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Nuovi Angeli : Andrea Cattani

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Buon Compleanno Celeste,

 figlio mio!

5 Dicembre 

A te, Andrea, figlio mio, presenza costante nella mia vita,

angelo fedele e guida delle mie giornate, fonte della mia serenità e della mia pace,

ho dedicato la prima pagina del nostro sito A.C.S.S.S.

nel giorno in cui hai raggiunto la Luce Infinita.

Sempre più in alto vola, tesoro mio, vola!     Mamma

Andrea Cattani, sottotenente dell’Esercito Italiano, Corpo delle “Aquile” in forza presso il distaccamento della Regione Nord Est di Padova, insegnava ai suoi giovani allievi a guidare i mezzi pesanti. Aveva chiesto di partire per il Kossovo. E’ mancato il 5 dicembre 1991, all’età di 22 anni, in una splendida serata, mentre si era appena allontanato dalla Caserma di Prato della Valle. Unica vittima, era trasportato e la macchina, guidata da un ufficiale di polizia suo amico, è stata messa fuori strada da un gruppo di balordi, andandosi a schiantare contro un platano.

Soldati di oggi, di ieri, di sempre!

  Giorni di guerra alle porte, terribili per tutti, per le popolazioni attraversate da condizioni di lacerazione senza precedenti e famiglie che hanno donato i loro figli per una causa, ritenuta giusta e che li hanno visti a terra, dilaniati dalle bombe e da armi assassine. Che fine hanno fatto questi giovani soldati, ancora bambini, figli di mamme e di papà che abbiamo visto piangenti alla televisione?

     Ho pensato alla preghiera che ho trovato nella tasca della divisa militare di mio figlio: un foglietto stropicciato, perciò letto quotidianamente.

 

Signore, che hai costituito di tanti popoli l’umana famiglia, guarda benigno a noi che abbiamo lasciato le nostre case per servire l’Italia” .

 

     A questo punto voglio lanciare un messaggio personale, affinché il  contenuto dello stesso, sia di conforto a tanti genitori che si trovano nell’ansia e nel dolore.

Ho visto Andrea, pochi giorni dopo la sua dipartita, al mio fianco, nel dormiveglia, ai piedi del mio letto. Mi ha guardato sorridente e mi ha detto: “Sono partito per una missione di pace. Ho tanti incarichi da svolgere”.

Lui, ufficiale dell’Esercito Italiano, amava profondamente la sua missione ed io ho continuato il mio cammino al suo fianco per chiedere a Dio, creatore con me della mia creatura, quanto ho dichiarato subito, la sera stessa dell’incidente mortale:

 

“Ecco Signore, questo figlio che mi hai donato per ben 22 anni io te lo offro, ma servitene, come meglio vuoi, come tu sai. Lui è capace; l’ho educato buono e generoso. Ora è uno strumento nelle tue mani”.

 

Così quel Dio di amore, che non vuole mai il male, anche se lo consente, nella Sua grande misericordia ha permesso che il dialogo con la mia creatura continuasse.

 

Ed ora veniamo al fatto che vorrei definire “supernormale”.

 

“Era denominata ”Canguro” l’ operazione iniziata il 2 luglio 1993 in Somalia, alle prime luci dell’ alba, nella zona dell’ ex pastificio a Mogadiscio, da parte degli uomini del contingente italiano. L’ azione consisteva nel rastrellamento di un’ area dove si presumeva fosse installato un deposito di armi. Prima dello scontro armato, nei confronti dei militari italiani c’ era stato un fitto lancio di sassi; i parà avevano risposto sparando alcuni colpi in aria. Sarebbe stato a questo punto che alcuni cecchini somali hanno cominciato a sparare. Oltre a Pasquale Baccaro, le altre due vittime degli scontri a Mogadiscio furono il Sottotenente Andrea Millevoi, in forza presso i Lanceri di Montebello di Roma, ed il Sergente Maggiore Stefano Paolicchi del 9/o Battaglione Col Moschin. Lo si apprese da fonti militari italiane”.

Quella sera del 2 luglio 1993, io, mestamente, manovravo il mio registratore, mentre in lontananza sentivo il telegiornale che trasmetteva notizia dell’efferato delitto ed ho pensato alle povere madri a cui mi sentivo particolarmente vicina. All’improvviso una voce timbrica mi raggiunse dal nastro che si svolgeva: “Sono andato ad accogliere  il Tenente Andrea Millevoi!” Avvezza ormai ad ogni sorta di comunicazioni,  tornai perplessa alle mie mansioni.

 

Qualche mese dopo, nella mia abitazione di Padova, ricevevo una telefonata che mi lasciò a dir poco strabiliata: era la mamma del Tenente Andrea Millevoi che mi chiamava da Roma per dirmi di avere avuto il mio numero di telefono da una conoscente con cui si era trovata, insieme ad altre mamme, presso una medium. Mi diceva che aveva voluto contattare il figlio e, alla domanda come era avvenuto il trapasso, la risposta era stata: “Mi è venuto incontro il Tenente Andrea Cattani di Padova”.

 

Non aggiungo altro; il fatto ci commosse entrambe e ci stringemmo, simbolicamente, in un abbraccio commosso e fraterno.

 

Ho visto, per la prima volta, questa “madre di guerra” qualche giorno fa, in una trasmissione televisiva, dove raccontava la vicenda della morte del figlio ed ho pensato a questo fatto “nostro”, intimo, segreto, ma che ci ha visto sorelle con un figlio da un lato ed uno dall’altro uniti nella dedizione, nel servizio, nel valore civile e religioso e nell’amore che travalica ogni confine!

 

AUGURI A  TUTTI  I  SOLDATI  ITALIANI! GRAZIE,

GRAZIE ANCHE A VOI RAGAZZI-SOLDATI DI LUCE!

 

 

     

Edda CattaniNuovi Angeli : Andrea Cattani
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