Dallo Spiritismo alla Ricerca Psichica e alla Parapsicologia
La seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento sono caratterizzati dalla grande Medianità che si esprime attraverso Medium di eccezionali capacità. Verso gli anni Trenta di questo secolo il panorama cambia totalmente e l'attenzione si sposta a quei fenomeni che costituiscono la base moderna della parapsicologia e sono attribuibili esclusivamente all'uomo. Si continuano a studiare i medium, ma viene data la preferenza a fenomeni suscettibili di sperimentazione in laboratorio e di valutazione statistica: nasce la parapsicologia quantitativa. Essa consiste nello studiare sperimentalmente casi molto semplici, ripetuti migliaia di volte in varie condizioni, anche con soggetti dotati di scarsissima sensitività.
Nell'ultimo decennio del secolo scorso, inoltre, l'applicazione dell'Ipnotismo nella cura degli isterici portò, grazie agli studi di Sigmund Freud e di Josef Breuer, alla nascita di una nuova scienza, la Psicoanalisi. Questa ben presto, oltre ad una valenza terapeutica si sviluppò come tecnica di interpretazione dei contenuti della psiche. Man mano essa si allargò a una concezione generale della realtà e dei rapporti tra psiche e corpo. Contemporaneamente, però, aumentarono le difficoltà teoriche e pratiche, e anche le divergenze tra i seguaci della stessa dottrina psicoanalitica. Si arrivò, così, alla separazione tra Carl Gustav Jung e il suo maestro Sigmund Freud, considerato il padre della Psicologia del profondo. Nel tempo la Psicoanalisi ha portato alla nascita di diverse ramificazioni rispetto alla teoria originale, costituendo però, una base per lo studio dell'interiorità dell'uomo.
Alla Duke University di Durham nella Carolina del Nord (università privata come tante altre negli USA) fu fondata nel 1927 una facoltà di Psicologia, la cui direzione fu offerta al professor William Mac Dougall. Questi, insieme ad altri psicologi (come William James e Gardner Murphy) si interessava di Ricerca Psichica. Mac Dougall una volta nominato alla Duke University si fece raggiungere da una giovane coppia che aveva conosciuto alla Harward University di Boston. Si trattava di Joseph Banks Rhine e sua moglie Louise. Grazie a J.B. Rhine nasce la Parapsicologia moderna di cui egli è unanimemente considerato il fondatore. Da questo momento lo studio della fenomenologia paranormale approda nelle università, che nel 1933 Willem Tenhaeff nell'Università di Utrecht è il primo libero docente di Parapsicologia in una cattedra universitaria. Con gli esperimenti sui fenomeni di Telepatia, Chiaroveggenza e Precognizione da parte di Rhine (che li unificò sotto il termine ESP, Percezione Extra-Sensoriale) si parla di una parapsicologia quantitativa, tuttavia non viene abbandonata quella qualitativa ogni qualvolta si presentino Sensitivi eccezionali. Questo è il caso di Gerard Croiset, in Olanda, preso in esame da Willem Tenhaeff per le sue doti di Chiaroveggenza e Precognizione e di Gustavo A. Rol in Italia, per la sua Sensitività ad Effetti Fisici.
Mentre la ricerca proseguiva nei laboratori – dove venivano analizzati soprattutto i fenomeni della Telepatia, della Chiaroveggenza, della Precognizione e della Psicocinesi – i Fenomeni Medianici continuavano a presentarsi.
Ricerca Psichica
http://www.ricercapsichica.it
Il termine Ricerca Psichica è la traduzione dell'espress
Tuttavia, nonostante la differenza etimologica i termini Ricerca Psichica e Parapsicologia vengono utilizzati indifferentemente. La medianità ad alto livello intellettivo
La seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento sono caratterizzati dalla grande Medianità che si esprime attraverso Medium di eccezionali capacità. Verso gli anni Trenta di questo secolo il panorama cambia totalmente e l'attenzione si sposta a quei fenomeni che costituiscono la base moderna della parapsicologia e sono attribuibili esclusivamente all'uomo. Si continuano a studiare i medium, ma viene data la preferenza a fenomeni suscettibili di sperimentazione in laboratorio e di valutazione statistica: nasce la parapsicologia quantitativa. Essa consiste nello studiare sperimentalmente casi molto semplici, ripetuti migliaia di volte in varie condizioni, anche con soggetti dotati di scarsissima sensitività.
Mentre la ricerca proseguiva nei laboratori – dove venivano analizzati soprattutto i fenomeni della Telepatia, della Chiaroveggenza, della Precognizione e della Psicocinesi – i Fenomeni Medianici continuavano a presentarsi. Negli anni Venti e Trenta l'entità Symbole aveva dettato importanti Comunicazioni alla medium francese Jeanne Laval, mentre in Italia una voce aveva trasmesso al sensitivo Pietro Ubaldi una serie di messaggi in cui venivano trattati i rapporti che intercorrono tra spirito e materia. Fu dal secondo dopoguerra che si ebbe una svolta nella Medianità intellettiva. In Italia negli anni 1945-1946 cominciano a svilupparsi le medianità di due sensitivi eccezionali: Roberto Setti, a Firenze, e Corrado Piancastelli, a Napoli. Attraverso essi si è avuta una ricchissima produzione di Comunicazioni Medianiche ad alto livello intellettivo. Il gruppo formatosi attorno a Roberto Setti, denominatosi Cerchio Firenze 77, ha raccolto e pubblicato in volumi la ricca produzione di messaggi ottenuti in quarant'anni di medianità, mentre quello riunito attorno a Corrado Piancastelli, facente capo al Centro Italiano di Parapsicologia (CIP) raccoglie e pubblica le comunicazioni nella rivista bimestrale CDA (Comunicazioni dell'Entità A). Nel 1963, invece, attraverso una scrittrice americana, Jane Roberts, una entità cominciò ad inviare Comunicazioni non meno valide.
LA MEDIANITA’
La medianità è appunto la facoltà specifica dei medium, ovvero di quei sensitivi che fungono da mezzi, da tramite tra il mondo della realtà più visibile e banale e la realtà più profonda, misteriosa e nascosta. Come dicevo nella sezione dedicata alla parapsicologia i medium sembrano intervenire direttamente con la personalità dei defunti, con l'anima del nostro passato, con la storia e le vicende della nostra umanità. Tutto questo è per noi abbastanza normale e la nostra capacità viene naturalmente crescendo man mano che leggiamo, interpretiamo e divulghiamo i pensieri dell'umanità, soprattutto passata e defunta, attaverso i nostri sogni, i nostri scritti ed il nostro linguaggio.
Così come nell'antichità i vari eroi si recavano in viaggio nell'oltretomba per carpire i segreti dei grandi del passato, così anche noi come Enea, Dante o altri visitiamo sempre il mondo dei morti e come negli antichi presagi portati dai sogni le profezie e le precognizioni che ne ricaviamo non sono mai troppo buone, anzi sono in genere sempre presagi di morte, di catastrofe e di malattia. Ma è proprio per questo che il medium deve intervenire, per cercare di modificare l'evolversi e lo sviluppo degli eventi negativi, trasformandoli attraverso la propria sensibilità e la propria conoscenza in eventi positivi o almeno di gran lunga meno dannosi. Ora qui non voglio dilungarmi troppo su queste tematiche piuttosto complesse, ma vi basti sapere che noi siamo la morte in vita e la vita in morte. Noi siamo come i veri maghi, i veri poeti, i veri folli, noi non siamo altro che medium.
MORIRE, DORMIRE; DORMIRE, FORSE SOGNARE!
Dunque non abbiamo nulla a che vedere con lo spiritismo, con fenomeni psico-biodinamici o spiritoidi, ma ci occupiamo solo della morte e della vita da un punto di vista estremamente scientifico, filosofico, letterario e poetico. La nostra insomma non è altro che una ricerca psichica e intellettuale di natura filosofica all'interno dei meandri del caos e dell'assurdo dell'esistenza umana ed il nostro scopo principale è quello di sconfiggere la paura della morte, anche perché chi impara a non temere la morte impara a non servire, a non essere schiavo e diventa una persona libera, un'entità che può servire a qualcosa senza per questo dover supinamente servire la stupidità del potere organizzato. Per questo noi abbiamo sempre approfondito le tematiche della morte e del dolore per poter così meglio capire i nostri desideri, i nostri sogni e scoprire finalmente la felicità, la serenità, l'amore e perché no, forse anche la morte.
Apprendere a morire infatti significa imparare a vivere e poi in fondo come diceva Freud …………..
La nostra più acerrima lotta dunque non è con l'al di là, entità culturale e spazio temporale di cui siamo in intima correlazione oggettiva, ma è contro la stupida banalità dell'al di quà, dove si concentrano infatti tutte le malefiche negatività delle più vanitose, mostruose e avide forze dell'autorità e della stupidità. Mitigate dunque le vostre paure e ricercate la vostra strada, approfondite la vostra conoscenza e sviluppate la vostra umanità, uccidete il vostro egoismo e liberate la vostra comunicatività, solo così potrete sperare di migliorare la vostra serenità terrena ed ultraterrena! Per iniziare dunque ad approfondire la vostra capacità medianica vi metto a disposizione una vasta scelta di aforismi sulla morte e sul'arte di morire, il tutto ovviamente sperando di darvi delle buone idee per vivere meglio.
Sensitivo
Un individuo che sa raggiungere i livelli superiori. La capacità di ricevere le impressioni, vibrazioni, che sono oltre quelle di solito percepite dai cinque sensi.
Molti potrebbero arguire che tutti sono sensitivi in gradi distinti, ma il termine tende ad assumere un valore maggiore per coloro che in effetti si vi rapportano per processare le influenze dei livelli superiori. Come nel caso di tutte le capacità psichiche, alcuni possiedono determinati doni, mentre altri devono focalizzarsi maggiormente sul loro sviluppo. Il sensitivo non deve per forza essere un medium, a meno che lui/lei sia abbastanza sensibile da controllare un'entità disincarnata.
In termini spirituali per sensitivo si intende l'anima. Quello che è meramente psichico non eguaglia lo spirituale, dato che in questo contesto ci si riferisce al termine "percezione-extrasensoriale" che può non avere alcuna relazione con la natura spirituale, ma risulta una semplice estensione dei sensi fisici.
La scrittura automatica è una capacità psichica, ma è pure una delle meno affidabili, dato che richiede una maggiore distinzione tra i pensieri di questo mondo e quelli l'altra parte.
Una delle grandi limitazioni di molti sensitivi risiede nell'essere emotivamente coinvolti con un individuo o un concetto. Il che blocca o limita le informazioni che di norma invece riceverebbero.
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