Non c’è amore senza rispetto
Non c’è amore senza rispetto. E il rispetto nasce sempre e solo quando si ha la consapevolezza del proprio valore e della propria dignità. Quel valore e quella dignità che ogni essere umano possiede, e che non dipendono affatto da quello che si fa o non si fa, si dice o non si dice, si è o non si è. Il rispetto è ciò che è dovuto ad ogni persona in quanto persona. Rispetto di sé prima ancora che rispetto dell’altro. Anche se le due cose, in fondo, vanno sempre insieme. Come si fa d’altronde a rispettare un’altra persona quando non ci si rispetta da soli, o a rispettarsi quando non si è rispettati? Come si fa ad amare quando non ci si ama?
Tutto comincia molto presto. Quando si è piccoli e indifesi, e non si può fare altro che essere se stessi, semplicemente se stessi e nient’altro. Tutto nasce da lì. Da quell’amore che dovrebbe essere senza «perché» e senza «ma». Quell’amore incondizionato che è poi la base della fiducia in se stessi e dell’amore per gli altri. Perché ci si sente riconosciuti per quello che si è, e allora si può anche correre il rischio di aprirsi agli altri e di andare incontro al futuro certi che, prima o poi, si incontrerà colui o colei con cui si sarà di nuovo liberi di essere se stessi.
Ma di rispetto, oggi, ce n’è ben poco. Fin dall’inizio. Quando si è ancora piccoli e indifesi. Anche se si capisce già che non basta essere se stessi per essere accolti. Con tutte quelle aspettative che ci cadono sulle spalle. Con tutta quell’ansia di perfezione e di dovere che ci costringe a crescere in fretta. Perché niente viene da sé. E anche il rispetto ce lo si deve guadagnare. «Quando sarai grande capirai». «Quando sarai grande mi ringrazierai». Frasi buttate lì come un’evidenza. Anche se di evidente non hanno niente. A parte la minaccia recondita di sentirsi diseredati da chi avrebbe invece il dovere di amarci nonostante tutto.
«Ti rispetto se tu mi rispetti», dicono oggi tanti giovani. Abbandonati troppo presto a loro stessi. In un mondo che forse insegna a battersi per ottenere qualcosa, ma che non insegna mai la gratuità dell’amore e del rispetto. Ecco perché l’amore sembra un’incognita e si confonde con la passione. Non riconosce e non accetta. Fino a contraddirsi. Sciogliendosi come neve al sole nel momento in cui cadono le maschere e la verità appare nuda.
Ma non è certo questo l’amore di cui parlo ormai da tante settimane. E che quando arriva non passa mai. Nonostante le storie d’amore possano anche terminare. Perché lo si porta dentro di sé come un pezzo di identità. Ricordandoci che ne vale sempre la pena, che non importa se abbiamo sbagliato, che siamo importanti e preziosi e unici…
Quest’amore che copre sempre tutto, nonostante sia pieno di fratture, è oggi molto raro. Forse perché siamo tutti troppo concentrati sull’immagine che diamo di noi stessi. Forse perché siamo un po’ tutti alla ricerca disperata di un senso e di una direzione. E ci accontentiamo di lottare per meritare rispetto, invece di capire che il rispetto è già in noi, e che basterebbe accoglierlo e riconoscerlo per poi amarci e amare.
E invece no. Giuriamo e spergiuriamo, proclamiamo grandi verità e poi ci contraddiciamo, ci vantiamo di essere coerenti e poi crolliamo sotto il peso dell’impostura. Come se per amare e lasciarsi amare dovessimo per forza contemplarci in uno specchio e innamorarci anche noi della nostra immagine. Sempre più narcisi e sempre meno sicuri di noi stessi. Sempre più egoisti e sempre meno tolleranti.