Peccato e perdono
Il libro di Farinella propone una lettura liberante del binomio “peccato/perdono”, mettendo in luce e in modo radicale la rivoluzione cristiana insita nella parola “perdono”. Gesù ha manifestato una scelta controcorrente che produce lo scardinamento delle istituzioni e delle strutture di peccato che dominano il mondo e la chiesa: il perdono sempre, il perdono che va oltre la quantificazione e che, superando il criterio tariffario, si situa sul piano di Dio, capovolgendo tutta… la dottrina tradizionale. Mentre il concetto di peccato appartiene al regime della religione contrattuale, la fede può coesistere solo con una coscienza libera e autonoma, che sperimenta in sé la sintesi straordinaria di Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi».
L’ “ossessione del peccare”, esperienza diffusa nella formazione cristiana, comporta come logica conseguenza che dopo il peccato o connesso ad esso si collochi il «perdono» come reintegrazione in uno stato antecedente. Questo è il motivo per cui il «perdono» si trova sempre collegato al peccato o alla colpa, o, più in generale, al comportamento. A don Paolo Farinella, biblista, sembra che le cose non stiano così, specialmente nel pensiero e nell’atteggiamento di Gesù che, al contrario, c’invita a capovolgere la mentalità e a passare dal regime di religione all’abbandono amoroso della fede. (B.F.)
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