Relazione per Convegno di Padova “ Fede e Scienza” 3 dicembre 2011
Maria Pizzolitto Lui – Mamma di Vera
Sono contenta di essere nuovamente qui, in un ambiente amico e caloroso, dove due anni fa mi sono trovata a presentare il mio primo libro intitolato “ Io Volo Libera” , dopo l’esperienza dolorosa , della perdita terrena di nostra figlia Vera.
E’ infatti in questa sala che ho avuto l’opportunità di dare la mia prima testimonianza, dopo che nel 2006, ad Abano Terme, ad uno dei convegni della vostra associazione, mi si sono aperte le porte della speranza, avendo potuto toccare con mano, tematiche di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai approfondito , se non dopo la dipartita di Vera, avvenuta nel 2004.
Mentre alimentavo le mie ricerche e mi accostavo alla medianità spirituale , è stato con uno dei primi messaggi, che Vera mi ha invitato a scrivere il primo libro, con queste parole: “… Mamma ti aiuterò, ma la fatica maggiore sarà tua e di papà. Inizia a scrivere memorie tue, mie e dei nostri affetti più cari. Poi farai libro semplice ma forte di esperienza: è così che riscatterai la mia vita. Io sono stata segno ed impegno per voi, sono traccia per chi mi ha amata, sarò traccia per chi mi leggerà” …
E’ stato sconvolgente per me questo messaggio, ci ho messo parecchi mesi prima di aderire alla sua richiesta. Poi pian piano ho iniziato. Da persona riservata, quale mi ritenevo, mai avrei immaginato che avrei raccontato la sua vita, la nostra storia ed il nostro percorso. Devo ammettere che i risultati e le soddisfazioni, dopo la pubblicazione, sono arrivati, …e scrivere aveva fatto bene a me prima che alle altre mamme, come preannunciatomi da Vera. In quel libro ci ho messo tutto il mio amore di madre, il mio rimpianto, la mia sofferenza, il mio percorso, ma anche la mia speranza. Con quel libro la mia famiglia ed io abbiamo elaborato il lutto.
Vera non ha tardato a farsi viva, dicendomi che aveva gradito ciò che avevo fatto e ha continuato a seguire la nostra vita, le nostre tappe, i passi avanti e qualche volta i passi indietro, arrivando puntuale con i suoi messaggi pieni di amore ed i suoi segni particolari.
L’abbiamo ritrovata nelle sue comunicazioni piene di ricordi condivisi, di riscontri oggettivi, a volte con battute simpatiche, a volte con qualche rimprovero, con manifestazioni di tenerezza e soprattutto con parole stimolanti per la nostra crescita interiore.
Abbiamo potuto constatare anche la sua evoluzione spirituale. E’ aumentata in noi la consapevolezza che lei, come tutti i nostri cari ci sono sempre accanto. Sappiamo che nulla muore, ma tutto si trasforma e i nostri cari hanno solo cambiato stato, hanno cambiato piano di esistenza. Sappiamo che sono loro i veri vivi, poiché sono nella Luce ed è per questo che possono diventare i nostri fari, i nostri maestri spirituali. ..E’ anche a loro che possiamo chiedere aiuto con la preghiera. Mio padre, in un messaggio , dice proprio così: “ Occorre sempre una preghiera che noi usiamo per aiutare voi”.
Ma la mancanza della fisicità, è uno scoglio difficile da superare, in quanto i nostri sensi umani la reclamano. Per cui la mancanza di Vera, unitamente a quella dei miei genitori, che tanto hanno significato per me e per tutta la mia famiglia, partiti a breve distanza da lei, hanno generato un grande vuoto, che ho cercato di colmare scrivendo un altro libro. Questa volta non richiesto,…è stato un desiderio che si è piano piano manifestato in me. L’ho vissuto come una forma di compagnia , di vicinanza ai miei cari…un modo per sentirli presenti,… un appuntamento quasi quotidiano per tanti mesi…
Ho iniziato a Natale del 2010, circa un anno fa. Vera mancava da quasi sette anni. Ero abbastanza giù di corda, anche se ci scherzavo su:” E’ la crisi del settimo anno, mi dicevo”, per allontanare la tristezza. In quella circostanza natalizia mi ero ritrovata a rivivere i nostri bei momenti, le festività a cui lei teneva tanto, tutti noi insieme amorosamente, con le nostre famiglie, con tutti i nostri bambini…
Ho buttato giù alcuni pensieri… ed è nato :” Ad un passo da te…in attesa dell’incontro”. Credo, …con questo nuovo lavoro, di aver completato la mia testimonianza, di aver aperto totalmente il mio cuore, parlando delle mie sensazioni, delle mie intuizioni e dei miei pensieri più intimi, delle mie piccole conquiste , delle nuove certezze, raccontando ciò che aveva prodotto in me e nella mia famiglia, il dolore. Quindi le nuove consapevolezze, il nuovo modo di stare nella vita,… la nuova visione della vita… i nuovi traguardi, le nuove aperture, i nuovi obbiettivi ( “ Ora tu ne hai molti” ,mi ha detto mia madre in un messaggio). Tanti doni ti può portare il dolore se capisci la sua funzione. E’ stato detto, infatti, : “ La sofferenza è l’ unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito, ed è un cammino , poichè ci mostra quanto bene abbiamo ancora da fare “.Questo è quello che ho compreso e che ho analizzato in profondità, in quello che è diventato poi questo mio nuovo modo di esistere.
Ho imparato ad ascoltare il cuore e la mia coscienza, ad ampliare il mio sentire . So che tutto fa parte del percorso evolutivo, importante è rendersene conto, farsene una ragione ed accettare che tutto quello che ci capita, fa parte del programma di vita scelto dalla nostra anima. E poi ho capito che bisogna imparare a conoscere se stessi per arrivare a conoscere gli altri , cercando di essere più comprensivi e caritatevoli. Accettare il dolore come una grazia, consapevoli che niente succede a caso, che tutto ha un senso e un fine. Questo ho fatto mio.
Ma tutto ciò non mi esonera da un certo tipo di nostalgia ,… perchè non vedere, ciò che sai che comunque c’è sotto diverse spoglie, è pur sempre una sofferenza. Ecco che allora il contatto con Dio si è fatto più intenso, poiché a Lui puoi chiedere di aiutarti a portare il tuo fardello, diventando il centro della tua vita. Con Lui sai che puoi sempre colloquiare, su di Lui puoi sempre contare, perché non ti fa mai sentire sola.
Se poi cerchiamo una finestra nell’eternità,… l’Habitat” dei nostri cari può diventare palpabile… proprio a un passo da noi,… nell’attesa di quel giorno che non vedrà tramonto….Possiamo, infatti, ancora ricevere il loro aiuto e percepire il loro amore. Quell’amore che mai si estinguerà , che io ho identificato con il loro DNA spirituale. Infatti ci hanno trasmesso qualcosa di loro, hanno portato via qualcosa di noi.. Ci hanno lasciato la commozione del ricordo. ..Ci rimane la memoria che non si è disintegrata il giorno del commiato e rimane presente a ricordare che quella vita c’è stata davvero e non è stata un’illusione. E la memoria ne rende incancellabile i volti,… i timbri della voce,… perfino gli odori ed il tatto… Penso, infatti, che ciò che abbiamo amato non può essere cancellato né dal ricordo, né dal libro della vita.
Questi pensieri, mi hanno portata a riflettere sulle mie radici, a rivivere il mio passato, guardando in alto,…guardando il Cielo, dove i miei cari abitano… Ho alimentato il desiderio che il ricordo del tempo trascorso con loro sulla terra, dopo aver ricevuto e donato amore, non andasse disperso, ma che servisse piuttosto ad alimentare il bene, il tentativo di fare del mio meglio,… del nostro meglio, per il tempo che mi resta, che ci resta ancora da vivere.
In questo nuovo lavoro, quindi, pur permanendo Vera il tema centrale , ricordo anche i miei genitori, che sono le mie radici… Sono state figure importanti,… ne ho tracciato un breve profilo. Poi, anche i loro messaggi hanno fatto il resto. Ci hanno reso partecipe di memorie condivise, ci sono riferimenti oggettivi che riconosco. Non mancano cenni alla tragica vicenda di Vera. Sembra che anche loro abbiano voluto venirci incontro parlandoci di lei, per alleviare il vuoto della sua mancanza. Ci raccomandano di andare avanti con fiducia, favorendo stati d’animo più sereni , ci invitano ad abbandonare sentimenti di rancore e di non perdono, ci parlano della meraviglia dell’altra vita… Pensieri che ci hanno commosso e fatto un gran bene.
Mentre producevo questo nuovo scritto, Vera non si era fatta attendere e mi era venuta incontro con questo messaggio: “Stesura di libro sarà guidata…questo sarà un libro con le ali di farfalla”…quindi vai avanti e non arrenderti…metti in quelle pagine l’amore del tuo cuore. Ti voglio bene…sono con te…le ali volano libere nel cielo” …Ebbene,…posso confermare che ho percepito quella guida, quell’aiuto che avevo già sentito nella stesura del mio primo libro, in quanto mi sorprendevo ad ascoltare, annotare e a leggere pensieri mirati che, mi hanno aiutato ad elaborare e a mettere assieme ciò che era diventato il mio nuovo sentire, oserei dire il mio nuovo cuore. E tante citazioni ho riportato che rafforzano e avallano questo mio momento. Anche questa volta tanta commozione ho sentito,… anche questa volta ho ringraziato…
Una certa crescita , credo, che sia avvenuta in me e nell’ambito della mia famiglia, anche se tanto resta da fare. Sappiamo che il cammino è lungo e faticoso, ma con i nostri angeli, con le nostre guide spirituali , tanto possiamo raggiungere…
Con i messaggi, poi, Vera è stata prolifica. Ci ha sorretti, ha avuto sempre una parola per tutti, dimostrando la capacità di leggere nei nostri cuori. Non mancano riflessioni e tiratine d’orecchie. Al suo papà che afferma di parlare sempre con lei, risponde: “ Fermati, fermati caro papà…ricordati che quello non è parlare, quello è rimurginare. Per parlare con me devi fermarti, ascoltare le mie parole. Poi tu chiedi ed io rispondo. Poi io parlo e se tu non hai capito, richiedi! Capito papà? Così è vivere con Vera,…vivere con Vera! Io vivo con voi, nella mia casa.” E ancora: “ A te mio caro papà metto spesso le mani sulle spalle, un bacio e un sussurro…sopporta la mamma,…lei guarisce se parla, se scrive su di me…lasciala fare , ma non permetterle di escludersi dalla famiglia, dalle cose e normali frequentazioni di vita…”
Poi a Stefano conferma:: “ Esisto, carissimo fratello! Tu sai che io sono vicina a te e mi muovo con lieve brezza che ti si posa intorno, ti da un brivido e poi ti accalora. ..Ti riparerò dalle intemperie, perché le emozioni sono come i temporali. In certi momenti sono pericolose,…io ti riparerò. Fai conto che io sia il tuo ombrello cosmico. Fai conto che io sia il tuo cuscino, che sia il tuo micio, che sia…che sia chi vuoi tu…io ci sono.
A me così parla: “ Oggi voglio dirti che ho molto riflettuto sul nostro rapporto solido, affettuoso, profondo, ma che quando ero in vita ha anche conosciuto piccole frizioni, pause di silenzio, momenti di non comprensione. Normali, perché una madre e una figlia non sempre riescono ad aprirsi fino in fondo. Ebbene, io ti dico, mamma cara, oggi abbiamo recuperato e ci tocchiamo l’anima l’un l’altra e … non c’è nulla che possa più separarci. La separazione è solo apparente, ma io ti sono dentro, come quando mi attendevi nei nove mesi di gravidanza….Credimi mamma, il percorso evolutivo tu lo stati facendo in terra ed io in cielo,… ma ci porterà entrambe nella stessa direzione.”
Ogni tanto, constatando la fatica di questo procedere, mi sorprendo a riflettere: “Sarà contenta di me la mia ragazza, dell’impegno che ci metto, nonostante le continue cadute?“ Devo dire che puntuale è arrivato il suo pensiero, che riporto: ” Mamma, mamma, mamma…benedetta mamma dubbiosa. Con tanti perché messi in linea,…uno dietro l’altro…non finiscono mai! Mamma, dai…oggi ti assicuro, …sei cambiata, sei migliorata. Ma certo che sei migliorata! Sicuramente,… anche se tanti cambiamenti dovrai ancora fare. Ma tutti gli esseri che vivono sulla terra, nel loro percorso, devono fare cambiamenti. Quindi,…dai, non scoraggiarti, sei la mia mamma speciale, la mia mamma adorata e se anche un tempo ho discusso con te, ora ti parlo con l’amore grande di una figlia che è amata, si… ma che ama tanto. Io ti amo mamma. Non so se tu credi veramente in queste parole. Io ti amo mamma e ti ho tanto amata sulla terra.
Qualche volta ti ho invidiata e qualche volta mi sono arrabbiata così tanto dei tuoi pensieri, delle tue comunicazioni frettolose. Ma ora capisco,…tutto capisco, perché tutto conosco, perché leggo nel tuo cuore. Mamma, mamma,… ma non ti sembra di essere diventata una grande mamma? Eh dimmelo? Non ti sembra di essere diventata una mamma speciale?
Pensa che anche tu hai aiutato tante persone con il tuo libro, col tuo scrivere, col tuo parlare….Mamma, a te che sei qui giunta, voglio riservare il mio abbraccio speciale, perchè ti voglio bene, perché ti amo e perché voglio darti tanta,… tanta forza. Sii cortese, amabile, fiduciosa, amante della vita,…amante della vita…della vita! Amante della tua famiglia. Amala mamma e ama te stessa!”
Devo ammettere che nonostante mi reputi fortunata per tutto ciò che ho avuto, una velata tristezza mi accompagna spesso,… forse fa parte del mio carattere, è una debolezza che non riesco a togliermi, per cui puntuale, alcuni giorni fa è arrivata Vera con queste parole: “Mamma, Mamma,…mamma…devo ancora risollevare il tuo spirito. Ma perché, mi puoi spiegare il perché? Vorrei conoscere più bene la tua anima. Vuoi aprirla finalmente del tutto, completamente, perché possa entrare e scoprire quale è il tuo sentimento mamma? Nulla ti manca…io ci sono mamma, io ci sono! Non puoi dirmi, mi manchi tu…tu non ci sei! Io ci sono…altrimenti la tua fede dov’è? Quale è la tua fede, benedetta mamma? Vorrei tanto vederti felice. Vorrei tanto, soprattutto vedere i tuoi occhi sorridere. Non la tua bocca, ma i tuoi occhi, mamma! L’ occhio rispecchia la porta della tua anima . Quanto bene ti voglio! Se sapessi quanto bene ti voglio i tuoi occhi si illuminerebbero di una luce speciale. E io voglio che sia così. Sorridi, mamma. Sorridi alla vita, … che io ci sono e sempre ci sarò.”
Queste parole sono state di grande aiuto, di grande conforto. Di indicibile commozione. Non si può non credere che li abbiamo vicini. Gli alti e bassi poi, ci saranno sempre, il combattimento è giornaliero…. Ed essere consapevoli del traguardo che ci aspetta … e di chi troveremo ad attenderci, è ciò che ci porta ad avere e a cercare nuovi stimoli, nuovi slanci , per andare avanti, anche nel quotidiano, perché come mi dico sempre…, con rinnovata fiducia: “ E’ solo questione di tempo, … li ritroveremo, ed il tempo poi non esisterà più,… perché saremo assieme in quell’eternità che tutto abbraccia… e che abbracceremo.
A ragione, Don Messina, nella prefazione di questo , rammenta che la sofferenza del lutto è da superare con la speranza che la morte è solo la fine di un capitolo e non del libro…
San Francesco di Sales, così si esprime : “Non desiderate di essere diversi da quello che siete, ma desiderate di essere al meglio ciò che siete. Godete nel pensiero di perfezionarvi in questo e di portare le croci, piccole o grandi che incontrerete.
Ma voglio chiudere con ciò che disse in una intervista, Padre David Maria Turoldo, ( che ho trovato proprio nel sito della Signora Cattani e mi è parso tanto significativo), pochi giorni prima del trapasso: …”Ogni giorno è un giorno nuovo, ogni giorno è un giorno mai vissuto sulla terra da nessuno. Nessuno sa cosa ci riserva il giorno, non sappiamo neanche cosa penseremo questa sera. Io pertanto, invito a tenere sempre aperta , anche questa finestra sull’imprevisto e sull’imprevedibile, che potrebbe essere più positivo di quanto non crediamo. Anche per il più disperato, perciò, vorrei essere di aiuto in questo momento , in modo particolare, per dire: “Aiutiamoci a sperare…” Ed è un augurio che faccio a tutti noi….qui presenti.
Ricordo che il ricavato della vendita di questo libro andrà a sostenere un progetto a favore dei bambini poveri di Mbanza Congo (Angola) del Centro missionario dei frati cappuccini del Veneto e Friuli V.G.
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