E ci risiamo…!!! Superati gli anni bui delle diatribe con la “vecchia”gerarchia ecclesiale che, visto l’affacciarsi di questi “sconosciuti” che, cercavano di affrancarsi da lutti insostenibili, in nome della speranza, temeva un’ondata incontrollabile di “spiritismo” visto il successo del grande Movimento nato a Cattolica nel 1986… siamo punto e a capo! Ma in nome di cosa? C’è un ignoto giornalista, di cui non vale la pena di fare il nome, che ferma per strada un genitore che ha perso in un colpo moglie e figlioletta e gli dice: “Spiegami come fai a registrare, visto che ti dà tanto conforto…!” E questi: “… ma no, non amo questa ingerenza… sono cose spirituali… delicatissime…” “…ma guarda che siamo andati anche a Cattolica e ci hanno fatto riprendere il convegno!”.
Già… a Cattolica era arrivata una telefonata: “Vorremmo pubblicizzare il vostro Convegno, siamo rappresentanti della CEI, visto il bene che state facendo e il consenso di tante persone…” Ed io: “ Beh, noi non abbiamo nulla da nascondere… visto che anche la Chiesa consente e conferma questo tipo di fenomenologia…!”
Ed ecco la trasmissione che fa scalpore negli ambienti delle Associazioni, dei disperati che pensavano di essere in pace con sé stessi e con la “Chiesa”…perché non siamo tutti forse “chiesa”?…popolo di Dio? …comunità dei credenti? E così abbiamo fatto “bingo”! Al dolore… allo scherno… alla beffa… alla diversità…… si è aggiunta l'emarginazione. Ora siamo addirittura considerati "spiritisti" dal momento che veniamo accomunati allo spiritismo del far ballare i tavolini, della medianità dei vecchi cultori dell’”incorporazione” della “materalizzazione”, dell’”evocazione”… di cui a Cattolica non si parla proprio. E così il giornalista acquista il suo patentino (…non so da chi poi) e il povero genitore viene chiamato “satanista” per il quale sarà necessario un esorcismo! Siamo così passati dal danno al vilipendio in una emittente che tanti di noi seguono nella diretta del Rosario quotidiano! L'uomo del Golgota, ancora una volta, è stato colpito nella sua debolezza, nel suo silenzio, nella sua immagine reale di "umanizzazione quale segno dei tempi".
Già eravamo stati indicati a dito per l'immagine sofferente che ci caratterizza e che difficilmente riusciamo a mascherare. Avevano parlato di noi definendoci "mamme piagnone", "fanatici, illusi, isterici".
Oggi, noi madri e padri, noi spose, fratelli e figli di coloro che hanno raggiunto una dimensione definita "aldilà", certamente più tollerante del nostro "aldiqua", siamo quelli da cui ci si deve guardare e che potrebbero creare turbe nel corretto adeguamento del pensare comunitario cristiano cattolico.
Noi, siamo quelli che come i carbonari si riuniscono nei capannoni, negli hotel… ma quando mai? …siamo quelli delle “sette”, quelli che, nella bailamme delle organizzazioni congressuali, stanno davanti alle porte dei sensitivi, con il biglietto del supermercato, per attendere il loro turno nel ricevere il messaggio del "presunto caro estinto".
… la psicologa Maria Rita Parsi…
La realtà ha una sua parte di verità: indipendentemente dal mezzo di cui ci si serve, siamo alla ricerca di qualsiasi indizio che, in qualche modo, dia certezza che il nostro caro esiste ancora, ci segue ed è partecipe della nostra vita.
Ma come mai siamo ricorsi a strade, tuttora sconosciute, nella speranza di trovare quel segno, quell'energia vitale che ci aiuti a sopravvivere?
Ci si è chiesti, almeno, a quale fonte avremmo potuto rivolgerci dal momento che coloro che dovrebbero sostenerci ci hanno dichiarato "Tuo figlio non era tuo!" "A questo era destinato!" "Dio ha voluto così!"?
Ma a quale immagine di Dio si riferiscono costoro? Forse Dio può volere il male? Dio può, beffardamente, togliermi d'un colpo quanto di più caro avevo nella vita, il mio scopo, la propaggine di me, il liet-motiv della mia stessa esistenza? E di quale vita, poi, stiamo a parlare quando non si ha più un fine da perseguire?
Sinceramente, di un Dio giustiziere e simile alla Parca della mitologia che taglia i fili, preferisco farne a meno. Anzi, se così fosse, restituirei a questo Dio anche quello che resta della mia vita stessa. Se la tenga pure, non saprei che farmene!
Eppure qualcuno (ci creda chi vuole crederci), servendosi di mezzi scientificamente non spiegabili, non so come, non so per quale permesso, un giorno mi ha raggiunto, è venuto a me, forse durante un congresso (uno di quelli dei biglietti) e mi ha mandato chiari segni di una presenza riconducibili ad una creatura a me infinitamente cara.
Era “metafonia”? O vogliamo chiamarla in altro modo…”transcomunicazione strumentale” “medianità” “carisma”’? Si è trattato di una serie di indizi di cui i soliti "scettici" possono trovare ogni sorta di giustificazioni per distruggere ogni illusione… se di illusione si trattasse!
Sì, non a tutti è dato di accorgersene; anzi non se ne vuole prestare orecchio. E' difficile e impervio il cammino di chi si mette in condizioni di ascolto. E' un cammino molto serio fatto di ricerca, di studio, di grande coinvolgimento e soprattutto di fede; perché il fenomeno esiste e ci è dato come grazia; perché di "dono di Dio" parlano i nostri Cari e tutta la storia dell’umanità racconta di contatti con altre realtà in cui l'uomo è stato chiamato a dare risposta di sé e della sua esistenza.
Ricordiamo le voci di Giovanna D'Arco, mandata al rogo per le sue affermazioni; le visioni dei mistici; le lacrimazioni della Madonna che si vorrebbero esaminare con il DNA.
In una società scettica e materialista si vuole fare di ogni erba un fascio, per togliere spazio alla speranza, alla fiduciosa attesa di tanta gente semplice, disposta a credere… Pensiamo al calvario di Bernadette davanti ai giudici ecclesiastici, ai pastorelli di Fatima, ai veggenti di Medgiugorie e alla Madonnina di Civitavecchia.
Anche a noi, gente comune, è arrivata la parola di Dio. Me l'ha portata mio Figlio mancato al mio sguardo, ma non al mio affetto. Egli è venuto a dirmi che Dio mi ama e che mi attende in una realtà dove non esistono emarginazioni, dove ci si aiuta e si amano i nostri simili.
Quello stesso Dio, che avrei potuto bestemmiare, mi ha per primo indicata una strada già da Lui intrapresa. Questo Dio, nel suo esempio di grande povertà è un uomo crocefisso, ma è anche un Padre amorevole che ci fa capire che il male esiste in natura, ma non è da Lui voluto, anzi può essere strumento di resurrezione e di vita.
Diciamolo, dunque, chi sono gli adepti del "Movimento della Speranza" indicata come "setta": povere creature provate dall'abbandono di tutta la società che riacquistano una dignità e divengono fiaccole ardenti nella vita quotidiana. Nelle vicende di un mondo che si misura in base all' efficienza del potere e del denaro essi portano la luce della certezza e della speranza, irradiano la carità… cristiana e comprendono il dolore dei fratelli, specialmente dei sofferenti e degli emarginati.
… le Mamme metafoniste…
I cosiddetti "adepti" del nostro gruppo veneto hanno vissuto il primo Natale a fianco dei terremotati del centro Italia, e, attraverso i volontari, hanno inviato tonnellate di viveri e di indumenti, hanno portato libri e quaderni ai bambini deprivati delle loro scuole, senza nemmeno qualificarsi, in nome di quella solidarietà… che non ama confondersi con i "centri" che fanno notizia.
Così, mentre venivano stilate queste belle "indicazioni" sulle persone a cui avrebbero "distorto la psiche" e che potrebbero proporre "qualche gesto clamoroso ed offensivo della religiosità…", tutti noi stavamo lavorando per un progetto di amore, gettando nel cuore dei fratelli tribolati le faville della nostra purezza di sentimenti e di comportamenti.
Il messaggio evangelico è per noi fede militante che si dona, che incoraggia, che consola e conforta come Dio stesso. La notte dell’incredulità che ha accompagnato la nostra rinascita è stata preceduta, a volte, da un piccolo indizio, da un segno, da un breve messaggio che dall'oltre ha irradiato il cammino della nostra disperazione, ma questo ha fatto sì che nella tenebra dell'egoismo e della stoltezza bruciasse il fuoco della fede che crede nella Comunione dei Santi.
Sì cari amici, fratelli, padri e madri, terremotati nel cuore e nelle coscienze, negli affetti e nelle cose, vi vogliamo bene e puntando i piedi ben saldi per terra, andiamo avanti. "Non si turbi il cuor nostro!" I nostri Figli, angeli di Luce, veri militi della schiera celeste ci indicano quali siano i sentieri da percorrere e se un gruppuscolo di disinformati, come la classe al potere del primo cristianesimo, ci crede sovvertitori, accomunandoci a satanisti ed imbroglioni, noi continueremo a prodigarci per cantare il nostro inno alla vita, quella vera, che non ha confini.
Soprattutto, dimostriamo con le opere e con la nostra condotta morale irreprensibile, quanto sia grande la nostra fede. Resistiamo ad ogni impulso di replicare all’ignoranza, alla presunzione, alla diffamazione, all'ingiustizia e guardiamo alla croce della salvezza ascoltando le parole del Risorto: "Abbiate fede, io ho vinto il mondo!".
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