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N.D.E. Esperienze di pre-morte

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http://www.nderf.org/Italian/index.htm

Near Death Experience Research Foundation
 (Fondazione per la ricerca sulle esperienze di pre-morte)

 

 

NDERF la più vasta raccolta di testimonianze di NDE (1) mai pubblicata al mondo!

(1)NDE  sta per: “Near Death Experience”, ossia  “Esperienza vicino alla morte” ovvero “Esperienza di Pre-Morte”. Quest’ultima è l’espressione comunemente impiegata nella lingua italiana con l’acronimo:  EPM.

La scienza e le esperienze di premorte (NDE)

“Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che le NDE si verificano in tutte le culture e si sono verificate in ogni epoca storica … le NDE riguardano sia i giovani che gli anziani, la gente di ogni ceto sociale, coloro che nella vita hanno sviluppato una dimensione spirituale e coloro che non professano alcuna fede … ci sono parecchi esempi di persone che hanno sperimentato una NDE in un momento in cui non sapevano nemmeno che esistesse un fenomeno di questo genere.”

Dott. Peter Fenwick

 Dall'esperienza di pre-morte all'esistenza dell'anima?


  

Il cardiologo olandese Pim Van Lommel afferma di avere trovato la prova scientifica dell'esistenza della vita dopo la morte analizzando numerosi casi di “esperienze di pre- morte” [indicate spesso con l’acronimo NDE, ovvero Near Death Experience]. L'esperienza classica è la visione di un tunnel con una luce bianca sul fondo, ma anche un senso di distacco dal corpo e l'incontro con parenti defunti. Fra queste persone molte hanno provato l’esperienza della rivisitazione della propria vita passata (life review) ed alcuni di essi hanno avuto anche esperienze di distacco dal corpo con percezione del proprio corpo visto dall’esterno [indicate speso con l’acronimo OBE, ovvero Out of Body Experience]. I risultati del suo studio sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista medica The Lancet nel dicembre 2001 col titolo "Un'indagine estensiva in Olanda sulle esperienze di pre- morte in sopravvissuti ad arresti cardiaci" ["Near-death experiences in survivors of cardiac arrest: a prospective study in the Netherlands"].

L'esperienza di premorte o NDE (acronimo del termine inglese Near Death Experience) costituisce un'argomentazione potente a favore dell'esistenza di una vita dopo la morte. Grazie al progresso registrato nell'ambito delle tecniche di rianimazione, sempre più persone vengono riportate indietro dal limite della morte clinica. E molte riferiscono un'esperienza profondamente significativa durante la quale hanno l'impressione di essere vivi e in pieno possesso delle proprie facoltà al di fuori del proprio corpo. Per molti un'esperienza di premorte è un'esperienza intensamente emotiva e spirituale.

Le prove a supporto delle NDE sono coerenti, schiaccianti e sperimentate da molti. L'evidenza empirica delle NDE è anche concorde con altre prove sperimentali che sembrano suggerire una sopravvivenza alla morte – prove che includono le esperienze extracorporee, le informazioni ottenute grazie ai medium mentali e fisici, e le apparizioni.

I sensitivi affermano che, in una situazione di crisi, quando la morte è quasi inevitabile o è percepita come tale, il duplicato del corpo fisico, il corpo astrale o eterico, lascia il corpo fisico e sperimenta il primo stadio dell'Aldilà. Se la morte non si verifica, il duplicato riprende il suo posto nel corpo fisico. Gli scettici sostengono, invece, che non esiste alcun duplicato del corpo fisico e affermano che l'esperienza che si vive è provocata dai problemi del corpo fisico – è tutta nella mente.

Degli studi hanno dimostrato che le NDE si possono verificare a seguito di malattie, di interventi chirurgici, durante il parto, a seguito di incidenti, di attacchi cardiaci e di tentativi di suicidio.

In questo campo, un pioniere è stato il Dott. Raymond Moody Jr., un medico e filosofo che ha iniziato il suo lavoro da scettico e oggi è fermamente convinto della realtà della vita dopo la morte. Il suo primo libro, Life After Life (La vita dopo la vita) del 1975, considerato l'opera classica che ha aperto questo campo alla ricerca moderna, è stato seguito da altri due nel 1983 e nel 1988.

A partire dal 1975 sono stati condotti diversi studi in molti Paesi – al punto che oggi esistono diverse associazioni e riviste internazionali dedite all'indagine degli studi sulle esperienze di premorte. L'ottimo libro dell'australiana Cherie Sutherland (1992) contiene una bibliografia selezionata di oltre 150 relazioni di ricerche di carattere accademico.

NDE di Pietro B

TESTIMONIANZA:


          mi sono visto proiettare nello spazio con la visione perfetta dell'allontanamento dalla terra ed entrare in una luce bianchissima, nello stesso tempo avevo una visione nitida della mia vita terrestre, come stare in uno scermo duodimensionale, anche questo difficile da esprimere in parole. ero cosciente di tutto e riflettevo su cio' che stavo provando, felicita', pace infinite che aumentavano nell'addentrarmi nella luce, sapevo di far parte di questa luce, non so' perche' ma lo sapevo e sapevo che tutti ne siamo parte; al culmine c'era come una luce piu' grande e sapevo che entrando non sarei piu' tornato, non so' il motivo, ma lo sapevo, e questa è una cosa che non saprei spiegare, ma neanche cerco spiegazioni, accetto il vissuto in quanto tale.  riflettevo sul mio egoismo, provando quelle straordinarie sensazioni, perchè non volevo tornare indietro; pensavo ai miei affetti e le cose terrene, non mi importava niente e questo pensiero poi mi ha colpito. non sò perche' e come, mi sono reincorporato ed il mio primo problema è stato giustificare il mio ritorno, come se ce ne fosse stato bisogno!!!!!!! ho avuto e continuo ad avere flash di quell'esperienza, è come un puzzle che  pone nel suo giusto posto cadatessera.

da quel momento sò che dentro di me qualcosa sta cambiando e che sta lavorando, lo sento  perfettamente, ma non so ancora cosa accadrà.  certo ora mi relaziono con la vita quotidiana e con i miei rapporti come se avessi una coltre di protezione verso le cose, non mi toccano come prima e poi vedo e percepisco le persone differentemente, le vedo dentro ed il suono delle voci mi arriva come un suono ed è stonato quando qualcuno dice cose non sentite, stranissimo.

non sò in che modo, ma la mia vita sta cambiando e non capisco dove mi porterà, mi chiedo il senso del ritorno, ma sono stanco di chiedermelo, forse lo scoprirò o forse no, non importa, ciò che ritengo importante è portare a termine i miei studi e costruire un posto per la ricerca spirituale, possibilmente con l'aiuto degli shamani dell'alto peru, ai quali devo molto, la comprensione del valore della vita e dei valori della vita, il vivere in connessione con la natura di cui facciamo parte, tutto ha vita per loro e quest'insegnamento lo considero il più grande regalo avuto. il resto non sò niente e seguo nel cammino.

per ultimo vorrei scrivere un libro, sono 7 anni che studio per questo, ma sembra che ogni volta qualcosa di piu' grande si debba aggiungere.

grazie per ascoltare e auguri per la vostra importante iniziativa, credo che ognuno di noi ha bisognodi condividere questo tipo di esperienza con persone che non ci guardano come allucinati, grazie.

Si trattava di un tipo di esperienza difficile da descrivere a parole?      Si          difficile spiegare le sensazioni di pace, armonia,felicita',completezza………..

L’esperienza si è verificata in concomitanza di un evento costituente un grave pericolo di vita?     Si    nel corso del terzo intervento in 20 gg.

In quale momento nel corso della vostra esperienza eravate al massimo livello di coscienza (consapevolezza) e  di vigilanza?        sempre

Il massimo livello di coscienza (consapevolezza) e  di vigilanza raggiunto durante l’esperienza può essere in qualche modo  paragonato al vostro normale livello di coscienza e vigilanza di ogni giorno?     More consciousness and alertness than normal
If your highest level of consciousness and alertness during the experience was different from your normal every day consciousness and alertness, please explain:        difficile da mettere in parole

La vostra capacità visiva era in qualche modo diversa dalla normale, quotidiana capacità visiva?       No     

Il vostro udito era in qualche modo diverso da quello normale, di tutti i giorni?          No     

Avete constatato una separazione della vostra coscienza dal vostro corpo?           Si

Quali emozioni avete provato durante l’esperienza?         pace,armonia,felicita, pace , immensi, direi indescrivibili

Siete passati attraverso dentro o attraverso un tunnel o un passaggio ristretto?     No     

Avete visto una luce?      Si    come un cammino di luce bianchissima, purissima, all'addentrarvi una pace , felicita immensi; al finale un "cerchio" di luce bianchissima, entrando nella quale non c'è ritorno, solo pace e felicità pura,, lo sò ma non sò perchè lo sò.

Avete incontrato o visto altri esseri?   No     

Avete avuto una re-visione degli eventi accaduti nella vostra vita?       Si    è come se ci fosse stato uno schermo nel quale potevo vedere gli accaduti,ma l'interesse era troppo forte per il cammino di luce e le sue sensazioni

Avete visto o udito, durante la vostra esperienza,  qualcosa riguardo a persone o eventi che si sarebbero  poi verificati in  seguito?         Si    nei giorni immediatamente seguenti l'esperienza, ho avuto come scorci di avvenimenti che a mio giudizio avverranno, ho anche avvisato persone del visto che li riguardava, a volte ancora ho visioni strane, confuse

Avete visto o visitato luoghi, livelli o dimensioni di particolare bellezza o insoliti?        Uncertain    

Avete avuto una sensazione di spazio o tempo alterato?  Si    il tempo e lo spazio non hanno più significato

Avete sperimentato un senso di conoscenza speciale, relativa all’ordine e/o alle finalità dell’ universo?     Si    non alla finalità, se no la consapevolezza di essere parte della "luce"

Avete raggiunto una barriera o un limite concreto? No     

Avete avuto conoscenza di eventi futuri?      Si
          ancora non lo sò

Dopo l’esperienza avete avuto particolari  doni  psichici, paranormali o altre particolari capacità che prima dell’esperienza non avevate?       Si          ipersensibilità e percezioni psichiche ed altro

Avete parlato di questa esperienza con altre persone?     Si    la prima persona a cui ho parlato è stata mia moglie che mi ha creduto ed è stata felice e vicina.

la seconda persona , un amico che è stato in coma 20 gg. ed ha avuto la stessa esperienza.

in famiglia mi guardano con diffidenza ed anche i miei amici in italia , a cui ho parlato. in peru è diverso perchè sono molto aperti alla spiritualità.

Eravate a conoscenza delle esperienze di pre-morte (NDE) prima della vostra esperienza? Si    ho visto mprogrammi in tv ed ho letto qualcosa.-

Qual è stata la vostra opinione circa la realtà della vostra esperienza a breve distanza di tempo (giorni o settimane)  dall’accaduto?      Experience was definitely real         semplicemente perchè è ancora vivissima la visione dell'accaduto, anche se non sono riuscito a rivivere quelle sensazioni, neanche con la meditazione, ma non dispero

Vi sono state una o più parti dell’esperienza particolarmente significativa per voi?   la consapevolezza che la vita nel corpo in terra è solo momentanea

I vostri rapporti con le altre persone  hanno subito particolari cambiamenti a seguito della vostra esperienza?         Si    vedo le cose con distacco a differenza di prima e delle persone che vedo

Le vostre convinzioni / pratiche  religiose hanno subito particolari cambiamenti a seguito della vostra esperienza?      No     

Dopo la esperienza,  ci sono stati altri eventi o cause, nella vostra vita, assunzione di medicinali o di sostanze, che hanno riprodotto anche parzialmente l’esperienza?        No     

C’è stato qualcos’altro che volete aggiungere riguardo alla vostra esperienza?          no, grazie

Le domande poste e le informazioni che voi avete fornito sono  sufficientemente accurate ed esaustive per descrivere la vostra esperienza? Si    

 

Ricevo comunicazione del saggio pubblicato da un eminente rappresentante del nostro ateneo patavino e sono ben lieto di condividerlo:

 

ESPERIENZE DI PREMORTE

Scienza e conoscenza al confine tra fisica e metafisica

 

Così si intitola l'appassionante saggio di Enrico Facco, che porta esempio della riflessione e dell’analisi introspettiva in tutto quello che fa, sia in privato che nella professione.

Facco è professore di Anestesiologia e Rianimazione all’Università di Padova; è inoltre specialista in Neurologia ed esperto in terapia del dolore, agopuntura e ipnosi clinica.

Professionista accorto, ha condotto numerose ricerche su coma, morte celebrale, stato vegetativo ed è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche.

La sua ultima opera spazia da testimonianze all’analisi fenomenologica, da aspetti neurochimici alla neurologia e psicologia delle NDE (near-death experiences – esperienze di premorte); segue un’interessante “iter” tra scienza, coscienza e cervello, Io, inconscio, anima, noché i concetti di vita-morte e spazio-tempo.

Il testo è supportato da un’abbondante e minuziosa bibliografia di oltre 500 tra filosofi, scienziati, antropologi.

Non sono passati sotto tono nemmeno i capitoli dedicati alla tradizione giudaico-cristiana ed al buddismo: appassionanti riferimenti storico-filologici e filosofici più che mai attuali.

E proprio utilizzando le parole del Prof. Vinicio Serino che ha redatto l’introduzione del libro: «…è esattamente questo il tipo di indagine che Facco ha avviato, semplicemente l’incipit di un processo, ancora ben lungi dall’essere concluso, intorno alle NDE, le esperienze di premorte, … Consapevole dei territori sconosciuti e molto insidiosi nei quali si accinge a penetrare, Facco avverte molto onestamente quanti sono disposti a seguirlo in questo viaggio che “lo scopo” della sua monografia non è di esporre alcuna tesi interpretativa, fisica o metafisica che sia, ma di analizzare il problema da tutti i punti di vista, con l’obiettivo di superare le fonti di pregiudizio e fornire al lettore una base di riflessione, la più ampia e rigorosa possibile…».

Insomma un libro che offre sicuramente elementi in più per analizzare la “spinosa” questione che da sempre divide le persone o che, più semplicemente, a volte si preferisce non affrontare per non rischiare di dover mettere in dubbio tutto o quasi.

 

 

Edda CattaniN.D.E. Esperienze di pre-morte
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N.D.E. Testimonianze

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Dalle amiche di FB

Loredana Valente: Nell'anno 1996..Una mattina, mi sono alzata per svegliare le mie bambine che dovevano andare a scuola… Nell'uscire la mia stanza e raggiungere la loro… sono stata colta da un malore… Un fortissimo dolore al basso ventre…. Non ho fatto in tempo ad arrivare nella stanzetta delle mie bambine.. che sono svenuta….!! Dopo parecchio tempo sentivo le urla delle mie figlie che gridavano…. " Mamma Svegliati" e piangevano a dirotto…!!! Mi sono svegliata e trovata per terra…!!! La più piccola disse… Mamma mia… mi hai fatto spaventare…!!! Avevi gli occhi all'insù…. Mentre la più grande…(15 anni)… chiamò subito la guardia medica,… vennero subito sentendo piangere la bimba al telefono..!! Il medico mi misurò subito la pressione ed era 40 la minima – e -50 la massima… Mi dissero sig.ra è un collasso… Le piccola scese a chiamare l'amica che abitava al piano inferiore.. salì e mi misero in cucina seduta….!!! Beh'…. lì… ho visto una luce gialla e piano piano entravo in questo tunnel… Sì.. dico bene… Un tunnel lunghissimo color giallo oro… e..in fondo … il volto di GESU' CRISTO…!!! Dissi alla mia amica … Cecilia…!!! IO SONO MORTA… "STO IN PARADISO"… Ma che dici mi disse…!! Tu sei qui affianco a me.. seduta in cucina..!!! Così.. piano piano mi ripresi…!!.. Il giorno dopo fecero una trasmissione in televisione.. e.. parlarono proprio cosa si vede quando entri in coma.. Lo chiamarono… IL TUNNEL DELLA VITA… Mamma mia.. dissi… Lo stesso mio caso di ieri….. Quindi io non sapevo cosa fosse il "TUNNEL DELLA VITA".. Mai sentito in vita mia… !!! Quindi Amiche ed amici miei…Quello che ho visto è stato " BELLISSIMO.." STUPENDO "…. Ora sì che so il significato di quella parola…!!! ……………………..

 

N. D. E. TESTIMONIANZE

                              

Dopo l’esperienza del Convegno di Cattolica in cui Paola Giovetti ha raccontato alcune vicende presenti nel suo libro,  Alessio Tavecchio ospite del Convegno di Padova ha esposto ai presenti in modo semplice e spontaneo la sua “avventura”: l'incidente motociclistico. Questoaccadimento, drammatico dal punto di vista umano, gli ha rivelato il mistero della vita spingendolo a varcare quella soglia che chiamiamo morte, ma che invece gli si è rivelata come un passaggio della coscienza a un livello diverso da quello conosciuto nella dimensione fisica.

       

Near Death Experience può essere tradotto in italiano con "esperienza in punto di morte" o "esperienza di pre-morte", ma l'acronimo NDE è il termine più diffuso e riconosciuto per indicare questo tipo di esperienze. Le NDE classiche sono costituite da racconti o testimonianze di eventi "vissuti" da persone che si sono trovate, per un periodo più o meno breve o lungo, in uno stato di potenziale morte clinica riconosciuta, rispetto al quale sono state poi riportate in vita. Gli eventi narrati dovrebbero coincidere col periodo della morte clinica, anche se vengono avanzati dubbi al riguardo.

 

Durante gli ultimi 40 anni vari ricercatori hanno approfondito ed arricchito le conoscenze su questa nuovo campo di studi nato nell'ambito della tanatologia. Tra i pionieri figurano medici come Raymond Moody, Michael Sabom, Melvin Morse, psichiatri e psicologi come Elizabeth Kübler-Ross, Kenneth Ring, Peter Fenwick, Phyllis Atwater e molti altri. Da un'indagine Gallup del 1982 risultava che nei soli Stati Uniti circa 8 milioni di persone adulte avevano avuto una NDE. Sondaggi successivi hanno elevato tale cifra a quasi 12 milioni. Da uno studio pubblicato nel 2001 dal Dott. van Lommel è risultato che su 344 pazienti riportati in vita negli ospedali olandesi dopo un arresto cardiaco, circa il 18% era andato soggetto ad una NDE.

Le NDE hanno quasi sempre un profondo impatto su coloro che ne fanno esperienza, anche per quanto riguarda la loro vita successiva. Molti "sperimentatori" infatti tornano indietro con un bagaglio di esperienze e di convinzioni interiori sui principi che riguardano lo spirito ed il significato dell'esistenza umana, e ricominciano a vivere con una visione del mondo e del proprio impegno nella vita che in alcuni casi risulta completamente diversa da quella che avevano prima di "morire".

Molte di queste testimonianze sono pervase da un'aura numinosa per la presenza di un'energia la cui orgine viene percepita come divina, un'energia che si manifesta sotto forma di luce e di un amore immenso ed incondizionato. Ho pensato di dare evidenza alle testimonianze di NDE perché sono tante e provengono da milioni di esseri umani, donne e uomini che le hanno raccontate liberamente, talvolta superando il timore di non essere creduti o di venir derisi. Gli effetti di una NDE comprendono la drastica riduzione del timore della morte, la comprensione del significato dell'amore e l'incremento della capacità di amare senza condizioni e senza personalizzare l'amore, il sentimento che tutto l'esistente è un'unica entità e che la vita ha un significato profondo ed uno scopo, l'acccettazione e la compassione per gli altri esseri umani e l'accrescimento dell'interesse per lo spirito e per la sua evoluzione. Chi è passato attraverso quest'esperienza, in genere tende ad essere più incline ad una spiritualità universale, anziché assumere un atteggiamento "religioso" nel senso convenzionale del termine, e molti ne tornano convinti del fatto di essere "spiriti" temporaneamente ingabbiati in un corpo fisico.

Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che le NDE possano essere prodotte dall'attività cerebrale (in particolare da forme di attività che si produrrebbero nel nel cervello morente). Ma il dottor Peter Fenwick, neuropsichiatra inglese impegnato nel campo delle ricerche sulle NDE, pensa che tali ipotesi non reggano alla prova dei fatti. Il dottor Fenwick così descrive lo stato del cervello durante una NDE: «Il cervello non sta funzionando, non è là, è fuori gioco, può anche essere leso… Eppure queste esperienze, chiarissime, si verificano… Quando il cervello smette di funzionare, normalmente si ha uno stato di incoscienza. Per esempio, se voi avete uno svenimento, cadete al suolo senza sapere cosa sta accadendo, perché il cervello non funziona. I sistemi della memoria sono particolarmente sensibili all'incoscienza, e così non potrete ricordare nulla. Eppure, dopo una di queste NDE, i ricordi sono chiarissimi e lucidi… Questo è un vero rebus per la scienza. Non ho ancora trovato una sola spiegazione scientifica che possa dar conto di questi fatti».

In questa sezione sono riportate alcune testimonianze di NDE, tra le tante che provengono da milioni di esseri umani, donne e uomini che le hanno raccontate liberamente, talvolta superando il timore di non essere creduti o di venir derisi. Cliccando sui nomi della pulsantiera di destra si accede alle singole esperienze.

Nell'occuparmi di esperienze come le NDE il mio scopo non è quello di dimostrare l'esistenza di una vita dopo la morte – cosa che comunque non escludo – ma piuttosto di evidenziare un messaggio, un insieme di informazioni, relative ad una condizione che per molti aspetti appare diversa, quasi antitetica rispetto a quella umana. Per esempio, in molte di queste esperienze compare un essere luminoso che irradia amore, un amore di un'intensità che va oltre qualsiasi esperienza umana, un amore incondizionato che infonde sicurezza, immensa felicità e senso di appartenenza, un amore che fa sentire finalmente a casa. Un altro aspetto che si verifica di frequente è la revisione della propria vita in compagnia di questo essere di luce. Non vi è la sensazione di essere da lui giudicati, e meno che mai condannati. Vi prevale invece un senso di comprensione e di conforto, non disgiunto in qualche caso da un benevolo umorismo. Semmai è il soggetto stesso che, nel percepire quanto vi è stato di disarmonico nella propria vita, soprattutto in relazione alle sofferenze causate agli altri dai nostri atti, sente con rammarico l'inadeguatezza della propria capacità di controllare in modo positivo una condizione così difficile quale è quella dell'incarnazione.

Nella loro maggioranza, le esperienze narrate da chi è passato attraverso una NDE non vengono percepite come fantasie o avventure oniriche, ma hanno lo spessore e l'impatto di un vissuto reale, che non di rado presenta una qualità della realtà percepita come superiore a quella del nostro normale stato di veglia. Anche la registrazione nella memoria di tali eventi risulta profonda e duratura, almeno pari, se non superiore, a quella degli episodi della nostra vita che hanno determinato il maggior coinvolgimento emotivo e di significato. Pertanto, sempre alla luce dell'importanza dell'elaborazione e della trasmissione dell'informazione, possiamo affermare che tramite le NDE ci perviene un messaggio informativo da non sottovalutare. A mio avviso la questione se tale messaggio sia in tutti i casi di NDE un'elaborazione dovuta all'attività del cervello, come sostengono alcuni ricercatori, oppure venga trasmesso in qualche caso anche in assenza di attività cerebrale, come sostengono altri, pur essendo molto importante, non è essenziale.

In alcuni casi la sospensione delle funzioni vitali è stata determinata da esigenze di tecnica chirurgica strettamente controllata, che non dovrebbero lasciare dubbi sulla verifica delle condizioni di sospensione del funzionamento del cervello (per esempio, lunghi periodi di (encefalogramma piatto). Le testimonianze delle esperienze vissute dalle persone le cui funzioni vitali si trovavano in quello stato inducono alcuni ricercatori ad ipotizzare che la corrispondenza coscienza=stato mentale=attività cerebrale in alcune circostanze possa venir meno.

Coloro che sostengono la tesi che in ogni caso le NDE devono essere prodotte dall'attività del cervello, appartengono a due categorie: o si richiamano al fatto che, senza eccezioni, qualsiasi forma di consapevolezza e qualsiasi elemento di informazione ricevuto dagli esseri umani deve passare attraverso l'attività cerebrale – il che si risolve in una negazione a priori di altre alternative – oppure cercano di provare che le NDE non si verificano in condizioni di EEG piatto (pur se così potrebbe sembrare) ma prima o dopo tali stati, e che l'attività cerebrale anche in condizioni di ridotta efficienza può consentire il prodursi di tutte le esperienze delle NDE e la loro memorizzazione. I primi sostengono (logicamente, in base ai loro presupposti) che l'onere della dimostrazione del fatto che le NDE potrebbero non dipendere dall'attività cerebrale sia tutto a carico di chi sostiene tale tesi, mentre i secondi ritengono di aver dimostrato che le NDE sono prodotte dal cervello.

Per conto mio, ritengo che allo stato attuale le conoscenze scientifiche sul modo in cui il cervello elabora l'informazione – e soprattutto un tipo di informazione come quella presente in diverse NDE – siano insufficienti per poter trattare l'argomento con adeguata sicurezza, nonostante i recenti sviluppi delle neuroscienze: preferisco pertanto sospendere il giudizio. Credo inoltre che, quand'anche fosse dimostrato che le NDE siano in ogni caso un prodotto dell'attività cerebrale, questa specie di "canto del cigno" del cervello costituirebbe comunque un'esperienza della massima importanza, dato che può comportare fenomeni come l'uscita dal tempo e dallo spazio, la ricezione di informazioni appaganti e confortanti sul significato della vita, il coinvolgimento emotivamente intenso ed estatico in un'onda d'amore infinito ed onnicomprensivo, che possono essere considerati come significativi in relazione ad un possibile stato di transizione della consapevolezza. È inoltre mia convinzione che le NDE più significative abbiano una qualità del tutto diversa da quella delle esperienze ottenibili mediante l'uso di sostanze psicoattive.

Penso che vada sempre tenuta presente l'impostazione logica della teoria dell'informazione, in base alla quale l'informazione stessa, comunque elaborata, ha sempre un destinatario che deve essere in grado di decodificarla. Tutti gli sforzi della scienza sono orientati in questa direzione. Se così non fosse tutto l'universo sarebbe "assurdo" e qualsiasi nostro sforzo verso la sua conoscenza sarebbe vano (tesi che alcuni filosofi hanno sostenuto). Se noi non avessimo la facoltà di decodificare l'informazione presente nell'universo, la nostra condizione umana sarebbe quella di vittime, prive di difesa, di un'illusione, di un imbroglio colossale senza vie di uscita (una posizione simile a quella della maya della filosofia indiana). Ma proprio l'esistenza della possibilità di decodificare l'informazione ha come premessa inevitabile il fatto che essa sia stata codificata e trasmessa, anche tramite l'elaborazione compiuta dal cervello, generazione dopo generazione. In relazione all'informazione, dobbiamo sempre ipotizzare, per coerenza logica, una sorgente, un sistema di trasmissione e di elaborazione, ed un destinatario: in caso contrario, non vi potrebbe essere "significato" nella decodifica dell'informazione stessa.

Se il cervello è lo strumento di trasmissione e di elaborazione dell'informazione di cui disponiamo nella nostra dimensione fisica, non mi sembra che ci siano elementi nelle attuali conoscenze scientifiche che consentano di escludere la possibilità dell'esistenza di altri sistemi di trasmissione ed elaborazione dell'informazione in dimensioni diverse. La stessa fisica, non solo non esclude, ma anzi afferma la possibile esistenza di universi "paralleli" distinti da quello in cui viviamo, ma con esso coesistenti. Questo non significa che la morte debba di necessità implicare una transizione dall'uno all'altro di questi universi, ma può darsi che la coscienza possa disporre di sintonie diverse.

Quest'articolo di Paola Giovetti offre un quadro sintetico della storia delle ricerche nel campo delle NDE. In quest'altro articolo, sulle esperienze indotte da sostanze psicotrope, si esaminano testimonianze di esperienze prodotte dall'uso di allucinogeni (psilocibina) per metterle a confronto con le NDE.

 

 

 

 

Edda CattaniN.D.E. Testimonianze
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