Newsletter n.25 del 5 gennaio 2015
DA NATALE L’ANNO DELLA MISERICORDIA
La nostra silenziosa attesa
Buon Anno tutti: a coloro che sperano ancora nel bene della pace, a chi non ha potuto festeggiare con botti e canti, a chi ha solo bisogno di tenera dolcezza, a coloro che non sanno perdonare e a chi è provato dalla quotidiana fatica.
Una newsletter un po’ diversa… per condividere uno stato d’animo, con un fraterno abbraccio.
In questo periodo ho avvertito la necessità di fare silenzio intorno e non per il mancato rispetto della tradizione, che tutti avremmo voluto trascorrere in famiglia, circondati dalle persone care, con la costruzione del piccolo, umile presepe, ma per l’assenza di quel valore simbolico che esso rappresenta.
La povertà, avvertita non solo come mancanza di benessere, ma di bene… in tutta la sua estensione, non è consona e non trasmette l’atmosfera delle “feste”.
A conforto, con Madre Teresa diciamo ancora una volta:
E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta…
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
Nel volto del piccolo Gesù contempliamo il volto di Dio, che non si rivela nella forza, nella potenza, ma nella debolezza e nella fragilità di un neonato.
(Natale con Papa Francesco)
Ecco, quest’anno il mio Natale, e forse quello di tanti, è rappresentato dalla solitudine del cuore che si fa bambino. La parola del Qohelet (Qo 3,7) ci attesta in maniera efficace questa necessità:
“C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare”
Il metodo da individuare, in ciascuno di noi, è che il silenzio e la parola abbiano ritrovato il loro spazio e che siano esperienze di vita, non di morte, di distruzione e tantomeno di leggerezza o di menzogna.
Mio figlio Andrea, a cui è dedicato questo blog, ci parlò di fare un “Natale da poveri” e così, gentili amici, ho voluto che tale ricorrenza rappresentasse questo. Del resto aria di festa non ne ho vista molta, se non come forzatura dell’attività commerciale che stenta a riprendersi.
DA TUTTO CIO’ E’ NATA LA DECISIONE DI CHIUDERE IL MIO PROFILO FB
Perché? Con questa news rendo contezza a tanti (qualche centinaia !?!) interventi che hanno dato seguito alla mia cancellazione. Sono stanca di tante parole, di inutili fobie, di lacerazioni e a volte di squallidi raggiri. Diciamo che tutto è andato splendidamente, all’inizio, perché un social network è il mezzo più veloce per raggiungere le persone e forse c’è stata una mia presunzione di potere spandere semi di luce … ma, poco per volta, ho ravvisato gli aspetti negativi, legati a sottili comportamenti che mi sono stati causa di profonda tristezza.
Preferisco allora scegliere una vita senza parole… più che donare parole senza vita.
Ritorno al mio blog e vi invito a scrivermi come una volta, a commentare… anche se negli ultimi tempi non sono stata molto presente, preferendo i commenti sul profilo quotidiano.
Sarete voi, dandomi ancora la fiducia nel riparare gli strappi, a scegliere cosa leggere e a dirmi cosa fare.
Vi dò subito la possibilità di farlo direttamente, o sotto gli articoli dopo esservi registrati (ma se ricevete queste news dovreste esserlo) o scrivendo al sito: info@acsss.it per richiamare l’attenzione su quanto è di vostro gradimento.
CHE NE E’ O NE SARA’ DELL’ASSOCIAZIONE A.C.S.S.S. ?
Abbiamo visto il concludersi positivamente del nostro convegno annuale, con una svolta nel programma che abbiamo assunto anche per il Convegno tenutosi e che terremo a settembre a Cattolica. Un tempo si parlava solo di testimoniare la sopravvivenza, ora cerchiamo di trasmettere, con l’aiuto di esperti, l’esigenza di volere STARE BENE sia a livello fisico che psichico e spirituale.
Diciamo comunque, che i Convegni sono ormai tanti ed in ogni zona e che ognuno ha una propria connotazione. E’ mutata la dimensione della popolazione presente che non è più quella dei primi anni in cui venivamo indicati come “spiritisti” per le tematiche che si affrontavano. Molti dei nostri pionieri sono ormai scomparsi, ma altrettanti rimangono affezionati a questo gruppo padovano e al Convegno del Movimento della Speranza che rimane, come iniziativa temporale, il primo portatore di un autentico messaggio di speranza.
Ci troviamo pertanto qui a Padova in via Acquetta n.16 (attiguo a Prato della Valle e raggiungibile da tutti i mezzi di trasporto) anche il prossimo sabato come ogni secondo sabato di ogni mese. Debbo ringraziare in primis le mie collaboratrici e anche coloro che vorranno essere presenti; si procederà finché c’è richiesta e condivisione … in caso contrario si passerà il testimone ad altre iniziative più consone all’esigenza del territorio.
Da parte mia ho disdetto la mia presenza ad altri convegni in cui non mi sento di condividere gli obiettivi e, per quanto riguarda i miei pellegrinaggi in meridione, nelle Associazioni di Napoli e Salerno, penso di cessare per lasciare ad ognuno l’iniziativa di procedere con le proprie forze.
UN ABBANDONO ?
E’ finito forse l’entusiasmo dei primi tempi, quando portavo con disinvoltura PC e proiettore per spargere semi di speranza? Troverete la risposta in un articolo fra i recenti del sito con gli auguri di Papa Francesco:
“Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi…” … “Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”.
Ho scritto delle mie decisioni, paure, emozioni e di ciò che di ambiguo ho incontrato sul mio cammino, a Padre Alberto Maggi a cui debbo la mia anima ritrovata. Questa la risposta che ho il piacere di voler condividere con tutti voi:
“ Cara Edda io ti porto con me, da quando ti ho conosciuta! Vai serena e lascia fare alla fantasia del Padre che nel suo amore tutto trasforma in bene!
…e… il sorriso! Non sorridere è un lusso che non ti puoi permettere. Ricordalo!
…abbatterti è un lusso che tu non ti puoi permettere, lascialo agli altri, ma tu no!
Auguri!”
Lo farò, non solo per la “fantasia del Padre” in cui credo ma prima di tutto per il bene che debbo volere a me stessa, per l’amore che porto alle Anime Sante che mi proteggono, ma anche per tutte le persone che meritano la mia stima e il rispetto. Con quanto avanza, giro pagina.
Una proposta per voi: Conosciamo Caterina Simonsen? E’ una ragazza padovana:
(La studentessa colpita da quattro patologie rare, divenuta simbolo del conflitto tra ricercatori e animalisti, accetta di rispondere su tutto.)
''Va bene che stai male e sei stanca e tutto il resto, ma come la metti con la vita? Voglio dire, come fai? Ti siedi sul ciglio della strada e ci rinunci? Io, Caterina Simonsen? Impossibile. Amo troppo la vita e tutto ciò che mi ha dato. Ogni istante, ogni respiro, ogni colpo di tosse. Con il tempo sono arrivata persino ad amare le cicatrici che punteggiano il mio corpo, a trovarne un significato. Molti pensano che la malattia, una come la mia specialmente, sia sintomo di tristezza e rassegnazione. Una sorta di attesa. Invece è tutto il contrario.''
Da 'Respiro dopo respiro. La mia storia'
Chiudo… saluto e vi aspetto tutti… con questi versi (di una nota ‘amica’ che ben sa cosa sia il dolore dell’abbandono…) inviatimi da una cara amica:
Ho solo bisogno di silenzio, ho parlato troppo è arrivato il tempo di tacere, di raccogliere i pensieri allegri, tristi, dolci, amari, ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno? Sanno ascoltare anche il silenzio, sanno aspettare, capire. Chi di parole da me ne ha avute tante e non ne vuole più, ha bisogno, come me, di silenzio.
Alda Merini
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