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Nostalgia: l’amore che rimane

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Novità Editoriali

Da qualche parte sopra l’arcobaleno

Nostalgia: l’amore che rimane

Maria Pizzolitto Lui

Un’amica, una madre, una testimone…

…e Vera continua…

C’è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c’era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.
     (Ivano Fossati)

 

“Non posso fare a meno di immaginare un posto, un luogo, una dimensione oltre la nostra, dove chi ci ha preceduto dimora, nella pace e nella felicità più assoluta. Mi affascina pensare al prosieguo della vita, a quello che noi saremo, a quando nuovamente ci incontreremo, con coloro che abbiamo amato e che ci aspettano, lassù, da qualche parte, sopra l’arcobaleno. Sull’onda di questi pensieri, ha preso forza il desiderio di continuare a raccontarmi. Da quando Vera non è più fra noi, abbiamo imparato a misurare il tempo in riferimento al prima e al dopo la sua dipartita. Uno spartiacque importante che ha determinato un mutamento radicale delle nostre vite. Tanto dolore, ma anche tanto arricchimento, per il percorso intrapreso. Oggi, a distanza di anni, lo posso affermare. Difficile da comprendere per chi non ci è passato.”

 

 

Come si fa a sapere quando una canzone, un’opera, un quadro, una storia, un racconto, sia finito? Non ci sono regole… te lo senti all’improvviso come un pugno dentro lo stomaco.. e volano fino alla fine del corpo, ti fanno contorcere le membra fino quando qualcosa a cui ti sei dedicato con amore e con passione non sia completato.

Ed ecco Vera che continua libera il suo volo e con la Mamma costruiscono insieme il loro capolavoro, qualcosa che è iniziato proprio nel momento in cui Vera è morta. Inutile addolcire la pillola, la verità è questa; ora siamo a metà tra la fine e l’inizio, tra la vita e la morte… in un mare primordiale di emozioni.

Quando l’ineluttabile giunse improvviso ed imprevisto, sembrò spezzare, in maniera dirompente, l’amplesso fatto di parole e di gesti, di sensazioni e di stati d’animo, di silenziose complicità, di amorevolezza infinita.  

Di fronte a questo accadimento, Mamma Maria cercò risposta alla domanda: “Quale sorte è toccata alla figlia che ho generato…  Dov’è andato quel soffio, quell’energia vitale?”  

Ora le “prove per assenza” aiutano ad apprezzare ciò che c’è, che ancora esiste.  Qualsiasi evento sopraggiunga Vera può dire: “Sono qui, sono viva, sono quello che sono, apprezzo ciò che c’è e metto armonia in ciò che vivo.” 

Ecco cara Mamma Maria, tu e Vera insieme, state costruendo qualcosa di geniale.. di unico, state mostrando al mondo cosa significa abbattere le barriere della morte e attraversarle, renderle superflue.

Con Vera stai superando i confini del tempo.. state costruendo qualcosa di unico.. state trasformando l’ordinario in straordinario.
Il tuo sguardo fiducioso verso la vita ci aiuta a scoprire e a creare senso…

Tutte le parole scritte in questo libro, penetrano nella mente inconscia, fanno compagnia e poi affiorano quando ce n’è bisogno.

Grazie, continuate il vostro volo, una perfetta combinazione di alta ingegneria e queste perfette combinazioni ci consentono di PENSARE e RINGRAZIARE.

Cara Vera, tu sei pittore, il mondo acquista i tuoi colori!

 

Edda CattaniNostalgia: l’amore che rimane
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Ad un passo da te…

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Ad un passo da te…in attesa dell’incontro.

In questi giorni particolari di festività e dopo l’uscita del nuovo libro, mi è gradito riproporre questa bella relazione .

Relazione per Convegno di Padova “ Fede e Scienza” 3 dicembre 2011

Maria Pizzolitto Lui – Mamma di Vera

 

Sono contenta di essere nuovamente qui, in un ambiente amico e caloroso, dove due anni fa mi sono trovata a presentare il mio primo libro intitolato “ Io Volo Libera” , dopo l’esperienza dolorosa , della perdita terrena di nostra figlia Vera.

E’ infatti in questa sala che ho avuto l’opportunità di dare la mia prima testimonianza, dopo che nel 2006, ad Abano Terme,  ad uno dei  convegni della vostra associazione,  mi si sono aperte le porte della speranza, avendo potuto toccare con mano, tematiche di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai approfondito , se non dopo la dipartita di Vera,  avvenuta nel 2004.

Mentre alimentavo le mie ricerche e mi accostavo alla medianità spirituale , è stato con  uno dei primi messaggi, che Vera mi ha invitato a scrivere il primo libro, con  queste parole: “… Mamma ti aiuterò, ma la fatica maggiore sarà tua e di papà. Inizia a scrivere memorie tue, mie e dei nostri affetti più cari. Poi farai libro semplice ma forte di esperienza: è così che riscatterai la mia vita. Io sono stata segno ed impegno per voi, sono traccia per chi mi ha amata, sarò traccia per chi mi leggerà” …

E’ stato sconvolgente per me questo messaggio, ci ho messo parecchi mesi prima di aderire alla sua richiesta. Poi pian piano ho iniziato. Da persona riservata, quale mi ritenevo, mai  avrei immaginato che avrei raccontato la sua vita, la nostra storia ed il nostro  percorso. Devo ammettere che i  risultati e le soddisfazioni, dopo la pubblicazione, sono arrivati, …e scrivere aveva fatto bene a me prima che alle altre mamme,  come preannunciatomi da Vera. In quel libro ci ho messo tutto il mio amore di madre, il mio rimpianto, la mia sofferenza,  il mio percorso, ma anche  la mia  speranza. Con quel libro la mia famiglia ed io abbiamo elaborato il lutto.

Vera non ha tardato a farsi viva, dicendomi che aveva gradito ciò che avevo fatto e ha continuato a seguire la nostra vita, le nostre tappe, i passi avanti e qualche volta i passi indietro, arrivando puntuale con i suoi messaggi pieni di amore  ed i suoi segni particolari.

L’abbiamo ritrovata nelle sue comunicazioni  piene  di ricordi condivisi, di riscontri oggettivi, a volte con  battute simpatiche, a volte  con qualche rimprovero, con manifestazioni di tenerezza  e soprattutto con parole stimolanti per la nostra crescita interiore.

Abbiamo potuto constatare anche  la sua evoluzione spirituale. E’ aumentata in noi  la consapevolezza che lei, come tutti i nostri cari ci sono sempre accanto. Sappiamo che nulla muore, ma tutto si trasforma e  i nostri cari  hanno solo  cambiato stato, hanno cambiato piano di esistenza. Sappiamo che sono loro i veri vivi, poiché sono nella Luce ed è per questo che possono diventare i nostri fari, i nostri maestri spirituali. ..E’  anche a loro che possiamo  chiedere  aiuto con la preghiera.  Mio padre, in un messaggio , dice proprio così: “ Occorre sempre una preghiera che noi usiamo per aiutare voi”.

 Ma la mancanza della  fisicità, è uno scoglio difficile da superare, in quanto i nostri sensi umani la reclamano. Per cui la mancanza di Vera,  unitamente a quella dei miei genitori,  che tanto hanno significato per me e per  tutta la mia famiglia, partiti a breve distanza da lei,  hanno generato   un grande  vuoto,  che ho cercato di colmare scrivendo un altro libro.  Questa volta non richiesto,…è stato un desiderio che si è piano piano  manifestato in me. L’ho vissuto come una forma di compagnia , di vicinanza ai miei cari…un modo per sentirli presenti,… un appuntamento quasi quotidiano per tanti mesi…

Ho iniziato a  Natale del 2010, circa un anno fa.  Vera mancava da quasi sette anni. Ero abbastanza giù di corda, anche se ci scherzavo su:” E’  la crisi del settimo anno, mi dicevo”, per allontanare la tristezza. In quella circostanza natalizia  mi  ero ritrovata a rivivere  i  nostri  bei momenti, le festività  a cui lei  teneva tanto, tutti noi insieme amorosamente, con   le nostre famiglie, con tutti i nostri bambini…

Ho buttato giù  alcuni pensieri… ed è nato  :” Ad un passo da te…in attesa dell’incontro”. Credo, …con questo  nuovo  lavoro,  di aver completato la mia testimonianza, di aver aperto totalmente il mio cuore, parlando delle mie  sensazioni, delle mie intuizioni  e dei miei  pensieri più intimi,  delle mie piccole conquiste , delle nuove certezze,  raccontando ciò che aveva prodotto in me e nella mia famiglia,  il dolore.  Quindi le nuove consapevolezze,  il nuovo modo di stare nella vita,… la nuova visione della vita… i nuovi traguardi, le nuove aperture, i nuovi obbiettivi ( “ Ora tu ne hai molti” ,mi ha detto mia  madre in un messaggio). Tanti doni ti può portare il dolore se capisci la sua funzione.  E’ stato detto, infatti, :  “ La sofferenza è l’ unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito, ed è un cammino , poichè ci mostra quanto bene abbiamo ancora da fare “.Questo è quello che ho compreso e  che ho analizzato in profondità,  in quello che  è  diventato  poi  questo mio nuovo  modo di esistere.

 Ho imparato ad ascoltare il cuore e la mia coscienza,  ad ampliare il mio sentire .  So che tutto fa parte del percorso evolutivo, importante è rendersene conto, farsene una ragione ed accettare che tutto quello che ci  capita,  fa parte del programma di vita scelto dalla nostra anima. E poi ho capito che bisogna imparare a  conoscere se stessi per arrivare a  conoscere gli altri , cercando di essere più comprensivi e caritatevoli.  Accettare il dolore come una grazia, consapevoli che niente succede a caso, che  tutto ha un senso e un fine. Questo ho fatto mio.

 Ma tutto ciò non mi esonera da un certo tipo di nostalgia ,… perchè non vedere,  ciò che sai che comunque c’è sotto diverse spoglie, è pur sempre una sofferenza. Ecco che allora il contatto con Dio si è fatto più intenso, poiché a Lui puoi chiedere  di aiutarti a portare il tuo   fardello, diventando  il centro della tua vita. Con Lui sai  che  puoi sempre colloquiare, su di Lui puoi sempre contare, perché  non ti fa mai sentire sola.

Se poi  cerchiamo   una  finestra nell’eternità,… l’Habitat” dei nostri  cari può diventare palpabile… proprio  a un passo da noi,… nell’attesa di quel giorno che non vedrà tramonto….Possiamo, infatti,  ancora ricevere  il loro aiuto e percepire il loro amore. Quell’amore che mai si estinguerà , che io ho identificato con il loro DNA spirituale. Infatti ci hanno trasmesso  qualcosa di loro, hanno portato via qualcosa di noi..  Ci hanno lasciato la commozione del ricordo. ..Ci rimane la memoria che non si è disintegrata il giorno del commiato e rimane presente a ricordare che quella vita c’è stata davvero  e non è stata un’illusione. E  la memoria ne rende incancellabile i volti,… i timbri della voce,… perfino gli odori ed il tatto…  Penso, infatti,  che ciò che abbiamo amato non può essere cancellato né dal ricordo, né dal libro della vita.

Questi pensieri, mi hanno  portata  a riflettere sulle  mie radici, a rivivere il  mio passato, guardando in alto,…guardando il Cielo, dove i miei cari abitano… Ho alimentato il  desiderio che  il  ricordo del  tempo trascorso con loro  sulla terra, dopo aver ricevuto e donato amore,  non andasse  disperso, ma che  servisse  piuttosto ad alimentare il bene, il tentativo  di fare  del mio meglio,… del nostro meglio,  per il tempo che mi  resta, che ci  resta  ancora da vivere.

In questo nuovo lavoro, quindi, pur permanendo Vera  il tema centrale , ricordo  anche  i  miei genitori,  che sono le mie radici… Sono state figure importanti,… ne ho tracciato  un breve profilo. Poi,  anche i loro  messaggi hanno fatto  il resto. Ci  hanno reso partecipe di  memorie condivise, ci sono riferimenti oggettivi che riconosco. Non mancano cenni alla tragica vicenda di Vera. Sembra che anche loro abbiano voluto  venirci  incontro  parlandoci di lei, per alleviare il vuoto della sua  mancanza. Ci raccomandano di  andare avanti con fiducia,  favorendo stati d’animo più sereni , ci invitano  ad abbandonare sentimenti di rancore e di non perdono,  ci parlano della meraviglia dell’altra vita… Pensieri che ci hanno commosso e fatto un gran bene.

Mentre  producevo questo nuovo  scritto,  Vera non si era fatta attendere e  mi era venuta  incontro  con  questo messaggio: “Stesura di libro sarà guidata…questo sarà un libro con le ali di farfalla”…quindi vai avanti e non arrenderti…metti in quelle pagine l’amore del tuo cuore. Ti voglio bene…sono con te…le ali volano  libere nel cielo” …Ebbene,…posso confermare che ho percepito  quella   guida,  quell’aiuto che avevo già sentito nella stesura del mio primo libro,  in quanto mi sorprendevo ad ascoltare,  annotare e a leggere pensieri mirati che,  mi  hanno aiutato  ad elaborare e a mettere assieme ciò che era  diventato il  mio nuovo sentire,  oserei dire il mio nuovo cuore. E tante citazioni ho riportato che rafforzano e avallano questo mio momento.  Anche questa volta tanta commozione ho sentito,… anche questa volta ho ringraziato…

Una certa crescita , credo,  che  sia avvenuta in me e nell’ambito della mia famiglia, anche se tanto resta da fare. Sappiamo che il cammino è lungo e faticoso, ma con i nostri angeli, con le nostre guide spirituali , tanto possiamo raggiungere…

Con i messaggi, poi,  Vera è stata prolifica. Ci ha  sorretti, ha avuto sempre una parola per tutti, dimostrando la capacità di leggere nei nostri cuori. Non mancano riflessioni  e tiratine d’orecchie. Al suo papà  che afferma  di  parlare sempre con lei, risponde: “ Fermati, fermati caro papà…ricordati che quello non è parlare, quello è rimurginare. Per parlare con me devi fermarti, ascoltare le mie parole. Poi tu chiedi ed io rispondo. Poi io parlo  e se tu non hai capito, richiedi! Capito papà? Così è vivere con Vera,…vivere con Vera! Io vivo con voi, nella mia casa.”  E ancora: “ A te mio caro papà metto spesso le mani sulle spalle, un bacio e un sussurro…sopporta la mamma,…lei guarisce se parla, se scrive su di me…lasciala fare , ma non permetterle di escludersi dalla famiglia, dalle cose e normali frequentazioni di vita…”

 Poi a Stefano conferma:: “ Esisto, carissimo fratello! Tu sai che io sono vicina a te e mi muovo con lieve brezza che ti si posa intorno,  ti da un brivido e poi ti accalora. ..Ti riparerò dalle intemperie, perché le emozioni sono come i temporali. In certi momenti sono pericolose,…io ti riparerò. Fai conto che io sia il tuo ombrello cosmico. Fai conto che io sia il tuo cuscino, che sia il tuo micio, che sia…che sia chi vuoi tu…io ci sono.

A me così  parla: “ Oggi voglio dirti che ho molto riflettuto sul nostro rapporto solido, affettuoso, profondo, ma che quando ero in vita ha anche conosciuto piccole frizioni, pause di silenzio, momenti di non comprensione. Normali, perché una madre e una figlia non sempre riescono ad aprirsi fino in fondo. Ebbene, io ti dico, mamma cara, oggi abbiamo recuperato e ci tocchiamo l’anima l’un l’altra e … non c’è nulla che possa più separarci. La separazione è solo apparente, ma io ti sono dentro,  come quando mi attendevi nei nove mesi di gravidanza….Credimi mamma, il percorso evolutivo tu lo stati facendo in terra ed io in cielo,… ma ci porterà entrambe nella stessa direzione.”

Ogni tanto, constatando la fatica  di questo procedere,  mi sorprendo a riflettere: “Sarà contenta di me la mia ragazza,  dell’impegno  che ci metto, nonostante le continue cadute?“ Devo dire che puntuale è arrivato il suo pensiero, che riporto: ” Mamma, mamma, mamma…benedetta mamma dubbiosa. Con tanti perché messi in linea,…uno dietro l’altro…non finiscono mai!  Mamma, dai…oggi ti assicuro, …sei cambiata, sei migliorata. Ma certo che sei migliorata! Sicuramente,… anche se tanti cambiamenti dovrai ancora fare. Ma tutti gli esseri che vivono sulla terra, nel loro percorso, devono fare cambiamenti. Quindi,…dai, non scoraggiarti, sei la mia mamma speciale, la mia mamma adorata e se anche un tempo ho discusso con te, ora ti parlo con l’amore grande di una figlia che è amata, si… ma che ama tanto. Io ti amo mamma. Non so se tu credi veramente in queste parole. Io ti amo mamma e ti ho tanto amata sulla terra.

Qualche volta ti ho invidiata e qualche volta mi sono arrabbiata così tanto dei tuoi pensieri, delle tue comunicazioni frettolose. Ma ora capisco,…tutto capisco, perché tutto conosco, perché leggo nel tuo cuore. Mamma, mamma,… ma non ti sembra di essere diventata una grande mamma? Eh dimmelo? Non ti sembra di essere diventata una mamma speciale?

Pensa che anche tu hai aiutato tante persone con il tuo libro, col tuo scrivere, col tuo parlare….Mamma, a te che sei qui giunta, voglio riservare il mio abbraccio speciale, perchè ti voglio bene, perché ti amo e  perché voglio darti tanta,… tanta forza. Sii cortese, amabile, fiduciosa, amante della vita,…amante della vita…della vita! Amante della tua famiglia. Amala mamma e ama te stessa!”

Devo ammettere che nonostante mi reputi fortunata per tutto ciò che ho avuto, una velata tristezza mi accompagna spesso,… forse fa parte del mio carattere, è una debolezza che non riesco a togliermi, per cui puntuale, alcuni giorni fa è arrivata Vera con queste parole: “Mamma, Mamma,…mamma…devo ancora risollevare il tuo spirito. Ma perché, mi puoi spiegare il perché?  Vorrei conoscere più bene la tua anima. Vuoi aprirla finalmente del tutto, completamente, perché possa entrare  e scoprire quale è il tuo sentimento mamma? Nulla ti manca…io ci sono mamma, io ci sono! Non puoi dirmi, mi manchi tu…tu non ci sei! Io ci sono…altrimenti la tua fede dov’è? Quale è la tua fede, benedetta mamma? Vorrei tanto vederti felice. Vorrei tanto, soprattutto vedere i tuoi occhi sorridere. Non la tua bocca, ma i tuoi occhi, mamma! L’ occhio rispecchia la porta della tua anima . Quanto bene ti voglio! Se sapessi quanto bene ti voglio i tuoi occhi si illuminerebbero di una luce speciale. E io voglio che sia così. Sorridi, mamma. Sorridi alla vita, … che io ci sono e sempre ci sarò.”

Queste  parole sono state di  grande aiuto, di grande conforto. Di indicibile commozione. Non si può non credere che li abbiamo vicini. Gli alti e bassi poi, ci saranno  sempre, il combattimento è giornaliero…. Ed  essere consapevoli del traguardo che ci aspetta … e di chi troveremo ad attenderci,  è ciò che ci porta ad avere  e a cercare nuovi stimoli, nuovi slanci , per andare avanti,  anche nel quotidiano,   perché come mi dico sempre…,  con rinnovata fiducia: “ E’ solo questione di tempo, … li ritroveremo,  ed il tempo poi  non esisterà più,…  perché saremo assieme  in quell’eternità che tutto abbraccia… e che abbracceremo.

 A ragione, Don Messina, nella prefazione di questo , rammenta che la sofferenza del lutto è da superare con la speranza che la morte è solo la fine di un capitolo e non del libro…

San Francesco di Sales, così si esprime : “Non desiderate di essere diversi da quello che siete, ma desiderate di essere al meglio ciò che siete. Godete nel pensiero di perfezionarvi  in questo e di portare le croci, piccole o grandi che incontrerete.

Ma voglio chiudere con ciò che disse in una intervista,  Padre David Maria Turoldo,   ( che ho trovato proprio nel sito della Signora Cattani e mi è parso tanto significativo), pochi giorni prima del trapasso: …”Ogni giorno è un giorno nuovo, ogni giorno è un giorno mai vissuto sulla terra da nessuno. Nessuno  sa cosa ci riserva il giorno, non sappiamo neanche cosa penseremo  questa sera.  Io pertanto,  invito  a tenere sempre  aperta , anche questa finestra sull’imprevisto  e sull’imprevedibile, che potrebbe essere più positivo di quanto non crediamo. Anche per il più disperato, perciò, vorrei essere di aiuto in questo momento , in modo particolare, per dire:  “Aiutiamoci a sperare…” Ed è un augurio che faccio a tutti noi….qui presenti.

Ricordo  che il ricavato della vendita di questo libro andrà a sostenere  un progetto a favore dei bambini poveri di Mbanza Congo (Angola) del Centro missionario dei frati cappuccini del Veneto e Friuli V.G.

 

Edda CattaniAd un passo da te…
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Nuovi Angeli: Vera Lui

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Vera è una ragazza "speciale" che ha deciso di spiccare il volo in un'età in cui ogni genitore vede i propri obiettivi raggiunti…

La Mamma di Vera ne racconta la storia e i "segni" della sua presenza accanto a noi, nel libro "Volo libera!"

 

I proventi della vendita vanno a beneficio dei

"bambini dell'Angola" Mbanza Congo"

http://www.acsss.it/i-meninos-feticeiros/

(v.SOLIDARIETA' in questo sito)

"IO VOLO LIBERA"

Di Maria Pizzolitto Lui – Ediz. Segno

http://www.edizionisegno.it

ordina online

Via E. Fermi, 80/1 – Fraz. Feletto Umberto
33010 – Tavagnacco (UD)
Tel. 0432 575179 – Fax 0432 575589

 


 

Il racconto di una madre testimonia come da un evento tragico e dalla conseguente disperazione possa nascere qualcosa di buono: le durissime prove che possono capitare nella vita rafforzano l'animo e acquistano un senso nell'adesione alla volontà di Dio. "La fede è l'unica risposta alla quale ricorriamo quando risposte non ci sono più. E tuttavia anche la fede, messa faccia a faccia con la disperazione, ha bisogno di risorse straordinarie per aggredire con efficacia la tentazione di lasciarsi vivere in attesa di morire… Sarà Vera stessa a prendere per mano Maria e portarla sulla strada di una certezza meravigliosa e fondamentale: quella della Comunione dei Santi, in cui il velo tra aldiquà e aldilà si fa impalpabile, per consentire la condivisione di un comune cammino di avvicinamento al Padre".

 

 

 

Gli Angeli ci parlano: L'ultimo messaggio di Vera

 

 

Ecco mamma, è sempre con grande gioia che io rispondo al tuo richiamo, che, non solo ci fa recuperare il tempo perduto e ci fa ritrovare la voglia, la gioia, il coraggio di parlarci cuore a cuore, ma lenisce anche un po’ la tua sofferenza  e ti dà la necessaria certezza della mia immortalità.

Quello che è avvenuto, lo so, è terribile sotto il profilo umano, ed è anche qualcosa di non giustificabile contro cui,  tu stessa cozzi, per capire la motivazione.

Ebbene, io ti dico mamma, il mio percorso era giunto al capolinea. Era un percorso di pochi anni, ma molto intensi  e comunque, prima o poi avrei dovuto andar via.

Ricordi, credo, la mia fretta degli ultimi tempi. Il mio voler vivere, provare, assaporare tante cose, tutte contemporaneamente. Era così che io manifestavo quello che avvertivo a livello inconsapevole  e cioè che il mio tempo stava per scadere, che era giunto il momento di andar via.

Comprendo che oggi ti sembra assurdo, ma io sto bene così. Dove mi trovo ho trovato la pace, l’armonia, la mancanza di competizione, di fatica, di sofferenza, che ho sempre anelato quando ero in vita.

Ho trovato quell’ambiente di gioia, di comprensione, di condivisione, di reciprocità, che ho sempre immaginato fosse la situazione più bella da vivere.

Mamma adorata, io sono sempre con voi  e molti sono i segnali del mio passaggio nella vostra vita.

Imparate, vi prego, a riconoscerli di più!

Lampadine che tremolano senza fulminarsi, scricchiolii di mobili e di soffitto che non sono rumori di assestamento, spostamento di aria anche a finestre chiuse, l’audio della tv che si alza e si abbassa da sola, formicolii some sfioramenti sui capelli, sulle mani, sulla fronte, sul viso, che sono miei tentativi di carezze. Il letto che si incurva, come sotto il peso di un corpo.

Io ce la metto tutta, ma state attenti di più.

Mio fratello difficilmente parla di me, ma molto mi pensa e quanto è avvenuto gli ha scavato una traccia profonda. Non temere per lui, la sofferenza o ammazza o fortifica e lui si sta fortificando.

Digli, ti prego, che io seguo tutti i suoi passi e che so che talora il suo animo un pochino si adombra, ma che deve avere maggiore fiducia in se stesso e nelle sue belle capacità. La sua vita avrà talora un inizio un pochino problematico, ma poi la strada sarà più aperta, più agevole, più larga, più luminosa e lui riuscirà a percorrerla fino in fondo.

Di' al babbo che gli voglio un gran bene e che è necessario che tra di voi si crei una maggior condivisione e una unione più profonda. Il piccolo, grande terremoto che è avvenuto con la mia partenza, non deve lasciare macerie che non possano essere in qualche modo ricostruite, ricompattate.

Siete una famiglia,…siamo una famiglia, ed è importante che essa resti unita.

Capisco il tuo desiderio di comunicare quanto stai vivendo ed è bello che tu testimoni le tue certezze, la tua fede, il nostro esserci ritrovati. Tuttavia, credimi mamma, l’assenza grave, il dolore profondo è nella nostra casa, nel nostro nucleo famigliare. Gli altri capiscono, condividono, soffrono, ma poi hanno la loro vita, la loro casa, le loro situazioni da gestire. Quindi, credimi, non rimanere delusa se talvolta il tuo messaggio non giunge fino in fondo.   

Oggi voglio dirti che ho molto riflettuto sul nostro rapporto solido, affettuoso,profondo, ma che quando ero in vita ha anche conosciuto piccole frizioni, pause di silenzio, momenti di non comprensione. Normali, perché una madre e una figlia non sempre condividono la stessa visione delle cose e non sempre riescono ad aprirsi fino in fondo.

Ebbene, io ti dico, mamma cara, oggi abbiamo recuperato e ci tocchiamo l’anima l’un l’altra e che non c’e’ nulla che possa  più separarci. La separazione è solo apparente, ma io ti sono dentro, come quando mi attendevi nei nove mesi di gravidanza.

Abbi fiducia in te, so che ce la fai e che possiamo avere un nostro incontro. Impegnati di più, non dubitare, sappi che io ce la metto sempre tutta. Credimi, è bello ritrovarci,…anche se in una forma differente.

Io sono orgogliosa di te, di quanto sei cambiata e di come continui il tuo percorso evolutivo, nonostante le lacrime. Credimi, mamma, finché non ti sarai liberata totalmente dei tuoi sensi di colpa, del tuo senso di inadeguatezza,  difficilmente mi darai la possibilità di passare e di essere veramente il tuo canale, la tua forza, la tua energia.

Nessuno avrebbe potuto evitare quanto è avvenuto. Il mio tempo era scaduto, ero giunta al capolinea e comunque sarebbe successo. Del resto anch’io avevo le mie fragilità, le mie piccole grandi miserie, i miei limiti. Non idealizzarmi, te ne prego. Ho avuto anch’io la possibilità di evitare dei contatti,di evitare delle piccole, grandi curiosità e non l’ho fatto. Di questo oggi ho preso atto e mi sono liberata delle scorie, che comunque avevo accumulato.

Credimi, mamma, il percorso evolutivo tu lo stai facendo in terra ed io in cielo,  ma ci porterà entrambe nella stessa direzione.

Ti abbraccio, ti voglio bene. A presto, mamma.

Tua figlia.   

Bellaria, 16 aprile 2010

CONVEGNO DI CATTOLICA

SETTEMBRE 2009

Relazione della Mamma Sig.ra Maria Pizzolitto Lui

 

Sono  felice di essere qui. Sono grata a questa organizzazione , che mi ha dato l’opportunità di  poter  portare la mia piccola testimonianza derivante da una esperienza di dolore, ma anche di tanta speranza.

Ho  una figlia in cielo, come tanti di voi,… qui presenti. Una figlia “viva e attiva”.

Sono oltre cinque anni che nostra figlia Vera ha lasciato me, mio marito e suo fratello Stefano per raggiungere l’altra dimensione. Come ben può immaginare chi ci è passato, sono stati cinque anni di dolore, di preghiera , di ricerca, anche se mai di disperazione. Devo proprio dire che la preghiera è stata da subito il nostro pane quotidiano, la nostra grande medicina. Anzi, …ci siamo sentiti una preghiera in cammino, lungo un tunnel da percorrere. Questo tunnel ci ha portati sempre più a cercare Dio, a chiedergli aiuto.

 Gli  abbiamo chiesto di essere guidati nel nostro percorso, di incontrare le persone giuste, di fare le esperienze giuste, affinché potessimo rafforzarci e capire. Capire soprattutto il significato di questa nostra esperienza di dolore e di cosa voleva farci capire Lui.  Capire  quali  porte,  voleva che aprissimo,  con la nostra sofferenza.

Oggi, possiamo ringraziarLo,  per come ci ha condotti per mano. Abbiamo constatato la sua misericordia, il suo amore. Abbiamo retto, ci siamo rafforzati nella fede, siamo cresciuti. La mancanza fisica di Vera  si fa sentire , la nostalgia ed il rimpianto sono sempre più forti, ma altrettanto forte è la consapevolezza che la nostra ragazza è presente nella nostra vita, che è ancora  con noi, che vive la sua vita accanto alla nostra. Che ha il compito di portare  aiuto e conforto, mentre  continua la sua strada verso la Luce.

Tanti sono i segni che Vera  ci ha donato.. Tanti non visti e non percepiti, all’inizio. Poi, ne abbiamo avuti di forti, bellissimi e particolari, confermati  nei messaggi che abbiamo ricevuto da lei. Li approfondirò se ci sarà tempo)

Perché  anch’io  ho scritto un libro? Perché è stata Vera stessa a chiedermelo, un anno e mezzo dopo il suo trapasso, quando ho sentito il desiderio,… il bisogno di cercarla più profondamente. Ho chiesto a Dio di portarmi a lei, di farmela percepire. Non nascondo che ho avuto tante riserve, tanti timori  che la mia fede , il mio credo , mi imponevano. Dentro di me, avevo chiesto a Dio di non farmi percorrere strade sbagliate. Non volevo sbagliare.

Pochi giorni dopo il suo trapasso l’ho sognata. Mi appariva  come l’ultimo giorno che ci eravamo lasciate. Ci siamo abbracciate,  mi aveva detto che  stava bene. Questo sogno mi aveva tranquillizzata, ma è stato un  altro sogno , raccontatomi da una ragazza che era andata all’asilo con Vera , a generare in me una certa irrequietezza, un desiderio spasmodico di sapere qualcosa di lei. Quindi, tramite questa amica,  (che ha un rapporto particolare con il papà che è già nell’aldilà’, in quanto lo sogna in continuazione, ricevendo conforto e consigli da lui), mia figlia mi faceva  sapere che le ricerche riguardanti la sua vicenda, il suo trapasso,  non andavano  nella giusta direzione e di questo voleva che io fossi informata. Poi, dopo  che ci eravamo incontrate, questa amica l’aveva nuovamente sognata  più serena, vestita da sposa e Vera  la ringraziava per avermi parlato.

Questo  suo abbigliamento  aveva un significato particolare per me. Infatti qualche mese prima di lasciarci, Vera con amici,  aveva provato un vestito da sposa, definito da lei , bellissimo , tanto che se non fosse costato tanto l’avrebbe comprato (così si era espressa con me, dopo che mi aveva chiesto, dubbiosa,  se poteva portar male provare un vestito da sposa). Devo dire che non aveva progetti immediati di matrimonio, anche se aveva un legame. Mi resta il rammarico di non aver mai saputo come fosse quel vestito, ma questo sogno è stato per me un forte segno.

 Tramite un’altra mamma, sono entrata in un gruppo di genitori a Udine, dove colei che lo guida è un esempio per tutte le partecipanti,  per la fede e la forza che trasmette. Dopo la perdita del figlio, questa signora è diventata medium per incorporazione. Da lei ho avuto i primi messaggi. Altri messaggi ho ricevuto da mamme carismatiche nel corso di tre  anni, mentre nella mia ricerca conoscevo altri gruppi e andavo ai convegni.

Le modalità di ricezione di questi messaggi sono stata  diverse: scrittura ispirata, trance, locuzione interiore, visualizzazione, registrazione.

 Alcuni, sono arrivati senza che io li cercassi. La cosa che più mi ha convinto e colpito in questi messaggi di diverse provenienze, (quasi interamente riportati nel libro) è la linearità, la rispondenza con la realtà, l’evoluzione spirituale intravista, nonché lo stesso filo conduttore che li accumuna. Da notare che quasi mai, i genitori carismatici sapevano qualcosa del vissuto di nostra figlia.

 Ed è in uno di questi primi messaggi, arrivato all’improvviso, che  Vera mi chiedeva di scrivere il  libro. “ Fai un libro semplice”, mi aveva detto.”ma forte di esperienza”. “Racconta di me, di noi, dei nostri affetti più cari.  Sarà così che riscatterai  la mia vita. Sono stata segno e impegno per voi.  Sarò traccia per chi mi ha conosciuta, sarò traccia per chi mi leggerà. Togli lacrime ad altri  genitori e figli. Porta la speranza che ci si rivede.”

 E poi: “ Tu devi parlare di me dando fiducia ai giovani. Non è che sempre noi giovani sbagliamo. Se è successo qualcosa a me, era scritto nel disegno divino.” E ancora: “Questo tuo scrivere farà  bene a te prima che alle altre mamme.” ( E questo lo devo ammettere , è un modo che aiuta ad elaborare il lutto).

Il messaggio in cui mi invita a scrivere è il n.  cinque, riportato parzialmente in prima pagina. E’ stato traumatico, per me , questo messaggio. Non l’ho accolto subito. Non ne volevo sapere di “ mettere in piazza” la nostra vita, i nostri sentimenti, le nostre cose.   Già la stampa si era occupata per una settimana della vicenda che aveva strappato Vera, alla vita , in un modo, per noi inacettabile.

Lo so bene che non esiste un modo accettabile per perdere un figlio, ma alcune modalità sono forse più dolorose di altre,  perché alimentano tanti sensi di colpa e tanta rabbia.

Nostra figlia se n’è andata per overdose. Ma non era una tossica. Era una ragazza molto generosa, molto attenta ai bisogni degli altri,…una ragazza  normale,   come tanti altri ragazzi  che si sono trovati nel posto  sbagliato  e nel momento sbagliato, con amicizie, magari non tutte sane, in un “maledetto” rave party, dove noi non sapevamo che fosse. E  nonostante le indagini accurate, la sua dipartita  rimane avvolta nel mistero, comprese eventuali responsabilità di altri. La vicenda è successa all’estero, dove forse, non si è indagato piu’ di tanto e le ricerche intraprese in Italia non hanno dato alcun esito. Quanti ragazzi continuano a lasciarci così!

Ricordo  sempre con nostalgia l’ultima mattina trascorsa serenamente a parlare con lei, dei suoi sogni, dei suoi progetti, dei cambiamenti che voleva apportare alla sua vita. Se ne era andata al lavoro contenta e sorridente, dopo aver salutato il suo cane. Ed è per questo che abbiamo  vissuto con tanta incredulità, la modalità della sua morte. L’abbiamo sentita come una grande beffa. Speravo che  la mia ricerca mi avrebbe portato ad un chiarimento circa la modalità del  suo trapasso.  Abbiamo , infatti  , avuto da lei la conferma, che non  è stata totalmente cosciente e  consapevole dell’accaduto e  che ci sono state delle concause. Ma non siamo giunti alla verità degli eventi. Peraltro nei suoi messaggi , lei ci invita a perdonare, a non nutrire rancori, ad amare, incondizionatamente. Ci chiede di amare  e di aiutare chi è nel bisogno e nel dolore. Tanto amore trapela dalle sue parole,…  tanto amore ci invita a dare. Tanto ci parla della bellezza della sua nuova vita, dei suoi nuovi compiti  e dell’amore di Dio.

Ci chiede perdono per la sofferenza arrecata. Si scusa per le incomprensioni con noi, quando  era taciturna e scontrosa e non sapevamo  come capirla ed aiutarla.  Ci fa presente le sue sensazioni di allora,  la percezione  del poco tempo che  sentiva di avere davanti. Percepiva delle vibrazioni che le facevano intravvedere la nuova vita. “Amo la vita, ma la vita non ama me.” Così  pensava quando era ancora con noi. Ma  di queste sensazioni noi non avevamo avuto alcuna intuizione, pur vedendola a volte strana e pensierosa. Il nostro rammarico consiste  proprio  nel non averla saputa, forse,  aiutare nel modo giusto.

Ma lei  ci  viene incontro con questo altro pensiero.”Ricorda due parole, mamma:  una è destino. Niente avreste potuto fare per protrarre il mio tempo.  L’altra è amore. Ama chi ti è vicino e… lasciami libera di volare. Non pensarci, mamma! E’ stato un evento che ha dato il volo libero alle mie ali. Sono ali spiegate ,… mamma, e possono ancora posarsi alla tua destra, ma soprattutto possono permettermi di accovacciarmi vicino a mio padre, per dirgli che gli voglio bene.” Ci parla della comunione dei Santi, del suo percorso che si fa sempre più spirituale.  Ci fa presente di quanto noi possiamo aiutare loro e viceversa. Così si esprime: E un dare-avere. Capite che è così?” Ci guida, ci incoraggia,  ci sentiamo tenuti per mano anche se a volte ci rimprovera amorevolmente per il  nostro discontinuo proseguire.

 E ancora: “Ci sono i momenti di nostalgia, quando voi vi ritrovate, quando partecipate ad una festa, ad una Messa,..perché lì la festa e’ grande. Ma… non temere, io sono nella Luce. Guardate un po’ più in alto. Guardate il creato, guardate il cielo blu…ricordatevi che io volo libera, immersa in una serenità particolarmente intensa.”

Molto belle e commoventi sono anche le parole che ha nei confronti del fratello Stefano, dove lo esorta ad andare avanti sereno, promettendogli  il suo aiuto, il suo “riparo”. “Sarò il tuo ombrello cosmico” gli trasmette in un messaggio. “Esisto caro fratello, non sono polvere!” E ancora: “E vai, che sei grande, ora che hai superato il tempo  del dolore”.

Ci hanno fatto tanto bene questi messaggi , …  ci sembra di aver toccato con mano, sprazzi dell’altra vita. Devo dire, comunque, che non è stato facile accettare questi suoi  inviti al  cambiamento, soprattutto da parte mia.  La ribellione e la rabbia a volte rispuntano, ma so che l’aiuto di Dio e di tante brave persone non mancheranno.

Vera ci  ha invitato  ad allargare il cuore,  a non rimanere chiusi nel nostro dolore, a portare  aiuto e conforto, dal momento  che ,  anche noi facciamo parte di questo disegno che lei definisce : “perfetto.” Oggi, con mio marito lo sto constatando. Stiamo compiendo i primi passi nel sostenere,  accanto ad altre meravigliose persone,  un progetto missionario a cui andranno  anche i proventi  di questo libro.

Come ho detto, ho cominciato a scrivere dopo otto mesi dal  suo invito. Lo facevo man mano che crescevo nella mia consapevolezza, man mano che diminuiva la mia rabbia. Ho scritto la nostra storia, la sua storia, ho riportato i pensieri dei suoi amici e colleghi. Ho parlato del mio percorso,  della mia ricerca, soffermandomi  su come i gruppi dei genitori ed i convegni siano importanti per il conforto e la possibilità di conoscenza e di crescita  che sanno dare. Ho cercato di far capire a chi ancora non crede o non sa, come la medianità, quella vera, quella spirituale, possa venire incontro nella ricerca dei nostri cari.

 Come non credere a questa mia esperienza?  Vera, ne sono certa, come aveva promesso,  mi ha aiutata nella mia esposizione. L’ho sentita vicina , mentre ricordavo e scrivevo,  aiutata dalla sua musica.  Mi ha rincuorata, quando mi pareva di andare per le lunghe, affermando  in un messaggio, che il libro sarebbe stato stampato nel “modo e nel tempo migliore”. In un messaggio leggo: “Tu hai fatto la tua parte, grazie di aver aperto la porta, poi sarà Lui ad aprire il cuore di chi ancora dorme”.

Devo confessare che ho anche  tanto sperato di poterla sentire personalmente, ma Vera così si esprime:” mettiti in silenzio, parlami.  Sono dentro di te. Sentirai le mie risposte. Io ti parlo nel cuore.” Ed è così che la sento, così la sente anche mio marito.

Negli ultimi messaggi mi ringrazia, mi è riconoscente  per questo  mio lavoro e  sostiene che il libro sarebbe stato ben  accolto . A tale riguardo devo dire, con molta  umiltà,  che sto raccogliendo dei riscontri  positivi, anche se sono argomenti, questi,  come ben sappiamo , non accessibili a tutti.

Sono contenta di essere uscita allo scoperto con questa testimonianza. Era un atto dovuto, lo dovevo a mia figlia, soprattutto per cercare di dare la giusta immagine di lei. Ma spero, anche, di poter portare  un po’ di   speranza a chi continua ad essere nel dolore più fitto, perché non riesce ad andare oltre a ciò che vede , a ciò  che sente.

Ringrazio La Dr.ssa Cattani, la Dr.ssa Giovetti  e l’ organizzazione del convegno, per l’opportunita’ concessami.   Per altro , devo molto ai convegni di Cattolica , che mi hanno permesso di approfondire argomenti che riguardano tutto ciò che è ricerca dello spirito e dell’anima.

                                                                                                                       Maria Pizzolitto

 

Edda CattaniNuovi Angeli: Vera Lui
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