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Botti di Capodanno

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Botti di Capodanno

 

 

Quest’anno 2013 la festa dei botti è stata la festa dei bambini… Per i piccoli, nella loro innocenza… è sempre festa ed è anche un motivo di stare insieme, di ritrovarsi in famiglia, di rivedere quelle situazioni affettive in cui ci si scambia gli auguri e si dice che ci siamo… che ci si vuol bene e che nulla è cambiato! Non sei mai mancato tu Andrea ad illuminare i miei giorni… Non sei cambiato Mentore che l’hai raggiunto…. Ora ci sono loro: Simone e Tommaso che hanno diritto alla vita che guardano con occhi stupiti le luminarie e, abbracciandomi mi dicono: AUGURI!!!

 

 

Da bambina vidi i “botti” per la prima volta, attraverso i buchi di una coperta che la mamma teneva sopra il mio capo per ripararmi. Facevano rumore ma erano bellissimi e illuminavano tutta la città. Li chiamavano anche “bengala” e la gente fuggiva mentre intorno si sentivano ululare le sirene e mamma e papà correvano alla ricerca di un campanile che ci desse riparo. Io non capivo granché, anzi mi divertivo ed era un’avventura trovarci  tutti insieme a giocare a carte, a domino, a catenelle, nascosti al lume di candela mentre fuori si sentivano “i botti” e gli aerei continuavano a volare sopra di noi.. Quando finì la guerra e si festeggiò nelle piazze, mamma e papà mi portarono ai giardini pubblici dove ci fu una grande manifestazione seguita dai fuochi d’artificio, ma quando cominciarono a scoppiettare, io memore dell’esperienza avuta, mi nascosi sotto la gonna della mamma e cominciai ad urlare aspettandomi di dovere correre via. Anche Mentore mi raccontò che da ragazzino, finita la guerra, provò a fare “i botti” nel suo collegio e diede fuoco ad una miccia la notte di capodanno! Figurarsi se aveva il minimo sentore del rischio! Saltarono tutti i vetri dell’edificio e suo papà fu chiamato dal direttore per rimborsare il danno procurato. Allora per giocare non c’era granché: c'era il pallone e le lucertole in primavera. Questi sono i ricordi che fanno parte di quei frammenti che ognuno di noi ha nei cassetti della memoria. Chi non è stato bambino?? Se penso alle cose che molti dei ragazzi hanno fatto c’è d’avere paura! Quando ho avuto i figli ragazzini, la mattina del primo dell'anno le strade erano coperte di botti, se ne trovavi uno ancora pieno era una gioia per loro! poi c’era chi si inventava una improbabile miccia, la accendeva e scappava come se avesse acceso un bomba atomica….in genere non succedeva nulla, ma così ci poteva riprovare. Che i botti inesplosi erano pericolosi lo avevamo detto ma i ragazzini continuavano a giocarci e nelle tabaccherie di paese c'era il magazzino "segreto" , in cui lo sapevano tutti, c’era una Santa Barbara da far saltare mezza città. I botti li compravano tutti lì, pure i carabinieri!
Ecco perché il rileggere le notizie dell’ultima ora, mi fa tristezza, ma ci leggo qualcosa di inevitabile; ogni tanto prima di sparare a zero basterebbe riavvolgere un po’ la memoria… purtroppo.

Quest’anno, 2012 la notte dei botti, nelle registrazioni, ho trovato anche i nostri ragazzi… erano tanti e facevano gli auguri a tutto il mondo; mentre con i miei nipotini, ci siamo affacciati al balcone, stretti l’uno all’altro, un po’ impauriti ed incuriositi (la storia si ripete) per vedere un po’ di luci, in questo paese dove i fuochi sono stati vietati. E’ stata la prima notte in cui con le mie figlie si è costituita la “famiglia” anche se tanti pezzi ormai sono andati perduti… Io resisto ancora, nonostante tutto, ma tornata a casa, ho voluto riascoltare gli auguri dei nostri ragazzi, e, con in mano il registratore acceso ho udito: “ BUON ANNO MAMMA! BUON ANNO PAPA’! BUON ANNO A TUTTO IL MONDO!!!” Quanta consolazione nel potere sentire questa partecipazione giocosa alla nostra povera vita, ormai così priva di emozioni… è un po’ come tornare ragazzi ed è trovare viva la loro presenza, anche in questi momenti esplosivi e un po’ fatui. Il mattino dopo, in strada c’erano tante cartucce in terra… come una volta…

Ho avuto modo di  contattare, in questi giorni, varie persone al telefono; si sa che le feste portano malinconia a chi è rimasto solo; la confusione, l’allegria sembrano intristire e aggiungere disagio all’animo già tanto provato. Eppure è proprio in questa circostanza di frantumazione e di unione ad un tempo, in cui la mia famiglia versa, che ho constatato ancor più viva e presente la realtà di mio figlio che si è manifestato in mille modi per dare conforto a me e a tutti noi. Dalla vigilia di Natale infatti suonano campanellini in casa, dentro la macchina, quando andiamo a riposare e in orari particolari. Non sono poi mancati vari momenti in cui, col cambio automatico dei programmi televisi: abbiamo ritrovato Freddy Mercuri con la sua canzone “Noi vivremo per sempre”, il film“Balla coi lupi” con l’immagine apparsa al suo papà …”sarò tuo amico per sempre…” e tante… tante altre… circostanze che ci hanno stupito e confortato. I segni ci sono e tanti, basta saperli ascoltare; forse è proprio quando non li cerchiamo che si manifestano più e più volte per non farci sentire soli e danno conferme alle nostre stesse aspirazioni.

Sono giorni particolari che i miei bimbi chiamano giocosamente VACANSA!!!  in cui siamo stati chiusi in casa da Natale in poi se non per far visita a Mentore nel suo letto di dolore, ma la nostra non è stata una solitudine ma una piccola Betania, con il presepe acceso e l’alberello e anche mentre sto scrivendo il computer mi fa strani scherzi, quasi a voler giocare con la battitura delle mie lettere. Sono costretta a fare correzioni che sarebbe bello lasciare per capire i vari significati… ma non sarebbe mai finita.

Debbo aggiungere che si è fatto sentire anche il mio piccolo gattino Max. Un pomeriggio mentre ero sul divano, ho distinto, dalla parte opposta il suo inconfondibile russare di gatto persiano, così come faceva quando mi stava accanto. Ogni volta in cui mi siedo sulla poltrona sento che graffia delicatamente il tessuto come a voler salire e il suo luminoso comparire in una scia di luce dalla porta, conferma quanto ho già scritto e che ancora vorrei asserire per coloro che hanno scritto anche su FB parlando di ipotesi sulla sopravvivenza dei nostri amici animali.

Ed ora, cari amici, buon anno nuovo! Ce lo confermano i nostri Cari. Sia un anno di Pace e d’Amore… e non dimentichiamo che la Speranza è la nostra salvezza nella Fede.

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Edda CattaniBotti di Capodanno

6 comments

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  • risi teresa - 4 gennaio 2012 reply

    Buon anno Edda! Tanti auguri! Vorrei essere come te, avere la certezza che la mia Annalisa è vicino a me, ma tranne il primo anno e qualche episodio sporadico, non avverto nulla e questo silenzio è terribile. Non chiedo nulla per paura di impedire la sua evoluzione e tenerla legata alla terra! Un caro saluto.

    Edda Cattani - 4 gennaio 2012 reply

    Mia cara, ricambio i tuoi auguri anche se le tue parole sono colme di accorata malinconia e questo mi dispiace. Tutto ciò che viene scritto in questo blog ha lo scopo di testimoniare la realtà della presenza costante dei nostri Cari accanto a noi. Vorrei che questa certezza venisse anche a te dalla tua Annalisa che, sono certa, non chiede altro. La sua evoluzione è anche la tua; andate avanti insieme perchè un figlio generato non ci lascia mai… siine certa! Un abbraccio di Luce!

  • Peter Versac - 6 gennaio 2012 reply

    Parto da questi ricordi della nostra Edda dove ogni passaggio rimanda a sapori e colori, figli di un tempo antico eppure così presente nei “mattoncini” che danno forma e sostanza, oggi, alla nostra quotidianità.
    Qui, insieme con tutti voi, voglio rivolgere un pensiero fraterno a chi ha vissuto il passaggio al nuovo anno con il cuore e la mente nello stesso dis-gusto del giorno prima: quella convinzione, quel sentire pesante come un macigno, d’immutabilità.
    Penso a chi, in questo sfavillare di neon, ha vissuto o vive il vuoto lasciato da un proprio caro come un denso flusso di dolore che riempie e tracima da ogni poro.
    Ad ogni forma di emarginazione ed esclusione sociale.
    Penso a coloro che sono stati raggiunti dal fragore dei botti lì, arresi, combattenti o vinti, in un letto di dolore.
    Sì, amici cari, vi siamo tutti in prossimità, così, semplicemente, senza tante parole. Accostatevi a noi e dalla vostra fatica di vita insegnateci il domani.

    Edda Cattani - 6 gennaio 2012 reply

    … così fraternamente … viviamo la condivisione. GRAZIE

  • mariagrazia - 3 gennaio 2013 reply

    Nelle vostre parole dello scorso anno e in quelle della cara Signora Edda più recenti, trovo le mie stesse sensazioni, E'  il mio primo anno senza i miei cari genitori, mamma se ne è andata nel maggio 2011 e il mio adorato babbo, che accudivo come fosse un bimbo, ha pensato bene di raggiungerla nell'aprile  dell'anno appena trascorso. Quindi sto sperimentando la solitudine più totale ancora più struggente se ripenso a quante festività abbiamo passato tutti e tre insieme, felice solo per il fatto di averli ancora tutti e due vicino..Vengo alle vostre pagine come un assetato alla fonte d'acqua, mi risolleva sentire le testimonianze dei segni che i Vostri Cari vi mandano! Non potete immaginare quanto è importante per me; purtroppo anche io come la mamma di Annalisa non ho ancora la certezza della presenza dei miei cari, lo scorso anno mia mamma mi sembrava più vicina, ma forse sono io, che ora che ho perso anche il babbo ,sono più chiusa nel mio dolore.Cari  Amici auguro a tutti voi e a me stessa serenità e conforto da chi ci ha preceduto.

    Edda Cattani - 3 gennaio 2013 reply

    Mia cara… se queste riflessioni pubblicate con estrema semplicità ti possono essere di aiuto vuol dire che ne hai compreso la finalità: è quella di condividere, “spezzare il pane” della sofferenza! Ti faccio un augurio di serenità e pace… non ti mancherà il conforto dei tuoi Cari!!!

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