LASCIARSI AMARE
E dopo la debolezza è volonta’ di tornare a vivere
Non è facile accettare la propria debolezza, guardare le proprie fatiche, prendere in mano i propri limiti, ammettere di aver bisogno degli altri.
Non è facile con umiltà chiamare per nome le ferite della propria anima e farle medicare. Non è facile lasciare le proprie sicurezze, futili e a volte chiaramente posticce… ma ancora sicurezze.
Lasciarsi amare è la disponibilità a ricevere qualcosa che non si può ripagare. E’ riconoscere che non ‘si è meritato’ ciò che viene donato, ma che semplicemente qualcuno ci ama gratis; nonostante i nostri limiti, le nostre ferite, le nostre debolezze. Siamo amati in tutto, accolti per ciò che siamo, e proprio così aiutati a risollevarci e ripartire, a non compiangerci e fermarci.
Mi sembra espressiva questa immagine dello ‘spogliarsi’…
Svestirsi chiede di mettersi in balia di un altro, di lasciare la copertura del proprio rassicurante ‘look’ e mostrarsi come si è: si diventa vulnerabili, si deve superare la paura di ‘non piacere’. La nudità ha un impatto molto grande nella nostra interiorità……
Lasciarsi amare è un po’ spogliarsi interiormente, lasciare che qualcuno ci ami così per quello che siamo, e non per l’immagine di ciò che vorremmo essere. Lasciarsi amare è imparare a ricevere!
E’ scoprire di essere poveri, e che la propria povertà permette a un altro di condividere la propria ricchezza.
Lasciarsi amare richiede di farsi poveri e di far crescere in sé l’umiltà.
E’ la consapevolezza profonda della propria non autosufficienza.
E’ rimanere in attesa.
E’ rimanere nella disponibilità all’iniziativa di un altro.
Francesca Venturelli
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