo il programma del nostro Convegno di Cattolica:

Il Movimento della Speranza

in collaborazione con l’ACSSS di Padova

Hermes Edizioni di Roma

l'Aurora di Camerino

promuovono

il XXV Convegno Internazionale 2011

sul tema:

 SOPRAVVIVENZA: VIAGGIO NELL'INVISIBILE COME OPPORTUNITA' DI CAMBIAMENTO 

15-18 settembre 2011

CATTOLICA,  Teatro della Regina

 

 

 

Sappiamo quale pubblico partecipa ai nostri incontri perciò avremo dei relatori capaci di trasmettere quella pace, quella serenità e quel conforto di cui tutti abbiamo necessità. Ci sarà anche tanto spazio riservato alla ricerca con l'esposizione di ottimi studiosi. Non mancheranno le testimonianze, gli approfondimenti, i colloqui individuali ed anche serate in cui si potrà optare per varie scelte.

Relatori (in ordine alfabetico)

Fausto Carotenuto: Come imparare a dialogare direttamente con i cari che ci hanno lasciato.

Edda Cattani:  I "segni" dall'oltre: casualità o indizi?

Manuela Degli Angeli: I messaggi dell'angelo Custode (con proiezioni)

Riccardo Di Napoli: Cosa accade dopo il trapasso? Voci dalla Dimensione di Luce ce lo raccontano (con proiezioni)

Giuliano Falciani: Contatto con il divino: le preghiere che ricevono risposta

Roberto Fantini: La morte spiegata ai miei figli

Guido Ferrari:  UFO, ultime testimonianze  (con proiezione di filmato)

Luisiana Furlanetto: Come sviluppare le nostre facoltà psichiche e spirituali e distinguere il contatto psichico da quello medianico (con dimostrazione pubblica)

Dario Gerolami: Quando cade un bocciolo. Meditazione per genitori che hanno perso un figlio

Paola Giovetti: Gli angeli nella tradizione religiosa, nell’arte, nell’esperienza (con proiezioni)

Daniele Gullà e Mattia Mascagni: Cosa accade dopo il trapasso? Voci dalla dimensione di Luce ce lo raccontano (con proiezioni)

Don Sergio Messina: La più alta forma di speranza è la disperazione vinta

Elena Mora: Oltre l’arcobaleno: risposte dal cielo

Mauro Pedone: Meditazione con le campane tibetane

Maria Grazia Piccinini: Il mio dopo-terremoto: percorsi tra le due dimensioni sulle tracce di Ilaria

Andreas Resch: Il paranormale e la Chiesa

Emma Vitiani: Dietetica innovativa per sentirsi centrati nell’unità mente. Corpo- spirito

Luigi Zumpano: La forza dell’amore nel contatto con il mondo spirituale  (con dimostrazione pubblica)

 

Per informazioni: Edda Cattani: 049-8601929 begin_of_the_skype_highlighting                   end_of_the_skype_highlighting

Hermes Edizioni: 06-3235433 begin_of_the_skype_highlighting                   end_of_the_skype_highlighting

www.edizionimediterranee.net

www.acsss.it/sito/convegni

Per tutta la durata del convegno saranno a disposizione per incontri privati gratuiti esperti in channeling e mamme carismatiche.

 

Saranno giornate interessanti perché avremo accanto i nostri amati Angeli di Luce

 Presto vi aggiorneremo sul programma completo e nel frattempo vi chiediamo di continuare a guardare nel nostro sito, sempre aggiornato dove troverete anche il volantino con gli orari del convegno.

Ed ora non mi resta che invitarvi a guardare le iniziative in corso, a parteciparvi, mentre vi invio un grande abbraccio di Luce! Edda Cattani

Se apprezzi il nostro impegno comunicacelo, ci aiuterà a lavorare e creare con maggiore entusiasmo. Puoi aiutarci girando questa newsletter alle tue liste personali, oppure fornendoci il contatto di altre persone interessate. Se non desideri ricevere altre comunicazioni, rispondi a questa email con CANCELLAMI, e toglieremo il tuo indirizzo dall'elenco dei destinatari.

 

 

 

 

 

 

Edda CattaniNewsletter n.7
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I Grandi Testimoni

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Papa Giovanni Paolo II° 

A Novant'anni dalla nascita Karol Wojtyla ti ricordiamo così

 

Cinque anni fa la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II

Sono trascorsi cinque anni dalla morte di Papa Giovanni Paolo II, colui che cambiò il rapporto tra la Chiesa e il Mondo, portando la prima nel secondo, dando ai fedeli di tutto il pianeta la possibilità di avere un contatto diretto con l’individuazione concreta del Cattolicesimo, con il rappresentante di Cristo in terra.

Colui che da subito si contraddistinse per l’affermazione di un dialogo personale, intimo e allo stesso tempo condiviso tra l’Uomo e Dio.

Madre Teresa di Calcutta

(Premio Nobel per la pace)

“ Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù”.Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare la Sua sete di amore e per le anime”.



Un altro libro di Don Marcello per meditare 365 giorni

Edda CattaniI Grandi Testimoni
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Il Papa a Torino

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Papa Benedetto XVI a Torino

( CERCA : Sindone Volto Santo)

“Nel regno della morte è risuonata la voce di Dio”

 

 

 

Di fronte alla Sindone, nell'oscurità del duomo di Torino, papa Benedetto XVI ha confessato di essere diventato, con il passare degli anni, ancor più sensibile al "messaggio di questa straordinaria icona", simbolo del Sabato santo, del "nascondimento di Dio", ma anche prefigurazione della sua resurrezione. Ratzinger ha spiegato come tutti abbiano sentito la sensazione "spaventosa di abbandono" della morte. "Gesù Cristo – ha detto – rimanendo nella morte, ha oltrepassato la porta di questa solitudine umana per guidare anche noi a oltrepassarla con Lui".

"Questo – ha osservato il papa in un commovente discorso – è per me un momento molto atteso. In un'altra occasione mi sono trovato davanti alla Sacra Sindone, ma questa volta vivo questo pellegrinaggio e questa sosta con particolare intensità: forse perché il passare degli anni mi rende ancora più sensibile al messaggio di questa straordinaria icona; forse, e direi soprattutto, perché sono qui come successore di Pietro, e porto nel mio cuore tutta la chiesa, anzi, tutta l'umanità". "Gesù Cristo, rimanendo nella morte, ha oltrepassato la porta di questa solitudine ultima per guidare – ha proseguito – anche noi ad oltrepassarla con Lui". "Tutti – ha constatato il papa – abbiamo sentito qualche volta una sensazione spaventosa di abbandono, e ciò che della morte ci fa più paura è proprio questo, come da bambini abbiamo paura di stare da soli nel buio e solo la presenza di una persona che ci ama ci può rassicurare". "Ecco, proprio questo è accaduto nel Sabato santo: nel regno della morte – ha detto – è risuonata la voce di Dio". "E' successo – ha continuato – l'impensabile: che cioè l'amore è penetrato negli 'inferi'; anche nel buio estremo della solitudine umana più assoluta, noi possiamo ascoltare una voce che ci chiama e trovare una mano che ci prende e ci conduce fuori".

La Sindone, simbolo del Sabato Santo, del "nascondimento di Dio", di una "terra di nessuno", è un'icona che interpella, in tutta la sua attualità, l'umanità oscurata dalle guerre, dalle violenze, e in particolare dagli orrori del secolo scorso. E' quanto ha detto Benedetto XVI, in una riflessione pronunciata oggi davanti al Sacro Telo, esposto nel Duomo di Torino.

"Cari fratelli, nel nostro tempo, specialmente dopo avere attraversato il secolo scorso, l'umanità è diventata particolarmente sensibile al mistero del sabato santo", ha spiegato il pontefice. "Il nascondimento di Dio fa parte della spiritualità dell'uomo contemporaneo, in maniera esistenziale, quasi inconscia, come un vuoto nel cuore che è andato allargandosi sempre di più". Benedetto XVI ha citato la famosa frase di Nietzsche, in cui il filosofo affermava: "Dio è morto. E noi lo abbiamo ucciso". Ratzinger ha osservato come questa espressione, a ben vedere, sia "presa quasi alla lettera dalla tradizione cristiana". "Dopo le due guerre mondiali, i lager e i gulag, Hiroshima e Nagasaki, la nostra epoca è diventata in misura sempre maggiore – ha sottolineato – un sabato santo: l'oscurità di questo giorno interpella tutti coloro che si interrogano sulla vita, in modo particolare interpella noi credenti. Anche noi abbiamo a che fare con questa oscurità". "Tuttavia – ha aggiunto – la morte del Figlio di Dio, di Gesù di Nazareth, ha un aspetto opposto, totalmente positivo, fonte di consolazione e di speranza".

 

 

Edda CattaniIl Papa a Torino
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Trenta ore per la vita

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1 aprile 2010
Trenta Ore per la Vita 2010 con ABIO

Prenderà avvio, nel prossimo mese di Aprile, l'edizione 2010 di Trenta Ore per la Vita, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi che quest'anno sosterrà Fondazione ABIO Italia Onlus (Associazione per il Bambino In Ospedale), coinvolgendo inoltre direttamente le 64 Associazioni ABIO presenti in tutta Italia.

La campagna, che inizierà il 1° aprile, culminerà con una settimana di sensibilizzazione e di raccolta fondi realizzata all’interno dei palinsesti televisivi, radiofonici e multimediali della RAI dal 19 al 25 aprile per proseguire, con altri eventi ed iniziative in tutta Italia, fino al 15 settembre 2010. 

L’Associazione Trenta Ore per la Vita, con i progetti della campagna di raccolta fondi 2010 a favore di ABIO, si impegna a rendere meno traumatico l’impatto dei bambini e degli adolescenti con l’ospedale e, al fianco degli oltre 5 mila volontari ABIO, ad accompagnarli con un sorriso, insieme ai loro genitori, nel percorso di cura.

“Sappiamo che può essere un’esperienza molto difficile per un bambino o un adolescente entrare in ospedale e, oltre al distacco dalla sua casa e dalla sua famiglia, conoscere, forse per la prima volta, il dolore, la paura, l’angoscia. La malattia diventa un evento scioccante che modifica il ritmo e la qualità della sua vita e può lasciare il segno per sempre.” Queste le parole di Rita Salci, Presidente dell’Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus.

“Un ospedale a misura di bambino è da sempre uno dei nostri obiettivi”, dichiara Regina Sironi, segretario generale di Fondazione ABIO Italia Onlus, “Grazie al sostegno dell’Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus e grazie a tutti coloro che crederanno nei nostri progetti, i bambini e gli adolescenti di tutta Italia potranno ricevere il sorriso di un volontario ABIO ed essere ricoverati in ambienti pensati appositamente per loro”.

ABIO, Associazione per il Bambino in Ospedale ONLUS, è stata fondata a Milano nel 1978 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale. Da 30 anni i volontari ABIO si occupano di sostenere e accogliere, in collaborazione con medici e operatori sanitari, bambini e famiglie che entrano in contatto con la struttura ospedaliera. Fondazione ABIO Italia ONLUS coordina e promuove, sul territorio nazionale, l’attività delle Associazioni ABIO locali che con i loro 5.000 volontari offrono un valido e costante supporto ai bambini e alle loro famiglie.

 

Edda CattaniTrenta ore per la vita
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Padre Pio: il santo delle guarigioni

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Padre Pio, l'urna con le reliquie trasferita nella cripta superiore

Le spoglie del santo verranno traslate nella chiesa nuova. Intanto sono state portate nella cripta superiore del santuario di San Giovanni Rotondo: e, all'apertura del mattino, i fedeli hanno avuto la sorpresa di vedere l'urna in chiesa

 25 aprile 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

IL SANTUARIO DI  PADRE PIO

A San Giovanni Rotondo c’è una nuova grande chiesa. Un santuario dedicato a San Pio da Pietrelcina. Una chiesa stupenda, meravigliosa, firmata da Renzo Piano, il più celebre architetto italiano del nostro tempo. Un’opera destinata a restare nella storia non solo come straordinaria costruzione,  ma anche come autentico capolavoro d’arte, che rappresenterà nei secoli la genialità architettonica del nostro tempo.

Con l’inaugurazione di questa chiesa, primo luglio 2004,  si chiude, in un certo senso, un ciclo dell’esistenza di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, il ciclo temporale, della sua permanenza in quel luogo, dal primo contatto, luglio 1916, alla dedicazione del santuario. Ma si apre il secondo grande ciclo, quello storico, quello della testimonianza destinata a durare nei secoli: testimonianza costituita dal santuario, dalle folle dei pellegrini, e dalle grazie che la gente continuerà ad ottenere per  intercessione del santo.

E’ interessante vedere i cambiamenti incredibili che Padre Pio ha portato, con la sua presenza, in questa zona del Gargano.

Il religioso cappuccino giunse per la prima volta a San Giovanni Rotondo nel luglio del 1916. E precisamente la sera del 28 luglio. Aveva allora 29 anni ed era molto malato. Si trovava nel convento di Foggia, ma il caldo opprimente che in quei giorni imperversava sulla Puglia gli toglieva le forze. Un suo confratello, Padre Paolino, superiore nel convento di San Giovanni Rotondo, passando per Foggia e vedendo quanto Padre Pio soffriva, lo invitò a trascorrere qualche giorno lassù, sul Gargano.  Il convento di San Giovanni Rotondo, infatti, si trova a 600 metri sul livello del mare e quindi, la sera, in genere, è confortato da una brezza salutare. Padre Pio accettò l’invito e in quel conventino si trovò bene tanto che, rientrato a Foggia, dopo la breve vacanza, inviò una lettera al Superiore provinciale chiedendo di poter essere trasferito nel convento di San Giovanni Rotondo, dove, per il clima mite, la sua salute, sempre cagionevole, poteva trovare giovamento. Venne accontentato, e il 4 settembre di quell’anno ci fu il passaggio definitivo del giovane frate in quello che sarebbe poi stato il suo convento per tutta la vita.

San Giovanni Rotondo era allora un paese povero, isolato per mancanza di strade e infestato dai briganti.  Il convento sorgeva a circa tre chilometri dall’abitato, in luogo solitario e brullo, adagiato sul fianco della montagna rocciosa. Per raggiungerlo non c’erano strade, ma un viottolo.

Pochi giorni dopo il suo arrivo, Padre Pio scrisse ai genitori una lettera, che con il trascorrere del tempo risultò profetica. Il Padre scrisse tra l’altro: “Dopo un lungo viaggio sono arrivato finalmente nella mia reggia di San Giovanni Rotondo… Sento di rimanere qui tantissimo tempo e di non allontanarmi mai..”. Intatti, da San Giovanni Rotondo non si allontanò più, neppure da morto.

Il giovane Padre Pio pensava di dedicarsi, in quel luogo solitario, alla preghiera e alla contemplazione. Ma la sua presenza venne subito notata. Anche se era giovane, godeva fama di santità e alla domenica molte persone, partendo da Foggia e da altre cittadine pugliesi, affrontavano il viaggio disagevole per andare a parlare con Padre Pio.

Quando poi, nel 1919, si sparse la notizia che il fraticello aveva avuto il dono delle stigmate, le visite della gente diventarono valanghe di devoti, folle incontenibili, tanto da preoccupare le autorità civili, come si ricava da documenti presso la Reale Prefettura di Capitanata di Foggia. Il luogo non era attrezzato per ricevere tanta gente e le autorità temevano il diffondersi di epidemie.

Iniziò così l’avventura di San Giovanni Rotondo. Cominciarono a sorgere le prime pensioni, poi qualche albergo. Venne allargato il convento. Nel 1925, Padre Pio fece costruire un primo ospedale dedicato a San Francesco, che venne però trascurato e fallì.

Il Padre vedeva il futuro e diceva a tutti che San Giovanni Rotondo sarebbe diventata una “cittadella della medicina”.  Dopo la seconda guerra mondiale,  iniziò i lavori per la “Casa Sollievo della Sofferenza”, un ospedale per accogliere gli ammalati con lo spirito del Vangelo. Tutti criticavano quel progetto affermando che era una pazzia costruire un ospedale sul Gargano, luogo lontano dalle città e privo di comunicazioni. Quell’ospedale, perciò, era destinato al sicuro fallimento. Invece, come aveva previsto Padre Pio, quell’ospedale continuò a crescere ed è diventato oggi una autentica “cittadella della medicina”, essendo uno dei migliori ospedali europei, all’avanguardia in tutti i reparti, e anche sede universitaria per le ricerche scientifiche.

Mentre era ancora in corso la costruzione della “Casa Sollievo della Sofferenza”, Padre Pio pensò anche di allargare la chiesetta del convento. Il 31 gennaio 1955, iniziarono i lavori. Padre Pio continuava a ripetere al padre Superiore di allora: “Mi raccomando, fattela grande”.  Il primo luglio 1959 ci fu l’inaugurazione. Toccò a Padre Pio l’onore di tagliare il nastro ed entrare per primo nella nuova chiesa. E rimase amareggiato. “Ma che cosa avete fatto?”, disse  con tono deluso rivolto ai confratelli: “Avete costruito una scatola di fiammiferi”. Lui  si aspettava qualche cosa di più grande, certamente vedeva le folle che sarebbero arrivate lassù negli anni futuri.

Dopo la morte di Padre Pio, molti dicevano che San Giovanni Rotondo era destinato a fallire. Infatti, subito il flusso dei pellegrini subì un tracollo. Molti alberghi e negozi di souvenir dovettero chiudere. Ma la crisi durò meno di un anno. Poi la gente riprese ad accorrere alla tomba del religioso, e i pellegrini aumentavano di mese in mese. Qualche anno dopo, i confratelli di Padre Pio si resero conto che era necessaria una nuova chiesa per accogliere i pellegrini.

 <<Subito, fin dall’inizio, noi decidemmo di costruire una chiesa ampia, grande, come l’aveva sempre sognata Padre Pio>>, ci dice Padre Gerardo Saldutto, dice Padre Gerardo Saldutto, il religioso che ha seguito, come responsabile, la costruzione del Santuario per incarico dell’Ordine dei Frati Cappuccini.  <<Volevamo una chiesa grande ma che fosse, nello stesso tempo, in sintonia con lo spirito del nostro ordine e cioè semplice e umile. Non doveva essere un monumento eclatante,  vistoso. E Renzo Piano, da genio qual è, ci ha perfettamente accontentati. La chiesa ha la forma umile di una conchiglia. Vista dall’esterno, sembrerebbe addirittura piccola. Invece, è ampia ma di un’ampiezza sostanziale, che sprigiona calore, cordialità, spiritualità, e invita alla preghiera>>.

Più che una semplice chiesa, si tratta di un complesso di strutture. Quello che si vede dall’esterno,  è solo una parte di ciò che è stato costruito. La punta di un iceberg. Sotto la chiesa propriamente detta, quella che viene anche chiamata “aula liturgica”, ci sono altre costruzioni: una cripta, che è una seconda chiesa,  la penitenzeria, l’aula delle confessioni,  tre aule per incontri, dibattiti, proiezioni, ampi servizi igienici,  locali per l’accoglienza dei pellegrini, centro informazioni eccetera. Accanto alla grande “aula liturgica”, ci sono la Cappella dell’Eucarestia e la sacrestia, che ha una superficie di 550 metri quadrati con capacità di accogliere contemporaneamente 300 concelebranti

 L’aula liturgica ha una superficie di 5.700 metri e una capacita di  6.500 posti a sedere. Ma può ospitare anche altre 2.500 persone in piedi,  e si arriva così a dieci mila presenze. Il lato d’ingresso  della chiesa comunica con il sagrato, che ha una superficie di otto mila metri quadrati, capace quindi di contenere 40 mila persone. La parete divisoria, è costituita da una vetrata formata da oltre 100 infissi, per un totale di 500 metri quadrati di vetro. Quando gli infissi, che hanno un’apertura a finestre vasculanti, sono in posizione orizzontale, permettono, a chi sta sul sagrato, la visione delle celebrazioni che si svolgono all’interno della chiesa. Il sagrato diventa così una specie di prolungamento dell’aula liturgica.

Per realizzare il complesso sono occorse diedi anni di lavoro. E’ stato necessario scavare 70.000 metri cubi di roccia. Sono stati impiegati  30.000 metri cubi di cemento e 1320 blocchi di in pietra per complessivi 900 metri cubi. Per rispettare il verde, che padre Pio tanto amavo, intorno alla chiesa  sono stati piantati 2 mila cipressi, 500 pini, 230 querce, 30 olivi, 400 corbezzoli, 550 mirti, 23 mila lavande, 50 mila edere.

Entrando, ci si trova di fronte a un immagine meravigliosa. La volta dell’immensa “aula liturgica” è costituita da 22 archi in pietra, che “nascono” da un unico pilastro, posto accanto all’altare, e si diramano nello spazio andando poi a delimitare il perimetro dell’aula stessa. Il significato simbolico è chiaro: l’altare è il fondamento di tutto. Il pilastro, da cui partono gli archi, sostiene l’intera struttura portante della costruzione. E’ un pilastro che poggia su un plinto di fondazione del diametro di 26 metri, profondo sei, che è stato realizzato con un unica gettata in cemento armato, durata 74 ore e che ha richiesto l’impiego di 350 autobetoniere.

L’arco iniziale, quello che segna l’ingresso nell’aula liturgica, misura 45,80 metri, è alto metri 15.70:  è il più grande arco in pietra che esista al mondo.

L’interno della chiesa è impreziosito da opere di altissimo valore, create da artisti di fama mondiale: Arnaldo Pomodoro,  Giuliano Vangi, Floriano Bodini, Nicola De Maria, Domenico Palladino, Mario Rossello. L’organo, opera della  “Fabbrica artigiana Pinchi” di Foligno, è costituito da 6500 canne, 78 registri, 4 tastiere ed è alto dieci metri. E’ il più grande organo meccanico mai costruito in Italia.

Renzo Allegri

 

Edda CattaniPadre Pio: il santo delle guarigioni
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Nuovi Angeli: Vera Lui

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Vera è una ragazza "speciale" che ha deciso di spiccare il volo in un'età in cui ogni genitore vede i propri obiettivi raggiunti…

La Mamma di Vera ne racconta la storia e i "segni" della sua presenza accanto a noi, nel libro "Volo libera!"

 

I proventi della vendita vanno a beneficio dei

"bambini dell'Angola" Mbanza Congo"

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(v.SOLIDARIETA' in questo sito)

"IO VOLO LIBERA"

Di Maria Pizzolitto Lui – Ediz. Segno

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Il racconto di una madre testimonia come da un evento tragico e dalla conseguente disperazione possa nascere qualcosa di buono: le durissime prove che possono capitare nella vita rafforzano l'animo e acquistano un senso nell'adesione alla volontà di Dio. "La fede è l'unica risposta alla quale ricorriamo quando risposte non ci sono più. E tuttavia anche la fede, messa faccia a faccia con la disperazione, ha bisogno di risorse straordinarie per aggredire con efficacia la tentazione di lasciarsi vivere in attesa di morire… Sarà Vera stessa a prendere per mano Maria e portarla sulla strada di una certezza meravigliosa e fondamentale: quella della Comunione dei Santi, in cui il velo tra aldiquà e aldilà si fa impalpabile, per consentire la condivisione di un comune cammino di avvicinamento al Padre".

 

 

 

Gli Angeli ci parlano: L'ultimo messaggio di Vera

 

 

Ecco mamma, è sempre con grande gioia che io rispondo al tuo richiamo, che, non solo ci fa recuperare il tempo perduto e ci fa ritrovare la voglia, la gioia, il coraggio di parlarci cuore a cuore, ma lenisce anche un po’ la tua sofferenza  e ti dà la necessaria certezza della mia immortalità.

Quello che è avvenuto, lo so, è terribile sotto il profilo umano, ed è anche qualcosa di non giustificabile contro cui,  tu stessa cozzi, per capire la motivazione.

Ebbene, io ti dico mamma, il mio percorso era giunto al capolinea. Era un percorso di pochi anni, ma molto intensi  e comunque, prima o poi avrei dovuto andar via.

Ricordi, credo, la mia fretta degli ultimi tempi. Il mio voler vivere, provare, assaporare tante cose, tutte contemporaneamente. Era così che io manifestavo quello che avvertivo a livello inconsapevole  e cioè che il mio tempo stava per scadere, che era giunto il momento di andar via.

Comprendo che oggi ti sembra assurdo, ma io sto bene così. Dove mi trovo ho trovato la pace, l’armonia, la mancanza di competizione, di fatica, di sofferenza, che ho sempre anelato quando ero in vita.

Ho trovato quell’ambiente di gioia, di comprensione, di condivisione, di reciprocità, che ho sempre immaginato fosse la situazione più bella da vivere.

Mamma adorata, io sono sempre con voi  e molti sono i segnali del mio passaggio nella vostra vita.

Imparate, vi prego, a riconoscerli di più!

Lampadine che tremolano senza fulminarsi, scricchiolii di mobili e di soffitto che non sono rumori di assestamento, spostamento di aria anche a finestre chiuse, l’audio della tv che si alza e si abbassa da sola, formicolii some sfioramenti sui capelli, sulle mani, sulla fronte, sul viso, che sono miei tentativi di carezze. Il letto che si incurva, come sotto il peso di un corpo.

Io ce la metto tutta, ma state attenti di più.

Mio fratello difficilmente parla di me, ma molto mi pensa e quanto è avvenuto gli ha scavato una traccia profonda. Non temere per lui, la sofferenza o ammazza o fortifica e lui si sta fortificando.

Digli, ti prego, che io seguo tutti i suoi passi e che so che talora il suo animo un pochino si adombra, ma che deve avere maggiore fiducia in se stesso e nelle sue belle capacità. La sua vita avrà talora un inizio un pochino problematico, ma poi la strada sarà più aperta, più agevole, più larga, più luminosa e lui riuscirà a percorrerla fino in fondo.

Di' al babbo che gli voglio un gran bene e che è necessario che tra di voi si crei una maggior condivisione e una unione più profonda. Il piccolo, grande terremoto che è avvenuto con la mia partenza, non deve lasciare macerie che non possano essere in qualche modo ricostruite, ricompattate.

Siete una famiglia,…siamo una famiglia, ed è importante che essa resti unita.

Capisco il tuo desiderio di comunicare quanto stai vivendo ed è bello che tu testimoni le tue certezze, la tua fede, il nostro esserci ritrovati. Tuttavia, credimi mamma, l’assenza grave, il dolore profondo è nella nostra casa, nel nostro nucleo famigliare. Gli altri capiscono, condividono, soffrono, ma poi hanno la loro vita, la loro casa, le loro situazioni da gestire. Quindi, credimi, non rimanere delusa se talvolta il tuo messaggio non giunge fino in fondo.   

Oggi voglio dirti che ho molto riflettuto sul nostro rapporto solido, affettuoso,profondo, ma che quando ero in vita ha anche conosciuto piccole frizioni, pause di silenzio, momenti di non comprensione. Normali, perché una madre e una figlia non sempre condividono la stessa visione delle cose e non sempre riescono ad aprirsi fino in fondo.

Ebbene, io ti dico, mamma cara, oggi abbiamo recuperato e ci tocchiamo l’anima l’un l’altra e che non c’e’ nulla che possa  più separarci. La separazione è solo apparente, ma io ti sono dentro, come quando mi attendevi nei nove mesi di gravidanza.

Abbi fiducia in te, so che ce la fai e che possiamo avere un nostro incontro. Impegnati di più, non dubitare, sappi che io ce la metto sempre tutta. Credimi, è bello ritrovarci,…anche se in una forma differente.

Io sono orgogliosa di te, di quanto sei cambiata e di come continui il tuo percorso evolutivo, nonostante le lacrime. Credimi, mamma, finché non ti sarai liberata totalmente dei tuoi sensi di colpa, del tuo senso di inadeguatezza,  difficilmente mi darai la possibilità di passare e di essere veramente il tuo canale, la tua forza, la tua energia.

Nessuno avrebbe potuto evitare quanto è avvenuto. Il mio tempo era scaduto, ero giunta al capolinea e comunque sarebbe successo. Del resto anch’io avevo le mie fragilità, le mie piccole grandi miserie, i miei limiti. Non idealizzarmi, te ne prego. Ho avuto anch’io la possibilità di evitare dei contatti,di evitare delle piccole, grandi curiosità e non l’ho fatto. Di questo oggi ho preso atto e mi sono liberata delle scorie, che comunque avevo accumulato.

Credimi, mamma, il percorso evolutivo tu lo stai facendo in terra ed io in cielo,  ma ci porterà entrambe nella stessa direzione.

Ti abbraccio, ti voglio bene. A presto, mamma.

Tua figlia.   

Bellaria, 16 aprile 2010

CONVEGNO DI CATTOLICA

SETTEMBRE 2009

Relazione della Mamma Sig.ra Maria Pizzolitto Lui

 

Sono  felice di essere qui. Sono grata a questa organizzazione , che mi ha dato l’opportunità di  poter  portare la mia piccola testimonianza derivante da una esperienza di dolore, ma anche di tanta speranza.

Ho  una figlia in cielo, come tanti di voi,… qui presenti. Una figlia “viva e attiva”.

Sono oltre cinque anni che nostra figlia Vera ha lasciato me, mio marito e suo fratello Stefano per raggiungere l’altra dimensione. Come ben può immaginare chi ci è passato, sono stati cinque anni di dolore, di preghiera , di ricerca, anche se mai di disperazione. Devo proprio dire che la preghiera è stata da subito il nostro pane quotidiano, la nostra grande medicina. Anzi, …ci siamo sentiti una preghiera in cammino, lungo un tunnel da percorrere. Questo tunnel ci ha portati sempre più a cercare Dio, a chiedergli aiuto.

 Gli  abbiamo chiesto di essere guidati nel nostro percorso, di incontrare le persone giuste, di fare le esperienze giuste, affinché potessimo rafforzarci e capire. Capire soprattutto il significato di questa nostra esperienza di dolore e di cosa voleva farci capire Lui.  Capire  quali  porte,  voleva che aprissimo,  con la nostra sofferenza.

Oggi, possiamo ringraziarLo,  per come ci ha condotti per mano. Abbiamo constatato la sua misericordia, il suo amore. Abbiamo retto, ci siamo rafforzati nella fede, siamo cresciuti. La mancanza fisica di Vera  si fa sentire , la nostalgia ed il rimpianto sono sempre più forti, ma altrettanto forte è la consapevolezza che la nostra ragazza è presente nella nostra vita, che è ancora  con noi, che vive la sua vita accanto alla nostra. Che ha il compito di portare  aiuto e conforto, mentre  continua la sua strada verso la Luce.

Tanti sono i segni che Vera  ci ha donato.. Tanti non visti e non percepiti, all’inizio. Poi, ne abbiamo avuti di forti, bellissimi e particolari, confermati  nei messaggi che abbiamo ricevuto da lei. Li approfondirò se ci sarà tempo)

Perché  anch’io  ho scritto un libro? Perché è stata Vera stessa a chiedermelo, un anno e mezzo dopo il suo trapasso, quando ho sentito il desiderio,… il bisogno di cercarla più profondamente. Ho chiesto a Dio di portarmi a lei, di farmela percepire. Non nascondo che ho avuto tante riserve, tanti timori  che la mia fede , il mio credo , mi imponevano. Dentro di me, avevo chiesto a Dio di non farmi percorrere strade sbagliate. Non volevo sbagliare.

Pochi giorni dopo il suo trapasso l’ho sognata. Mi appariva  come l’ultimo giorno che ci eravamo lasciate. Ci siamo abbracciate,  mi aveva detto che  stava bene. Questo sogno mi aveva tranquillizzata, ma è stato un  altro sogno , raccontatomi da una ragazza che era andata all’asilo con Vera , a generare in me una certa irrequietezza, un desiderio spasmodico di sapere qualcosa di lei. Quindi, tramite questa amica,  (che ha un rapporto particolare con il papà che è già nell’aldilà’, in quanto lo sogna in continuazione, ricevendo conforto e consigli da lui), mia figlia mi faceva  sapere che le ricerche riguardanti la sua vicenda, il suo trapasso,  non andavano  nella giusta direzione e di questo voleva che io fossi informata. Poi, dopo  che ci eravamo incontrate, questa amica l’aveva nuovamente sognata  più serena, vestita da sposa e Vera  la ringraziava per avermi parlato.

Questo  suo abbigliamento  aveva un significato particolare per me. Infatti qualche mese prima di lasciarci, Vera con amici,  aveva provato un vestito da sposa, definito da lei , bellissimo , tanto che se non fosse costato tanto l’avrebbe comprato (così si era espressa con me, dopo che mi aveva chiesto, dubbiosa,  se poteva portar male provare un vestito da sposa). Devo dire che non aveva progetti immediati di matrimonio, anche se aveva un legame. Mi resta il rammarico di non aver mai saputo come fosse quel vestito, ma questo sogno è stato per me un forte segno.

 Tramite un’altra mamma, sono entrata in un gruppo di genitori a Udine, dove colei che lo guida è un esempio per tutte le partecipanti,  per la fede e la forza che trasmette. Dopo la perdita del figlio, questa signora è diventata medium per incorporazione. Da lei ho avuto i primi messaggi. Altri messaggi ho ricevuto da mamme carismatiche nel corso di tre  anni, mentre nella mia ricerca conoscevo altri gruppi e andavo ai convegni.

Le modalità di ricezione di questi messaggi sono stata  diverse: scrittura ispirata, trance, locuzione interiore, visualizzazione, registrazione.

 Alcuni, sono arrivati senza che io li cercassi. La cosa che più mi ha convinto e colpito in questi messaggi di diverse provenienze, (quasi interamente riportati nel libro) è la linearità, la rispondenza con la realtà, l’evoluzione spirituale intravista, nonché lo stesso filo conduttore che li accumuna. Da notare che quasi mai, i genitori carismatici sapevano qualcosa del vissuto di nostra figlia.

 Ed è in uno di questi primi messaggi, arrivato all’improvviso, che  Vera mi chiedeva di scrivere il  libro. “ Fai un libro semplice”, mi aveva detto.”ma forte di esperienza”. “Racconta di me, di noi, dei nostri affetti più cari.  Sarà così che riscatterai  la mia vita. Sono stata segno e impegno per voi.  Sarò traccia per chi mi ha conosciuta, sarò traccia per chi mi leggerà. Togli lacrime ad altri  genitori e figli. Porta la speranza che ci si rivede.”

 E poi: “ Tu devi parlare di me dando fiducia ai giovani. Non è che sempre noi giovani sbagliamo. Se è successo qualcosa a me, era scritto nel disegno divino.” E ancora: “Questo tuo scrivere farà  bene a te prima che alle altre mamme.” ( E questo lo devo ammettere , è un modo che aiuta ad elaborare il lutto).

Il messaggio in cui mi invita a scrivere è il n.  cinque, riportato parzialmente in prima pagina. E’ stato traumatico, per me , questo messaggio. Non l’ho accolto subito. Non ne volevo sapere di “ mettere in piazza” la nostra vita, i nostri sentimenti, le nostre cose.   Già la stampa si era occupata per una settimana della vicenda che aveva strappato Vera, alla vita , in un modo, per noi inacettabile.

Lo so bene che non esiste un modo accettabile per perdere un figlio, ma alcune modalità sono forse più dolorose di altre,  perché alimentano tanti sensi di colpa e tanta rabbia.

Nostra figlia se n’è andata per overdose. Ma non era una tossica. Era una ragazza molto generosa, molto attenta ai bisogni degli altri,…una ragazza  normale,   come tanti altri ragazzi  che si sono trovati nel posto  sbagliato  e nel momento sbagliato, con amicizie, magari non tutte sane, in un “maledetto” rave party, dove noi non sapevamo che fosse. E  nonostante le indagini accurate, la sua dipartita  rimane avvolta nel mistero, comprese eventuali responsabilità di altri. La vicenda è successa all’estero, dove forse, non si è indagato piu’ di tanto e le ricerche intraprese in Italia non hanno dato alcun esito. Quanti ragazzi continuano a lasciarci così!

Ricordo  sempre con nostalgia l’ultima mattina trascorsa serenamente a parlare con lei, dei suoi sogni, dei suoi progetti, dei cambiamenti che voleva apportare alla sua vita. Se ne era andata al lavoro contenta e sorridente, dopo aver salutato il suo cane. Ed è per questo che abbiamo  vissuto con tanta incredulità, la modalità della sua morte. L’abbiamo sentita come una grande beffa. Speravo che  la mia ricerca mi avrebbe portato ad un chiarimento circa la modalità del  suo trapasso.  Abbiamo , infatti  , avuto da lei la conferma, che non  è stata totalmente cosciente e  consapevole dell’accaduto e  che ci sono state delle concause. Ma non siamo giunti alla verità degli eventi. Peraltro nei suoi messaggi , lei ci invita a perdonare, a non nutrire rancori, ad amare, incondizionatamente. Ci chiede di amare  e di aiutare chi è nel bisogno e nel dolore. Tanto amore trapela dalle sue parole,…  tanto amore ci invita a dare. Tanto ci parla della bellezza della sua nuova vita, dei suoi nuovi compiti  e dell’amore di Dio.

Ci chiede perdono per la sofferenza arrecata. Si scusa per le incomprensioni con noi, quando  era taciturna e scontrosa e non sapevamo  come capirla ed aiutarla.  Ci fa presente le sue sensazioni di allora,  la percezione  del poco tempo che  sentiva di avere davanti. Percepiva delle vibrazioni che le facevano intravvedere la nuova vita. “Amo la vita, ma la vita non ama me.” Così  pensava quando era ancora con noi. Ma  di queste sensazioni noi non avevamo avuto alcuna intuizione, pur vedendola a volte strana e pensierosa. Il nostro rammarico consiste  proprio  nel non averla saputa, forse,  aiutare nel modo giusto.

Ma lei  ci  viene incontro con questo altro pensiero.”Ricorda due parole, mamma:  una è destino. Niente avreste potuto fare per protrarre il mio tempo.  L’altra è amore. Ama chi ti è vicino e… lasciami libera di volare. Non pensarci, mamma! E’ stato un evento che ha dato il volo libero alle mie ali. Sono ali spiegate ,… mamma, e possono ancora posarsi alla tua destra, ma soprattutto possono permettermi di accovacciarmi vicino a mio padre, per dirgli che gli voglio bene.” Ci parla della comunione dei Santi, del suo percorso che si fa sempre più spirituale.  Ci fa presente di quanto noi possiamo aiutare loro e viceversa. Così si esprime: E un dare-avere. Capite che è così?” Ci guida, ci incoraggia,  ci sentiamo tenuti per mano anche se a volte ci rimprovera amorevolmente per il  nostro discontinuo proseguire.

 E ancora: “Ci sono i momenti di nostalgia, quando voi vi ritrovate, quando partecipate ad una festa, ad una Messa,..perché lì la festa e’ grande. Ma… non temere, io sono nella Luce. Guardate un po’ più in alto. Guardate il creato, guardate il cielo blu…ricordatevi che io volo libera, immersa in una serenità particolarmente intensa.”

Molto belle e commoventi sono anche le parole che ha nei confronti del fratello Stefano, dove lo esorta ad andare avanti sereno, promettendogli  il suo aiuto, il suo “riparo”. “Sarò il tuo ombrello cosmico” gli trasmette in un messaggio. “Esisto caro fratello, non sono polvere!” E ancora: “E vai, che sei grande, ora che hai superato il tempo  del dolore”.

Ci hanno fatto tanto bene questi messaggi , …  ci sembra di aver toccato con mano, sprazzi dell’altra vita. Devo dire, comunque, che non è stato facile accettare questi suoi  inviti al  cambiamento, soprattutto da parte mia.  La ribellione e la rabbia a volte rispuntano, ma so che l’aiuto di Dio e di tante brave persone non mancheranno.

Vera ci  ha invitato  ad allargare il cuore,  a non rimanere chiusi nel nostro dolore, a portare  aiuto e conforto, dal momento  che ,  anche noi facciamo parte di questo disegno che lei definisce : “perfetto.” Oggi, con mio marito lo sto constatando. Stiamo compiendo i primi passi nel sostenere,  accanto ad altre meravigliose persone,  un progetto missionario a cui andranno  anche i proventi  di questo libro.

Come ho detto, ho cominciato a scrivere dopo otto mesi dal  suo invito. Lo facevo man mano che crescevo nella mia consapevolezza, man mano che diminuiva la mia rabbia. Ho scritto la nostra storia, la sua storia, ho riportato i pensieri dei suoi amici e colleghi. Ho parlato del mio percorso,  della mia ricerca, soffermandomi  su come i gruppi dei genitori ed i convegni siano importanti per il conforto e la possibilità di conoscenza e di crescita  che sanno dare. Ho cercato di far capire a chi ancora non crede o non sa, come la medianità, quella vera, quella spirituale, possa venire incontro nella ricerca dei nostri cari.

 Come non credere a questa mia esperienza?  Vera, ne sono certa, come aveva promesso,  mi ha aiutata nella mia esposizione. L’ho sentita vicina , mentre ricordavo e scrivevo,  aiutata dalla sua musica.  Mi ha rincuorata, quando mi pareva di andare per le lunghe, affermando  in un messaggio, che il libro sarebbe stato stampato nel “modo e nel tempo migliore”. In un messaggio leggo: “Tu hai fatto la tua parte, grazie di aver aperto la porta, poi sarà Lui ad aprire il cuore di chi ancora dorme”.

Devo confessare che ho anche  tanto sperato di poterla sentire personalmente, ma Vera così si esprime:” mettiti in silenzio, parlami.  Sono dentro di te. Sentirai le mie risposte. Io ti parlo nel cuore.” Ed è così che la sento, così la sente anche mio marito.

Negli ultimi messaggi mi ringrazia, mi è riconoscente  per questo  mio lavoro e  sostiene che il libro sarebbe stato ben  accolto . A tale riguardo devo dire, con molta  umiltà,  che sto raccogliendo dei riscontri  positivi, anche se sono argomenti, questi,  come ben sappiamo , non accessibili a tutti.

Sono contenta di essere uscita allo scoperto con questa testimonianza. Era un atto dovuto, lo dovevo a mia figlia, soprattutto per cercare di dare la giusta immagine di lei. Ma spero, anche, di poter portare  un po’ di   speranza a chi continua ad essere nel dolore più fitto, perché non riesce ad andare oltre a ciò che vede , a ciò  che sente.

Ringrazio La Dr.ssa Cattani, la Dr.ssa Giovetti  e l’ organizzazione del convegno, per l’opportunita’ concessami.   Per altro , devo molto ai convegni di Cattolica , che mi hanno permesso di approfondire argomenti che riguardano tutto ciò che è ricerca dello spirito e dell’anima.

                                                                                                                       Maria Pizzolitto

 

Edda CattaniNuovi Angeli: Vera Lui
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Newsletter n.11

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Newsletter n.11  del 20 dicembre 2011

  "Nulla è impossibile a Dio "

Una signora mi ha scritto parlandomi di una bambina che passerà il Natale in Ospedale facendo un altro ciclo di chemio e mi ha detto che forse l'anno prossimo non vedrà il Natale. Non potevo che risponderle con queste parole a commento del Vangelo di Luca : COSA DICE ALLA NOSTRA VITA CONCRETAMENTE…:


Dio ascolta e, a suo tempo, esaudisce tutte le preghiere fatte nella Sua Volontà,
ma ci domanda fiducia e fede totale in Lui, a cui NULLA É IMPOSSIBILE.
Dubitare è rimanere 'muti' interiormente
dubitare è non fidarsi di Dio e rimanere chiusi nel nostro piccolo mondo
dubitare è rimanere chiusi alla Speranza che Dio può veramente tutto.

Anche oggi più che mai, cari Amici miei, giunga a voi il mio augurio di serenità e di pace. Fra pochi giorni sarà Natale e il Santo Bambino deve trovare il nostro cuore pronto ad accoglierlo come raggio di Luce e di Speranza. Tante sono le luci che ad intermittenza propagandano merce di ogni genere nelle strade dove alberga anche tanta miseria, sofferenza e a volte carestia e fame. Ecco allora che da queste nostre pagine dove parliamo di Armonia, Cultura, Spiritualità, Speranza, Solidarietà giunga un augurio e un monito che ci deve guidare sulla strada della Luce per portare ovunque il nostro messaggio d'amore e di condivisione. Ora il nostro sito è diventato un mezzo, una guida, uno spezzare il pane comune, uno stare insieme, come ho sempre desiderato… un raggiungere il vostro cuore e interagire con le vostre riflessioni. Sempre più iscrizioni e visualizzazioni di pagine si aggiungono alle migliaia già esistenti di navigatori ! Una tappa mai raggiunta…

 Questi sono i nostri ADWARDS che ci fanno conoscere e raggiungere nel nostro sito. Debbo perciò salutare tutti i nuovi arrivati, ma soprattutto coloro che apprezzano i contenuti e li commentano. Amici assidui ci permettono un contatto quasi tangibile che poi viene agganciato ai tanti amici conosciuti su FB. Debbo dire che sono proprio questi ultimi che ci accompagnano e mi permettono di essere sempre presente all'interno dei loro gruppi. Ringrazio perciò Paolo Stoppa con il GRUPPO RICERCA SUL PARANORMALE, Lina Stella del GRUPPO MESSAGGI ISPIRATI, Alessandra Bertone con il GRUPPO METAFONIA… Centinaia di persone strette da un'appassionante ricerca, da un vincolo d'amore, da una speranza solidale e incondizionata… una grande famiglia. Alcune di esse erano ad un passo da casa e non ci conoscevamo!

Ecco qua tutti coloro che hanno assistito al nostro Convegno di una giornata, piccolo ma interessante. Un pubblico attento e ben informato ha animato ogni relazione con commenti puntuali e appropriati. Per questo confermeremo alcune persone al Convegno di Cattolica del quale, con Paola Giovetti, ci stiamo già occupando. Molto apprezzati perciò tutti i Relatori, da Paola Giovetti, sulla NDE a L.Zumpano, R.Di Napoli, N.Veladiano… tutti ottimi … ma voglio citare la mamma di Vera, Maria Pizzolitto Lui  che ha presentato il suo ultimo libro "Ad un passo da te…"

Domenica 19 abbiamo avuto qui ad Abano Terme un particolare avvenimento: la presentazione del libro "La Principessa delle Stelle ed il suo servitore" di Mario Farinato di cui ho fatto la recensione. E' la storia della piccola Lene dei cui segni straordinari il Papà parla e che ho descritto nella mia relazione a Cattolica. Chi fosse interessato può richiederlo all'autore su FB. Si tratta di una favola bella di una bimba di appena 11 anni che vive, gioca, cucina ancora con il suo papà.

 

Intanto non posso fare a meno di ricordarvi, soprattutto per voi che abitate in centro Italia o al Sud che avremo presto il prestigioso seminario del Convivio a Roma, in febbraio, in cui porterò anche la mia relazione, ma dove troverete relatori di ottimo livello. Poi perchè non pensare di fare una puntatina alla tomba di Papa Giovanni Paolo II°? trovate il programma nel sito alla pagina Convegni.

 www.acsss.it/sito/convegni

 Saranno giornate interessanti perchè avremo accanto i nostri amati Angeli di Luce

 Ed ora cari Amici miei vorrei ripercorrere i momenti in cui, salutando i miei insegnanti, gli alunni e le autorità, nell'Oratorio delle scuole del territorio, mi fu donata un' icona rappresentante la Sacra Famiglia con l'augurio di trascorrere il mio futuro serenamente, circondata dai miei cari. Quell'immagine l'ho posta all'ingresso della mia casa ed ora la dono a voi tutti con l'augurio fervido di poter trascorrere con le persone care queste giornate e di spezzare il pane della condivisione con le persone che più ne hanno bisogno. Saranno allora sorrisi per tutti in cielo e in terra. Un abbraccio di Luce a tutti Voi, ai vostri bimbi, alle vostre famiglie!

 

Ricordiamo 

E’ Natale – Madre Teresa di Calcutta

25 dic

E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Edda Cattani

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Edda CattaniNewsletter n.11
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