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Miracoli e guarigioni

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Miracoli e guarigioni

A seguito di ripetuti interventi reputo interessante proporre:

Parlare di guarigioni, di preghiere di guarigione, di guarigioni miracolose ci porta ad affrontare una tematica legata principalmente alla Fede. Tempo fa abbiamo trattato l’argomento “Medianità e Carismi” , ed è stato postato un Pdf “Miracoli” che vi invito a rivedere in quanto abbiamo considerato anche l’aspetto delle scienze umane e della parapsicologia. Oggi per parlarne compiutamente, vogliamo portare la nostra attenzione su una figura rappresentativa nel mondo ecclesiatico che ha dedicato la propria vita all’opera di guarigione, segno di amore per la vita eterna .

P. Emiliano Tardif, padre spirituale del Rinnovamento Carismatico Cattolico Servi di Cristo Vivo e fondatore delle comunità omonime, è mancato l’8 giugno 1999 ma anche se “É ormai assorbito dall’immensità di Dio, nella sua sconfinata bellezza…” egli continua la sua instancabile intercessione per tutti i bisognosi e gli ammalati per i quali ha sempre mostrato una grande compassione.

Un Santo non muore! Dai Santi, e prima da Cristo, deriva la vita che non muore. Morì Gesù e dal suo sepolcro fiorì il cristianesimo.

“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.” (Gv 12,24). Quanto vera è questa parola se pensiamo ai grandi Santi come S. Benedetto, S. Francesco, P. Pio…, quanti frutti dopo la loro morte!

Che splendido sacerdozio! Quale fecondità nel suo ministero; così come S. Paolo, anche padre Emiliano si è fatto strumento nelle mani del Signore per partorire alla fede migliaia di figli di Dio.

Di certo il SIgnore nel riceverlo presso il suo trono gli avrà detto: “Bene servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco ti darò autorità su molto, prendi parte alla gioia del tuo Signore” (Mt 25,21). Del resto anche qui sulla terra egli è vissuto, con la semplicità di un fanciullo, nella gioia dei salvati ed in essa ha trascinato il gregge che di volta in volta, in ogni angolo della terra, il Padre gli affidava.

Durante il convegno naz. del RnS a Rimini, Padre Emiliano Tardif ha confidato il suo itinerario spirituale e l’esperienza straordinaria dei doni ricevuti dal SIgnore.

(fonte:Padre Emiliano Tardif “Cristo Gesù è vivo”

Edizioni Dehoniane Roma pag. 73-81)

Non tutte le guarigioni sono miracoli del Signore. Ci sono delle guarigioni, ottenute con la preghiera, che non devono essere catalogate come miracoli. Parliamo di miracolo quando si tratta di una guarigione che nessuna scienza medica potrebbe operare e che Dio invece realizza. Nei casi in cui il Signore accelera un processo di guarigione, che si sarebbe potuto ottenere con un’operazione, col riposo o altro mezzo, diciamo semplicemente « guarigione ». Per questo non tutte le guarigioni ottenute con la preghiera si possono dire miracolose. A Lourdes, fra tutte le guarigioni ottenute durante un secolo, molto poche sono state dichiarate miracolose, come lo indica la statistica seguente:

« Da Caterina Latapie, guarita nel marzo 1858, fino a Sergio Perrin, guarito nel 1978, solo sessantaquattro guarigioni furono riconosciute ufficialmente come miracolose dalla Chiesa. Ma non si deve dimenticare che solo nell’anno 1972 sono stati annotati negli archivi ben cinquemilaquattrocentotrentadue casi di guarigione »’.

Una guarigione miracolosa fu quella di Anita Siu de Sheffer. Qui il Signore fece ciò che la scienza medica non avrebbe potuto fare. In occasione di un’incidente automobilistico, avvenuto dieci anni prima a Santiago del Cile, una lesione cerebrale le aveva fatto perdere completamente il gusto e l’odorato. Appartenendo a un ceto sociale elevato, fu curata nei migliori ospedali degli Stati Uniti con speranza di ricuperare la salute. Dopo esami e terapie, i medici le dissero dell’impossibilità di un’intervento perché le fibre di trasmissione di queste funzioni sono più sottili di un capello. Testualmente le avevano detto che « solo un miracolo » le poteva far ricuperare i due sensi. Ella aveva perso la speranza di poter gustare i sapori e di sentire profumi e fiori.

Durante la Messa di guarigione per i malati a Panama, il Signore ci diede diverse parole di conoscenza di ciò che stava compiendo nell’assemblea. Una di esse diceva così.

« C’è qui una signora che soffre d’una malattia molto seria. Sarà guarita nel corso della notte e domani stesso ci darà testimonianza della sua totale guarigione ».

Il giorno seguente. Anita si rese conto che aveva riacquistato il suo odorato. Si svegliò col soave odore di rose che stavano presso la finestra e l’aroma del caffè della cucina. Saltò dal letto e raccontò l’avvenimento meraviglioso a suo marito. Fece colazione con le lacrime agli occhi e si rese subito conto che per la prima volta dopo l’incidente potava gustare gli alimenti. Quello che non poteva fare nessun medico di questo mondo, l’aveva fatto il Signore Gesù, padrone dell’impossibile!

Poi, piangendo di gioia, disse a tutta l’assemblea:

« Io ho due bambini, ma non avevo mai potuto sentire il loro odore. Voi mamme, voi, lo sapete cosa significhi sentir l’odore del proprio bambino. Ebbene, questa mattina, io mi sono avvicinata a loro, li ho abbracciati e ho cominciato a sentire dolcemente il loro odore ».

Un’altra bellissima testimonianza di guarigione miracolosa fu resa dalla persona stessa guarita, in una sua lettera del 25 agosto 1981.

« Soffrivo di artrite reumatoide che cominciò nell’ottobre scorso, con forti dolori ai malleoli, alle ginocchia e ai polsi e una stanchezza generale. È una malattia che non si deve confondere con l’artrite o il reumatismo, mali di persone di una certa età, senza gravi conseguenze. L’artrite reumatoide non si sa da dove proviene e come si possa curare. Attacca le articolazioni producendo un dolore terribile e l’organismo s’irrigidisce; il corpo si va indurendo, deformando e, generalmente, si finisce su una sedie a rotelle. Non pensando a niente di grave, ricorsi al medico il quale mi fece fare delle analisi, che diedero come risultato « artrite positiva », artritest era la causa del mio male.

La dottoressa che mi aveva fatto le analisi mi raccomandò di andare negli Stati Uniti per un trattamento. Nel centro artritico dove fui curata, rimasi impressionata alla vista delle persone che si trovavano nelle diverse fasi della malattia. Il dott. Alfonso Portuondo, uno specialista, confermò la diagnosi e mi disse che questa malattia era incurabile. L’unica cosa che si poteva fare era di renderla stazionaria, con sali d’oro. Questo rimedio comporta delle conseguenze negative che non tardarono a farsi sentire: ebbi gonfiori per tutto il corpo persi i capelli e le unghie dei piedi. Mi diminuirono le piastrine e i globuli bianchi. In quel tempo quando il medicamento mi stava recando danni venne in Paraguay il p. Emiliano Tardif. Lo ascoltai la prima volta nella chiesa di sant’Alfonso. Al momento della guarigione, sentii che il mio cuore esplodeva; batteva così forte che ne sentivo i palpiti. La seconda volta fu nella chiesa di Coronel Oviedo.

Di nuovo, al momento della preghiera di guarigione, sentii un tremito per tutto il corpo. Il padre disse che in quel momento due donne affette da artrite stavano guarendo e le invitò a inginocchiarsi. In verità io non ebbi il coraggio di farlo, perché non ero convinta che si trattasse di me e non credevo a questo tipo di guarigioni, forse per mancanza di fede.

Andai ad una terza messa. Allora i miei dolori erano spariti e non prendevo più medicine. Lo costatò mia madre e sr. Margherita Prince il giorno della partenza del p. Emiliano; e di nuovo all’aeroporto, assieme al p. Andrea Car, fece una preghiera di guarigione su di me. Terminando mi disse: « Non dire più: — ho l’artrite —, ma: — l’avevo —, perché sei guarita ». I dolori sparirono e non presi più medicine (prima ero arrivata a prendere dodici ascriptin al giorno e a subire iniezioni settimanali di sali di oro). Rifeci le analisi e costatai che ero realmente guarita. Il dott. Nicola Breuer, molto credente, che si occupava di me ad Asunciòn, mi disse: « Bisogna ammettere che oltre la scienza, esiste Qualcuno più in alto a cui niente è impossibile ».

Come mi hanno spiegato i medici, la persona che soffre di questa malattia, anche nell’ipotesi della sua guarigione non perde mai l’artritest: è come un marchio che le rimane per tutta la vita. È come il malato che ha avuto un infarto: gli resta la cicatrice nel cuore. Tuttavia, confrontando le analisi che mi hanno fatto, si può vedere che sono guarita e che sono sparite le tracce dell’artritest. La sola spiegazione che si può dare di tutto questo è che si tratti d’un miracolo di Dio ».

Maria Teresa Galeano de Baez

Quelli che pensano che le guarigioni sono qualcosa di superficiale e di accidentale nel ministero di Gesù, si sbagliano completamente. Quelli che credono che oggi non c’è più bisogno di guarigioni e che l’essenziale sia di annunziare il vangelo, dimenticano il metodo pastorale di Gesù. Noi progettiamo e tentiamo mille metodi per attrarre gente che viene sempre di meno in chiesa. Organizziamo feste, concerti, convivenze, ecc. e i risultati sono sempre molto poveri. Gesù, invece, guariva i malati e la gente accorreva in massa. Erano tanti che qualche volta si doveva far passare i paralitici per il tetto della casa di Pietro, perché non era possibile introdursi in mezzo alla folla. Oggi capita la stessa cosa. Quando Gesù guarisce i malati, si riuniscono moltitudini che non riescono a stare nemmeno negli stadi e allora annunziamo loro il regno di Dio. Le conseguenze sono assai più grandi che non le semplici guarigioni fisiche.

Che i segni della potenza di Dio non siano solo uno spettacolo ma aiutino efficacemente il rinnovamento della vita di fede, lo dice espressamente l’arcivescovo di Tahiti al mio superiore provinciale in una lettera cui trascriviamo integralmente la prima parte.

Papeete, 30 novembre 1982

Reverendissimo Padre,

ero assente mentre il p. Tardif ha predicato in mezzo a noi, dal 21 ottobre al 14 novembre. Tuttavia al mio ritorno ho potuto costatare il cambiamento dovuto alla sua predicazione.

1. Il numero dei partecipanti alla domenica è aumentato considerevolmente.

2. Si è instaurato un certo clima ecumenico.

3. Ovunque nasce o rinasce la vita spirituale.

4. Si sono avute grandi conversioni e le confessioni sono diventate molto frequenti.

5. Il clero, i religiosi e le religiose hanno apprezzato molto la predicazione del p. Tardif.

6. Un gran numero di coppie illegittime, si preparano per il matrimonio oltre che a un rinnovamento della vita familiare.

La diocesi non aveva mai sperimentato un tale slancio di fede. Abbiamo celebrato due sinodi, fatto una visita pastorale, ritiri predicati da eccellenti sacerdoti in questi ultimi quindici anni, abbiamo avuto delle grandi manifestazioni religiose, ma mai con risultati vasti e profondi paragonabili a questo.

+ Michel Coopenrath arcivescovo di Papeete

Basta un solo esempio, tra mille, di ciò che avvenne a Tahiti. Durante la messa per i malati, un cieco cominciò a piangere e alla fine cominciò a vedere. Incontrandosi con Gesù, luce del mondo, riebbe la luce dei suoi occhi. Questa guarigione impressionò molto Gabilou, celebre cantante del Pacifico che aveva ottenuto il secondo premio in eurovisione; egli si iscrisse per il secondo ritiro, durante il quale si pentì, si confessò e si comunicò. Durante la messa di chiusura, fece questa testimonianza:« Ci sono state qui molte guarigioni, ma la più grande è la mia, perché il Signore mi ha guarito spiritualmente. Erano sedici anni che stavo lontano dalla vita cristiana e dai sacramenti; ma durante questo ritiro Gesù mi ha incontrato ed ora non voglio più vivere né cantare se non per lui ».

Ripetè la sua testimonianza alla televisione e in seguito nello stadio dinanzi a ventimila persone. Oggi evangelizza con canti carismatici, interpellando i giovani. Gesù è il Signore anche di artisti e cantanti.

Le guarigioni hanno uno scopo molto chiaro di cui dobbiamo tener conto. L’arcivescovo di Brazzaville l’ha scritto in maniera molto bella in una lettera a tutte le comunità della sua diocesi:

Brazzaville, 7 ottobre, 1983

Siamo stati molto contenti della predicazione del p. Tardif che ha ripreso il tema del centenario dell’evangelizzazione del Congo: il rinnovamento della fede. Le sue prediche furono accompagnate spesso da guarigioni spirituali, morali e fisiche.

Lo spettacolo più straordinario era di vedere, durante la preghiera, i malati guarire, i paralitici camminare, i muti parlare … era un rivivere i tempi della chiesa primitiva con Gesù. Ma che nessuno dimentichi lo scopo di questi segni miracolosi di Gesù: sono una testimonianza per risvegliare la fede di chi non crede e per fortificare quella dei credenti.

Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono! (Mt 13,16-17).

Il p. Tardif ci ha predicato un vangelo di verità e non di menzogna. Aver visto questi segni e non credere, ecco quello che Gesù chiama « peccato contro lo Spirito Santo », perché si rifiuta di riconoscere la verità … e ciò è molto grave.

La predicazione accompagnata dal potere di guarigione, che noi abbiamo vissuto, lascerà una traccia profonda di cui le generazioni congolesi parleranno per molto tempo, come si parla ancora delle opere e delle parole di Gesù Cristo.

+ Mons. Barthélémy Batantu arcivescovo di Brazzaville

Credo che i testi biblici e anche le testimonianze dei santi siano molti nella vita della Chiesa, per cui non è affatto necessario giustificare o non è possibile contrastare le guarigioni. Ma la questione di fondo è un’altra: credo io che Dio mi può guarire? Ho fede nel potere di guarigione di Gesù che può passare attraverso la mia persona per guarirne altre?

Qualche volta temiamo le meraviglie di Dio per la semplice ragione che non le comprendiamo.

Il vescovo di Sangmelino nel Cameroun mi aveva invitato ad un ritiro sacerdotale. Vi chiamò tutti i suoi sacerdoti; ma uno di loro disse:

« Io non ci voglio andare, perché là non si parlerà che di miracoli e sempre di miracoli ».

Il vescovo gli rispose:

« Vai, non aver paura. Il tema del ritiro non è la guarigione, ma la preghiera ».

Il sacerdote ci andò, ma più per l’esortazione del vescovo che per propria convinzione. Così cominciò il ritiro, ma al terzo giorno si alzò davanti a tutti e disse:

« Soffrivo di un’artrite deformante alle mani che mi impediva persino di allacciarmi le scarpe. Di più debbo dire che non volevo partecipare a questo ritiro temendo che non si parlasse d’altro che di miracoli. Ma durante la messa di ieri, ho sentito come un grande caldo nelle mie mani. Voglio rendere gloria a Dio, perché sono perfettamente guarito. Posso muovere le mani … ».

Io aggiunsi ridendo:

« Non volevi sentir parlare di miracoli e ora sei tu che non cessi di proclamare le meraviglie del Signore ».

Tutti ridevano e lodavano Dio, mentre lui muoveva e mostrava le mani.

La nostra disposizione dovrebbe essere quella di un pieno abbandono nelle mani del Padre amoroso: egli ha un piano meraviglioso su di noi.

 

 

 

 PREGHIERA PER LA GUARIGIONE INTERIORE (p. TARDIF)

Padre di bontà, padre di amore, ti benedico ti lodo e ti ringrazio perché per amore ci hai dato
Gesù. Grazie Padre, perché alla luce del tuo Spirito comprendiamo che Lui è la luce, la verità,
il Buon Pastore, che è venuto perché noi abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza. Oggi, Padre,
mi voglio presentare davanti a te come tuo figlio. Tu mi conosci per nome. Volgi i tuoi occhi di
Padre amoroso sulla mia vita. Tu conosci il mio cuore e le ferite della mia vita. Tu conosci
tutto quello che avrei voluto fare e che non ho fatto; quello che ho compiuto io e il male che
mi hanno fatto gli altri. Tu conosci i miei limiti, i miei errori e il mio peccato.
Conosci i traumi e i complessi della mia vita. Oggi, Padre, ti chiedo, per l’amore verso il tuo
figlio Gesù Cristo, di effondere sopra di me il tuo Santo Spirito, perché il calore del tuo
amore salvifico penetri nel più intimo del mio cuore. Tu che sani i cuori affranti e fasci le
ferite, guarisci qui ed ora la mia anima, la mia mente, la mia memoria e tutto il mio spirito.
Entra in me, Signore Gesù, come entrasti in quella casa, dove stavano i tuoi discepoli pieni
di paura. Tu apparisti in mezzo a loro e dicesti: “Pace a voi”. Entra nel mio cuore e donami
la pace; riempimi d’amore. Noi sappiamo che l’amore scaccia il timore. Passa nella mia vita
e guarisci il mio cuore. Sappiamo, Signore Gesù, che tu lo fai sempre, quando te lo chiediamo;
ed io lo sto chiedendo con Maria, nostra Madre, che era alle nozze di Cana quando non c’era
più vino e tu rispondesti al suo desiderio cambiando l’acqua in vino. Cambia il mio cuore e
dammi un cuore generoso un cuore affabile, pieno di bontà, un cuore nuovo. Fa spuntare in me
i frutti della tua presenza. Donami i frutti del tuo Spirito che sono amore, pace e gioia.
Che scenda su di me lo spirito delle beatitudini, perché possa gustare e cercare Dio ogni giorno,
vivendo senza complessi e senza traumi insieme agli altri, alla mia famiglia, ai miei fratelli.
Ti rendo grazie, o Padre, per quello che oggi stai compiendo nella mia vita. Ti ringrazio con
tutto il cuore, perché mi guarisci, perché mi liberi, perché spezzi le mie catene e mi doni la
libertà. Grazie, Signore Gesù, perché sono tempio del tuo Spirito e questo tempio non si può
distruggere, perché è la casa di Dio. Ti ringrazio, Spirito Santo, per la fede, per l’amore che
hai messo nel mio cuore. Come sei grande, Signore, Dio Trino ed Uno! Che Tu sia benedetto e
lodato, o Signore! AMEN.

PREGHIERA PER LA GUARIGIONE FISICA (p. TARDIF)

Signore Gesù, credo che sei vivo e risorto. Credo che sei presente realmente nel Santissimo
Sacramento dell’altare e in ciascuno di noi che crediamo in te. Ti lodo e ti adoro.
Ti rendo grazie, Signore, per essere venuto da me, come Pane vivo disceso dal cielo.
Tu sei la pienezza della vita, tu sei la risurrezione e la vita, tu Signore, sei la salute
dei malati. Oggi ti voglio presentare tutti i miei mali, perché tu sei uguale ieri,
oggi e sempre e tu stesso mi raggiungi dove mi trovo. Tu sei l’eterno presente e mi conosci.
Ora, Signore, ti chiedo d’aver compassione di me. Visitami per il tuo vangelo,
affinché tutti riconoscano che tu sei vivo, nella tua Chiesa, oggi; e che si rinnovi la mia
fede e la mia anima. Abbi compassione delle sofferenze del mio corpo, del mio cuore e della
mia anima. Abbi compassione di me, Signore, benedicimi e fa che possa riacquistare la salute.
Che cresca la mia fede e che mi apra alle meraviglie del tuo amore, perché sia anche testimone
della tua potenza e della tua compassione. Te lo chiedo, Gesù, per il potere delle tue sante
piaghe per la tua santa Croce e per il tuo Preziosissimo Sangue. Guariscimi, Signore!
Guariscimi nel corpo, guariscimi nel cuore, guariscimi nell’anima. Dammi la vita, la vita
in abbondanza. Te lo chiedo per l’intercessione di Maria Santissima, tua Madre, la vergine
dei dolori, che era presente, in piedi, presso la tua croce; che fu la prima a contemplare
le tue sante piaghe, e che ci hai dato per Madre. Tu ci hai rivelato d’aver preso su di te
i nostri dolori e per le tue sante piaghe siamo stati guariti. Oggi, Signore, ti presento con
fede tutti i miei mali e ti chiedo di guarirmi completamente. Ti chiedo, per la gloria del
Padre del cielo, di guarire anche i mali della mia famiglia e i miei amici.
Fa che crescano nella fede, nella speranza e che riacquistino la salute per la gloria
del tuo nome. Perché il tuo regno continui ad estendersi sempre più nei cuori attraverso
i segni e i prodigi del tuo amore. Tutto questo, Gesù, te lo chiedo perché sei Gesù.
Tu sei il Buon Pastore e noi siamo le pecorelle del tuo gregge. Sono così sicuro del tuo amore,
che prima ancora di conoscere il risultato della mia preghiera, ti dico con fede:
grazie, Gesù, per tutto quello che farai per me e per ciascuno di loro.
Grazie per i malati che stai guarendo ora, grazie per quelli che stai visitando con la
tua Misericordia.


Edda CattaniMiracoli e guarigioni
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