Giornata del Creato
Il primo settembre è un appuntamento importante per la celebrazione della Giornata della Creazione. Si tratta di un’importante occasione di impegno ecumenico, di condivisione e di promozione del Vangelo nel mondo contemporaneo. Papa Francesco sullo sfondo dell’enciclica dedicata a questo tema e pubblicata poco più di un anno fa, ’Laudato sì’, l’ha fatta divenire un riferimento sia nel mondo cristiano che nel dialogo con altre fedi.
Tra i temi, l’attenzione ai poveri, il rapporto uomo-natura e il terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale.
Meno di un anno fa, si è svolta a Parigi la Conferenza mondiale sull’ambiente e i cambiamenti climatici e anche in quell’occasione la voce delle chiese si è levata chiedendo ai potenti e ai grandi del mondo un’inversione di rotta per ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e il riscaldamento globale che sta mettendo in pericolo la vita di milioni di persone soprattutto in Africa e Asia. Il vertice di Parigi ha raggiunto un accordo positivo sottoscritto da 195 Paesi, che però ora dovrà essere ratificato e applicato, in tal senso le chiese chiede cristiane esigono anche che gli impegni presi a Parigi non vengano disattesi.
Quest’anno, inoltre, Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE – cattolici) e la Conferenza delle Chiese Europee (CEC – protestanti, anglicani ortodossi), in occasione della Giornata della Creazione, hanno chiesto «preghiere comuni e un rafforzamento del lavoro ecumenico per la cura della Creazione». In un comunicato congiunto diffuso in questi giorni, si legge fra le altre cose: «Il Tempo per la Creazione, dal 1 settembre al 4 ottobre (la festa di San Francesco d’Assisi nella tradizione occidentale) è un periodo speciale nei calendari liturgici in un numero crescente di Chiese in Europa».
Papa Francesco, durante l’angelus di domenica scorsa, aveva ricordato che «Giovedì prossimo, primo settembre celebreremo la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, insieme con i fratelli ortodossi e di altre Chiese: sarà un’occasione per rafforzare il comune impegno a salvaguardare la vita, rispettando l’ambiente e la natura».
Infine da rilevare che nel nostro Paese la Giornata del Creato coincide con i giorni drammatici del terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale causando circa 300 vittime, migliaia di sfollati, distruzioni di interi Paesi. In tal senso il segretario della Ccee, monsignor Duarte da Cunha, ha parlato sia della fragilità del Pianeta che delle responsabilità umane. «Se noi riconosciamo la nostra umiltà davanti al creato – ha detto monsignor Da Cunha -, non dobbiamo allora avere la pretesa di dominare, controllare, manipolare ma il rispetto di mettersi davanti a questo Mistero e la missione di servire. C’è una fragilità insita nel pianeta. L’uomo non è onnipotente. Non possiamo pensare che non ci saranno altri disastri o che altri disastri verranno solo dalla mano dell’uomo. Quello che però possiamo fare e possiamo chiedere al Signore è che tutti i disastri che ci sono nella natura possano avere una risposta anche di solidarietà e di sostegno, per accogliere e abbracciare chi ne è stato colpito e trovare soluzioni per ricostruire un futuro». Importanti anche le parole pronunciate dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, nel corso della messa per le vittime del terremoto celebrata ad Amatrice: «Il terremoto non uccide. Uccidono piuttosto le opere dell’uomo! I paesaggi che vediamo e che ci stupiscono per la loro bellezza sono dovuti alla sequenza dei terremoti».
Lascia un commento